CROSS EUR-USD CONSOLITA SOPRA AREA 1,23 SOTENUTO DA CONFERMA STRATEGIA SUI TASSI D’ INTERESSE USA DOPO LETTURA VERBALI MINUTE ULTIMO MEETING FED

Bilancio settimanale moderatamente positivo per il cross EUR-USD che ha fatto registrare una performance a 5 sedute pari +0,40%, forte di una chiusura di Venerdì 13 Aprile a quota 1,233. La coppia è riuscita a trovare un valido sostegno su un minimo a quota 1,2261, non riuscendo tuttavia a spingersi oltre un massimo intraday a quota 1,2397.

L’ ottava è stata caratterizzata dalle singole letture dei verbali delle rispettive riunioni di Federal Resrve e Banca Centrale Europea. A favorire inizialmente il biglietto verde hanno contribuito i toni rialzisti delle minute del comitato di politica monetaria della FED, i cui membri sono stati concordi nel ritenere che l’economia statunitense continuerà a crescere, così come continuerà ad aumentare l’inflazione.

Dalla lettura dei verbali dell’ ultimo meeting della Banca Centrale Europea si è invece venuto a conoscenza che i membri del collegio operativo sono preoccupati che l’eccessiva forza della moneta unica europea possa riflettersi negativamente sull’ inflazione. Ecco i motivi per cui la politica accomodante della BCE continuerà ad essere ancora accomodante e finirà di esserlo in maniera molto graduale.

I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO

La settimana macro europea che ci siamo appena lasciati alle spalle ha avuto inizio con un Euro sottotono, su cui ha pesato il terzo calo consecutivo dell’ indicatore che misura la fiducia dei consumatori nell’ area Euro.

L’ indice Sentix in questo avvio del mese di Aprile, ha infatti registrato una nuova flessione, portandosi a 19,6 punti, in calo dai 24 punti della scorsa lettura mensile. Le attese degli analisti erano per un calo lievemente più contenuto, a 20 punti. Deteriorate anche le stime sulle future aspettative economiche, che hanno fatto segnare un segno “ meno “ per la prima volta da Luglio 2016. Sulla cattiva performance dell’indice Sentix di Aprile, frutto di un’ indagine condotta su un campione di circa 2.800 investitori, nei giorni tra il 5 ed i 6 Aprile, ha indubbiamente pesato il pesante clima geopolitico internazionale che si è venuto a creare con la disputa USA-Cina sui dazi.

Le aspettative di un imminente cambio di strategia politico-monetaria da parte della BCE si sono ulteriormente raffreddate dopo lo stop subito dal dato sulla produzione industriale della zona Euro del mese di Febbraio. La lettura diffusa da EUROSTAT ha infatti reso noto che l’ ultima rilevazione ha fatto registrare una flessione dello 0,8% su base mensile ed un incremento del 2,9% su base annua. Nettamente deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato un aumento della produzione industriale dello 0,1% su base mensile e del 3,8% su base annua.

L’ istituto di statistica europeo ha inoltre corretto al rialzo la precedente stima di Gennaio, passata a -0,6% da -1% su base mensile, mentre la stima su base annua è stata rivista a +3,7% da +2,7% Il rallentamento della produzione industriale europea, che vale circa il 20% del Prodotto Interno Lordo dell’ area Euro, inizia a preoccupare qualche analista, che fa notare come la flessione sia stata omogenea in quasi tutti i settori, ad eccezione del comparto dell’ energia, che dopo il -1,1% del mese di Gennaio ha fatto registrare un incremento del 6,8%, dovuto soprattutto all’ ondata di freddo che a Febbraio si è battuta sull’ Europa causando l’abbassamento delle temperature.

Il Bureau of Labour Statistics ha reso noto che l’ inflazione statunitense nel mese di Marzo ha evidenziato un incremento del 2,4% su base annua, in salita dal +2,2% della lettura precedente, assestandosi nettamente al di sopra del gradimento della FED. In deciso miglioramento anche il dato “ Core “, filtrato delle componenti più altalenanti quali energia ed alimentari, che sempre lo scorso mese è rimasto stabile al +0,2% come a Febbraio, ma ha tuttavia ha messo in evidenza un +2,1% su base annua, dal +1,8% della precedente rilevazione mensile. Per l’ indice IPC Core si è trattata della migliore stima ad un anno.

