EURO DEBOLE SUL DOLLARO DOPO DATI MACRO SOTTOTONO ARRIVATI DA EUROLANDIA

Quella che ci siamo appena lasciati alle spalle, come spesso è accaduto di recente, è stata una settimana a doppia velocità per il cross EUR-USD, iniziata con il piede sull’ acceleratore, toccando un massimo ad un mese a quota 1,1792, e terminata a quota 1,1686, non molto lontano dal minimo a quota 1,1614.

LE NOTIZIE E I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CROSS EUR-USD

Gli acquisti iniziali sulla moneta unica europea a discapito del biglietto verde sono stati favoriti dal deciso progresso evidenziato dall’ indice Sentix del mese di Luglio, in ascesa dopo 5 letture in calo consecutive. Il termometro che misura la fiducia degli investitori nell’ area Euro, elaborato tra il 5 ed il 7 Luglio, raccogliendo le opinioni di 917 grandi investitori, si è portato a 12,3 punti, in crescita dai 9,3 punti della lettura di Giugno. Ribaltate le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un calo a 8,2 punti. Tuttavia, il buon risultato di Luglio difficilmente si potrà ripetere ad Agosto, poiché il sentiment sugli investimenti globali potrebbe essere minacciato dall’ escalation commerciale tra USA e Cina.

Euro che ha trovato sostegno anche nell’ intervento del governatore della BCE, Mario Draghi, il quale ha chiarito che i tassi d’ interesse di Eurolandia rimarranno invariati fino all’ estate del 2019. Gli sforzi dell’ istituto centrale europeo, ha poi aggiunto Draghi, rimarranno a sostegno della ripresa dell’ inflazione, che ancora stenta a collocarsi sulla soglia del 2% gradito dal board operativo dell’ istituto di Francoforte. Confermato lo stop del programma di Quantitative Easing che cesserà alla fine del 2018. Rimane alta la guardia della BCE difronte alle nuove sfide in campo internazionale, con riferimento alla battaglia su dazi condotta dagli USA contro i propri partner commerciali.

Euro giù dopo il peggioramento dell’ indice ZEW di Luglio. Secondo la stima elaborata dallo Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung attraverso un sondaggio condotto tra un campione di 350 esperti, tra economisti ed analisti, le aspettative di crescita economica nell’ area Euro si sono ulteriormente abbassate da -12,6 punti di Giugno ai -18,7 punti del mese attuale. La colpa è stata fatta ricadere sulle tensioni commerciali internazionali, di cui si è già accennato in precedenza.

Stime di crescita abbassate anche dalla UE, che per bocca del Commissario per gli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, sono state riviste al ribasso dello 0,2%, rispetto alla precedente valutazione primaverile. Il calo pronosticato arriva dopo un filotto di cinque trimestri consecutivi di espansione, ed è stato principalmente causato, anche in questo caso, dalle tensioni geopolitiche internazionali, con al centro la questione dazi. Migliorate, invece, le attese sull’inflazione nell’ Eurozona, vista in crescita all’ 1,7%, contro il +1,5% della stima precedente. Nel report rilasciato dalla Commissione Europea si legge che l’ aumento delle attese di crescita dell’ inflazione si giustificano con il costante incremento dei prezzi del petrolio.

Euro in ripresa dopo il balzo fatto registrare dalla produzione industriale nell’ Eurozona, nel mese di Giugno, in aumento dell’1,3% mese su mese, dopo la flessione dello 0,8% fatta registrare a Maggio. Le attese degli analisti, invece, erano per un rialzo leggermente più contenuto, pari a +1,2%. Su base annua, invece, il suddetto dato ha messo in evidenza un aumento del 2,4%, in crescita dal +1,7%, ma in linea con quanto atteso dal mercato.

Le prime letture macro in arrivo dagli USA hanno visto la National Federation of Indipendent Busines diffondere il consueto report mensile sul sentiment delle piccole imprese ( NFIB Index ), che a Giugno, è diminuito a 107,2 punti dai 107,8 punti precedente rivelazione. Nonostante il calo, la stima dell’ indice NFIB ha battuto le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una discesa più marcata a 105,6 punti.

Cross EUR-USD indebolito dal miglioramento evidenziato dall’ indice grezzo dei prezzi alla produzione, reso noto dal Dipartimento per il Lavoro statunitense, che a Giugno ha fatto registrare una crescita dello 0,5% dal +0,1% di Maggio. Battute le attese degli analisti, che invece non si spingevano oltre il +0,3%. Su base annua, invece, l’ incremento è stato del 3,1% ( consensus +2,8% ). La versione “ Core “ al netto delle componenti più volatili, quali energetici ed alimentari ) ha invece evidenziato un progresso dello 0,3% mese su mese, mentre le indicazioni degli analisti non andavano oltre il +0,2%. Su base annua, invece, il balzo è stato del 2,4%, contro il +2,3% atteso dal mercato.

