LA COPPIA EURO-DOLLARO PROVA A RIMBALZARE SU TENUTA SOSTEGNO IN AREA 1,12

Performance settimanale pari a +0,8% per il cross EUR-USD, che dopo essere stato supportato dal forte sostegno in area 1,12 ( minimo a 5 sedute a quota 1,1222 ) si è portato su un massimo intraday a quota 1,1345, por poi chiudere l’ ottava a quota 1,1329.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Euro in lieve risalita sul Dollaro dopo l’ aumento maggiore delle attese della produzione industriale nell’ Eurozona.

L’ Eurostat ha infatti reso noto che a Gennaio, l’ indicatore che rileva la produzione industriale nei 19 paesi che hanno adottato la moneta unica europea ha fatto registrare una crescita dell’ 1,4% su base mensile, mentre su base annua ha evidenziato una contrazione dell’ 1,1%. I pronostici degli analisti, invece, davano un aumento su mese più contenuto, pari a +1,1% ed una stima anno su anno pari a -1,1%. Dai dettagli rilasciati dall’ istituto di statistica europeo è inoltre emerso che ad alimentare la crescita ha principalmente contribuito l’aumento della produzione di energia, in progresso del,4% su base mensile e del 4% su base annua, compensando le deboli rilevazioni relative alla produzione in altri settori.

Conferme per l’ indice dei prezzi al consumo nel mese di Febbraio, che come da attese e da lettura preliminare si sono definitivamente assestati all’1,5% su base annua. Su base mensile, invece, il tasso d’ inflazione ha rivelato un aumento dello 0,3%, come da attese, confermando l’inversione di rotta rispetto alla flessione dell’1% registrata a Gennaio. L’ indice “ Core “, ovvero al netto delle componenti volatili, quali energia, cibo, alcool e tabacco, ha invece mostrato un progresso dell’1% su base annua, in linea sia con la prima comunicazione che con le aspettative degli analisti.

Negli USA, invece, la settimana macro si è aperta con l’ incremento dello 0,2% su base mensile mostrato dalla stima delle vendite al dettaglio del mese di Gennaio. Le attese degli analisti, invece, erano per una variazione nulla. La precedente lettura mensile è stata invece corretta al ribasso e portata a -1,6% in via definitiva, dal -1,2% della rivelazione flash. Le vendite al dettaglio al netto del settore auto hanno fatto registrare un incremento dello 0,9% rispetto al mese di Dicembre, quando venne rilevata una contrazione del 2,1%, mentre gli analisti avevano pronosticato un aumento più contenuto, a +0,3%. Al netto della spesa auto e spesa carburante le vendite al dettaglio, sempre nello stesso mese in osservazione sono aumentate dell’1,2%, in forte recupero dal -1,6% del dato di Dicembre, che era stato a sua volta rivisto al ribasso dal -1,4% della rivelazione preliminare. I pronostici degli analisti, invece, non si spingevano oltre il+0,6%.

Incremento dello 0,6% per le scorte delle imprese USA nel mese di Dicembre, come da attese, ma in deciso aumento dal -0,1% di Novembre. L’indicatore che rileva il rapporto tra scorte e vendite si è invece assestato a 1,38, in progresso dall’1,36 di Dicembre, ed in deciso aumento da 1,34 della stima di Dicembre 2017.

Euro in ripresa sul Dollaro che il tasso d’ inflazione statunitense, secondo la stima finale del mese di Febbraio ha fatto registrare un aumento dell’1,5% su base annua, frenando rispetto al +1,6% della precedente rilevazione, ed ancora abbondantemente sotto il +2% gradito alla FED. Gli analisti invece si aspettavano un aumento in linea con la precedente stima. Su base mensile l’ indice dei prezzi al consumo ha invece mostrato un progresso dello 0,2%, come da consensus ed in rialzo dalla variazione nulla di Gennaio.%. La lettura “ Core “, che non tiene conto delle variazioni sui prezzi delle componenti più volatili, quali alimentari ed energia, sempre nella stima finale di Febbraio, ha mostrato un incremento dello 0,1% su base mensile, frenando dal +0,2% di Gennaio, come da attese degli analisti. La stima su base annua ha invece rivelato un aumento del 2,1%, in rallentamento dal +2,2% della precedente stima, corrispondente anche a quanto atteso dal mercato.

