CROSS EUR-USD SCIVOLA SOTTO AREA 1,13 INDEBOLENDO ULTERIORMENTE IL QUADRO TECNICO DI BREVISSIMO PERIODO

Continua a complicarsi il quadro tecnico della coppia EUR-USD, che oltre ad evidenziare dei minimi di periodo crescenti ( 1,1235 minimo a cinque sedute ) ha fatto registrare una chiusura settimanale sotto area 1,13.

La seduta di Venerdì 15 Febbraio si è conclusa, tuttavia, a quota 1,1296 ( +0,02% ), pertanto non molto lontana dall’ importante supporto multiday perso, appena segnalato. Il massimo a cinque sedute non si è spinto oltre quota 1,1346.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER IL CROSS EUR-USD

Cambio Euro- Dollaro indebolito già in apertura di ottava dalla contrazione evidenziata dalla produzione industriale nell’ Eurozona nel mese di Dicembre, in calo dello 0,9% su base mensile e del 4,2% su base annua. Nettamente deluse anche le attese degli analisti, che avevano indicato un calo lievemente più contenuto, pari a -0,9% su Novembre, e -3,2% annualizzato.

Va menzionato che la flessione della produzione industriale appena messa in luce segue il calo già fatto registrare a Novembre, quando la contrazione fu dell’1,7% su base mensile e del 3% su base annua. La decrescita, secondo le indicazioni rivelate da Eurostat è stata fondamentalmente guidata dal calo della produzione nel settore dei beni capitali, quali i macchinari usati, in discesa dell’1,5% rispetto al mese precedente ed del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2017 ( Novembre -4,4% ).

Come da attese, la lettura del PIL dell’ Eurozona, relativa al quarto trimestre 2018 ha mostrato un incremento dello 0,2% rispetto al Q3 ed un rialzo dell’1,2% su base annua. Variazione trimestrale che ha bissato il risultato del trimestre precedente.

Eurostat ha inoltre rivelato che il tasso di occupazione nel quarto trimestre dello scorso anno è cresciuto dello 0,3% rispetto al periodo Luglio-Settembre dello stesso anno, mentre le attese degli analisti non si spingevano oltre il +0,2%. Su base annua, pertanto rispetto al Q4 2017, la suddetta lettura ha invece evidenziato un aumento dell’1,2%. Il tasso di occupazione calcolato sull’ intero 2018 ha invece rivelato un balzo dell’1,4%.

La bilancia destagionalizzata dell’ Eurozona nel mese di Dicembre ha evidenziato un avanzo di 15,6 miliardi di euro, come da attese, mentre la lettura mensile precedente è stata corretta al rialzo, passando a +15,8 miliardi di euro dai 15,1 miliardi di euro della prima comunicazione.

La BCE ha invece rivelato che le aspettative sull’inflazione di lungo termine nella Zona Euro sono crollate sui valori più bassi da Ottobre 2016. Il contratto forward a 5 anni sulla cosiddetta “ breakeven inflation “ è infatti scivolato sotto l’1,42%, spingendosi ancor più lontano dal target del 2% gradito dall’ istituto centrale europeo.

Dollaro momentaneamente giù contro l’ Euro dopo che il Bureau of Labour Statistics ha rivelato, come da pronostico, che l’ inflazione statunitense, a Gennaio, ha rallentato facendo registrare un progresso dell’1,6% su base annua ( attese +1,5% ), frenando dal +1,9% emerso a Dicembre. Nulla, invece, la variazione dell’ indicatore dei prezzi al consumo su base mensile ha invece, mentre i pronostici davano un incremento dello 0,1%.

La lettura finale di Dicembre, su base mensile, ha invece evidenziato una variazione nulla, contro il +0,1% della stima preliminare. L’ indice dei prezzi al consumo “ Core “, che non comprende i prezzi dei beni che fanno parte dei comparti più volatili, quali alimentari ed energia, ha invece rivelato, come da attese, un aumento dello 0,2% su base mensile, confermando la variazione registrata nella precedente stima mensile. L’ inflazione Core, calcolata su base annua, è invece aumentata del 2,2%, assestandosi oltre il +2,1% indicato dagli analisti.

Dollaro nuovamente in calo sulla moneta unica europea dopo il netto calo emerso dalla lettura delle vendite al dettaglio di Dicembre, in calo dell’1,2% su base mensile, mentre gli analisti si aspettavano un lieve aumento, pari a +0,1%.