Lettura in crescita anche per il termometro dei prezzi alla produzione di Marzo, in aumento del 3% su base annua, in crescita dal +2,8% del mese di Febbraio. Battute le attese degli analisti, che invece, avevano indicato un rialzo del 2,9%. La rilevazione su base mensile ha invece fatto registrare un progresso dello 0,3%, dopo il +0,2% di Febbraio, mentre le aspettative degli analisti non si spingevano oltre il +0,1%.

Battuta d’ arresto per National Federation of Independent Business Index ( NFIB ), l’indice che elabora il sentiment delle piccole imprese statunitensi, passato da 107,6 punti a 104,7 punti, mentre le attese del mercato erano per una lieve contrazione a 107 punti.

Rallenta il Readbook Index, ovvero l’ indicatore delle vendite nelle grandi catene retail statunitensi, che nella prima settimana del mese in corso ha fatto registrare un incremento dello 0,3% su base mensile, ma in lieve contrazione dal +0,4% della precedente lettura. Su base annua, invece, il dato ha evidenziato una frenata più marcata, mettendo in luce un calo dell’1,9%, confermando l’ attuale momento di debolezza, in scia al -3,3% della precedente settimana.

In aumento il bilancio dell’ indice che censisce le vendite nelle grandi catene retail degli USA, conosciuto come Readbook Index, che nell’ ottava terminata il 6 Aprile ha evidenziato un aumento dello 0,3% su base mensile, in lieve discesa dal +0,4% della precedente stima. La lettura su base annua ha invece indicato un rallentamento a +2,9% dal +4,4% della precedente stima.

Cambio Euro-Dollaro in calo, con il biglietto verde che ha rimbalzato, per effetto della discesa fatta registrare dalle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che al 7 Aprile si sono assestate a 233 mila unità, scendendo dalle 242 mila unità della precedente ottava.

Lievemente disattesi i pronostici degli analisti, che invece avevano davano un calo leggermente più accentuato, a 230 mila unità. Il totale dei richiedenti sussidio, nella settimana terminata il 31 Marzo, è aumentato a 1,871 milioni di unità, da 1,818 milioni di unità, riviste al rialzo, della precedente settimana. Le aspettative degli analisti, invece, erano per una crescita più moderata a 1,843 milioni di unità. La media mensile, indicatore più corretto rispetto alle singole rilevazioni settimanali, invece, si è portata a 230 mila unità, in crescita di 1.750 unità, rispetto alla sima.

I prezzi delle importazioni degli Stati Uniti nel mese di Marzo non hanno subito variazioni rispetto all’ ultima rilevazione mensile, mentre le aspettative degli analisti erano per un aumento dello 0,2%.

Cambio Euro-Dollaro che ha concluso la scorsa ottava in lieve ascesa, dopo che l’ indice che misura la fiducia dei consumatori USA, nel mese in corso, secondo la lettura flash rilasciata dall’ Università del Michigan, ha subito una flessione a 97,8 punti, dai 101,4 punti di Marzo. Delusi i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un calo più modesto, a 100,4 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza. La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto sui 2 target price intraday pronosticati dalla strategia rialzista.

La strategia rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,2361; Target Price individuati in area 1,2391 ed 1,2438; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2315. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2438, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2467 ed 1,2507; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2361 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2507, per tentare di prendere profitto in area 1,2554 ed 1,2601, estesa ad 1,2632; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2438 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,2024, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,207 ed 1,2117, estesi ad 1,216; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,195 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,2315; Target Price attesi in prima battuta a 1,2261 e successivamente a 1,2235; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2361 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,2235 per sfruttare possibili cali in area 1,2188 ed 1,216; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2315 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,216 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,2117 ed 1,207, estesi ad 1,2024; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,2235 in close orario.

Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2632 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2554 ed 1,2507, estesi a 1,2467; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,271 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.

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