Il Bureau of Census Le scorte all’ ingrosso, nella lettura finale di Maggio, diffusa dal Bureau of Census, sono aumentate dello 0,6%, assestandosi sopra +0,5% della lettura preliminare. L’ ammontare totale delle scorte si è invece portato a 633,5 miliardi di dollari. Su base annua, la crescita è salita a +5,9%. In ascesa anche le vendite all’ ingrosso, aumentate dello 0,6% su base mensile, ed assestatesi a 509 miliardi di dollari.

Ritorna in positivo il saldo relativo alle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA, che secondo la stima diffusa dalla Mortgage Bankers Association ( MBAA ) ha evidenziato un progresso del 2,5%, nell’ottava terminata il 6 Luglio. La settimana precedente il saldo era stato negativo per lo 0,5%.

Cambio Euro-Dollaro volatile, dopo la diffusione del dato sull’ inflazione statunitense di Giugno, che secondo le stime elaborate dal Bureau of Labour Statistics, è cresciuta dello 0,1% su base mensile, portandosi al 2,9% dal 2,8% di Maggio. La lettura dello scorso mese ha quindi evidenziato un trend in crescita, poiché l’ inflazione a stelle e strisce è salita sul valore più elevato da Febbraio 2012. La versione “ Core “ filtrata delle componenti più volatili, ha invece fatto registrare un progresso del 2,3% su base annua, assestandosi sul tasso più alto da Gennaio 2017, in crecita dal 2,2% del mese di Maggio.

La sostanziale conferma della crescita dell’ indice dei prezzi al consumo avvalora la strategia della FED sui tassi d’ interesse, che prevede una serie di rialzi graduali.
Scende sul livello più basso degli ultimi 50 anni il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA, che nella settimana terminata il 6 Giugno si sono assestate a 214 mila unità, in calo di 18.000 unità rispetto alle 232 mila unità della precedente stima. Battute le attese degli analisti, che invece si aspettavano una minore contrazione, a 225 mila unità. Il totale dei richiedenti sussidio, al 30 Giugno, invece, si è assestato a 1,739 milioni di unità, evidenziando una lettura superiore a 1,730 milioni di unità pronosticata dagli analisti. Rivista al rialzo la precedente lettura, passata a 1,742 milioni di unità da 1,739 milioni di unità della rilevazione flash.

In calo le offerte di lavoro negli USA nel mese di Maggio, che secondo il JOLTS ( Job Openings And Labor Turnover Summary ) sono scese da 6,7 milioni di unità della precedente stima mensile a 6,64 milioni di unità. Gli analisti, invece, avevano indicato un aumento a 6,88 milioni di unità. OK

Buone le aspettative di crescita sull’ economia USA stimate dalla Federal Reserve nel consueto report semestrale presentato al cospetto del Congresso. Nel contenuto delle 63 pagine del documento la FED continua a vedere un’ economia robusta anche nel corso del secondo semestre dell’ anno, sostenuta da aumento dei consumi, salari in crescita e forte mercato del lavoro. La pressione dell’ inflazione, invece, rimane stabile.

Un contesto, quello appena descritto, che induce la FED a proseguire la propria strategia sui tassi d’ interesse, programmata su una serie di aumenti graduali.

Euro in recupero sul dollaro dopo che la lettura dell’ indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’ Università del Michigan, nel mese corrente ha evidenziato un rallentamento a 97,1 punti, in frenata dai 98,2 punti della precedente lettura mensile. Deluse le attese degli analisti, che invece avevano indicato una lettura preliminare in linea con quella precedente. Rallenta anche il sotto-indice relativo alle condizioni attuali, passato a 113,9 punti dai 116,5 punti della stima mensile precedente, le aspettative dei consumatori sono invece diminuite a 97,1 punti, dai 98,2 punti di Giugno, mentre le attese erano per una conferma a 98,2 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 ha in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente ha saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,15. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16.

La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale registrata dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Short Intraday e sui due obiettivi indicati dalla strategia Short Intraday.

Lo scenario rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,17; Target Price individuati in area 1,1727 e 1,1772; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1655. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1772, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1827 e successivamente a 1,1875; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,17 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1875, per tentare di prendere profitto in area 1,192 ed 1,1976, estesa ad 1,2022; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,18 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1397, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1444 ed 1,1484, estesi ad 1,1511; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1353 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1655; Target Price attesi in prima battuta a 1,1627 e successivamente a 1,1583; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,17 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1583 per sfruttare possibili cali in area 1,1555 e 1,1511; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1656 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1511 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1484 ed 1,1444, estesi ad 1,1397; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1583 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2022 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1976 ed 1,192, estesi a 1,1875; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,21 in chiusura di candela oraria o daily.

 

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