Rivista al ribasso la stima finale di Novembre, che secondo il rapporto elaborato dal Dipartimento per il Commercio si è assetata a +0,1% da +0,2% della prima rivelazione. Le vendite al dettaglio non comprendenti la componente auto hanno invece mostrato un calo più marcato, pari a-1,8%, deludendo decisamente le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un risultato invariato.

La lettura filtrata della spesa per carburanti ha invece registrato un calo dell’1,4%, mostrando un netto cambio di trend rispetto al +0,5% della precedente lettura mensile, e contro il +0,4% atteso dal mercato.

Tornano a salire le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 9 Febbraio, sono aumentate di 5 mila unità, portandosi a +239 mila unità, mentre le attese degli analisti erano per un rallentamento a +225 mila unità. La media mensile, indicatore che filtra la volatilità, rispetto alle singole rilevazioni settimanali, è invece aumentata a 231.750 unità, in crescita di 6.750 unità rispetto alla settimana precedente Dal consueto report diffuso dal Dipartimento per il Lavoro ha inoltre emerso che il totale dei richiedenti sussidio, al 2 Febbraio è aumento a 1,773 milioni di unità, in ascesa da 1,736 milioni di unità della precedente stima settimanale, mentre in consensus aveva indicato una minor crescita, a 1,740 milioni di unità.

L’ indice grezzo dei prezzi alla produzione ( PPI ), a Gennai, ha fatto registrare un calo dello 0,1%, mentre il pronostico degli analisti dava un aumento dello 0,1%. Corretta al rialzo, ma pur sempre negativa, la lettura di Dicembre, che da -0,2% della stima flash si è assestata a -0,1%. Su base annua, il PPI ha invece evidenziato un aumento del 2%, in lieve rallentamento rispetto al +2,1% del consensus ed al +2,5% della precedente lettura di Dicembre.

Al netto dei prezzi relativi ai beni energetici, alimentari e commercio, i prezzi alla produzione hanno evidenziato una variazione nulla ( attese +0,2% ) su base mensile, mentre su base annua hanno rivelato un progresso del 2,6% ( attese +2,5%; Dicembre +2,7% ).

L’ Empire State Manufacturing, ovvero l’ indicatore che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello Stato di New York, a Febbraio, secondo quanto reso noto dalla Federal Reserve, è cresciuto a 8 punti dai 3,9 punti della precedente stima mensile. I pronostici degli analisti non andavano oltre i 7 punti.

Battuta d’arresto per la produzione industriale nel mese di Gennaio, in flessione dello 0,6% su base mensile, ed accelerando al ribasso dal +0,1% della lettura finale di Dicembre, a sua volta rivista al ribasso dal +0,3% della prima comunicazione. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una moderata crescita dello 0,1%.

Oltre le attese, la sulla fiducia dei consumatori negli USA, elaborata dall’ Università del Michigan, che nel mese in corso si è assestata a 95,5 punti dai 91,2 punti del mese precedente. Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un minor aumento, a 93,3 punti. Da ulteriori dettagli diffusi dagli studiosi dell’ Università del Michigan è inoltre emerso che il sotto-indice relativo alle condizioni attuali si è portato a 110 punti dai 108,8 punti di Gennaio. Gli analisti, tuttavia, si aspettavano un maggior aumento, a 112,1 punti.

La voce relativa alle attese si è invece assestata ad 86,2 punti, in crescita rispetto ai 79,9 punti del mese precedente. Battute le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un risultato pari ad 84,5 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo,dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la nuova discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, potrebbe causare il ritorno in area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto su 3 obiettivi indicati dalla strategia ribassista: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.

La visione rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1328 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1361 e 1,1388; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1284. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1388, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1405 e successivamente a 1,1448; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1318 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1448, per tentare di prendere profitto in area 1,1475 e 1,1518, estesa a quota 1,1563; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1388 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1045, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1071 e 1,1113, estesi ad 1,1195; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,10 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1284; Target Price attesi in prima battuta a 1,1265 e successivamente a 1,1222; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1328 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1222 per sfruttare possibili cali in area 1,1195 e 1,114; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1292 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,114 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1113 e 1,1071, estesi a 1,1045; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1222 in close orario.

Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1563 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1518 e 1,1475, estesi a quota 1,1405; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,161 in chiusura di candela oraria o daily.

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