Il Census Bureau ha reso noto che la spesa per le costruzioni edili, a Gennaio, ha evidenziato una crescita dell’1,3%, oltre il +0,5% indicato dagli analisti. Rivista al ribasso la precedente lettura mensile, scesa a -0,8% da-0,6% della rivelazione flash.

Il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, secondo il consueto report settimanale elaborato dalla Mortgage Bankers Association, nell’ ottava terminata l’ 8 Marzo, ha fatto segnare un aumento del 2,3%, in netto miglioramento rispetto al -2,5% della precedente stima.

La lettura preliminare degli ordinidi beni durevoli di Gennaio si è assestata a +0,4%, superando le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un calo dello 0,4%. La lettura al netto degli ordini nel settore dei trasporti ha invece rivelato una flessione dello 0,1%, mentre gli analisti avevano pronosticato una crescita dello 0,1%. Il dato di Dicembre, da +0,1% della comunicazione flash è stata portato a +0,3%.

L’indice dei prezzi alla produzione nel mese di Febbraio ha evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile, recuperando terreno dal -0,1% di Gennaio, ma al di sotto del +0,2% atteso dal mercato. La rivelazione del PPI su base annua, ha invece mostrato un aumento dell’1,9%, come da aspettative, ma tuttavia in lieve frenata rispetto al +2% della precedente lettura. Al netto delle componenti energetiche ed alimentari e commercio, l’ indice dei prezzi alla produzione ha invece fatto registrare un aumento dello 0,1% su base mensile, rallentando rispetto al rialzo dello 0,3% del mese precedente ed il +0,2% dei pronostici degli analisti. La suddetta stima su base annua, ovvero rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ha invece mostrato un incremento del 2,5%, rallentando rispetto al +2,6% pronosticato dagli analisti, corrispondente anche alla lettura finale di Gennaio.

Nella settimana che si è conclusa il 9 Marzo, il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione si è assestato a +229 mila unità, evidenziando un incremento di 6 mila unità rispetto alla precedente ottava. Le attese degli analisti, invece, indicavano un minor aumento, pari a +225 mila unità. La media mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è assestata a 233.750 unità, in calo di 2.500 unità rispetto alla stima precedente. Il totale dei richiedenti sussidio, al 2 Marzo, si è invece portato a 1,776 milioni di unità, da 1,758 milioni di unità della precedente stima settimanale. Gli analisti, invece, si aspettavano un saldo a 1,763 milioni di unità.

L’ indicatore che rileva l’andamento dell’ attività manifatturiera nello stato di New York, detto anche Empire State Manufacturing Index, nel mese in corso, è inaspettatamente sceso a 3,7 punti, dagli 8,8 punti di febbraio, deludendo i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato una aumento a 10 punti.

Inverte rotta la produzione industriale nel mese di Febbraio, in crescita dello 0,1% su base mensile, ribaltando il -0,4% di Gennaio. Lettura, tuttavia, inferiore al +0,4% del consesus degli analisti.

La stima preliminare di Marzo sulla fiducia dei consumatori statunitensi, diffusa dall’ Università del Michigan ha rivelato mostrato un miglioramento a 97,8 punti, in aumento dai 93,8 punti della precedente lettura mensile. Le aspettative degli analisti, invece non andavano oltre i 95,6 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili sotto area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato un affondo sotto area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreta la performance realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sui 2 target price pronosticati dalla strategia Long Intraday.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1345 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1369 e 1,1412; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1298. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1412, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1439 e successivamente a 1,1482; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1345 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1482, per tentare di prendere profitto in area 1,151 e 1,1553, estesa a quota 1,1598; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1412 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1047, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,109 e 1,1132, estesi ad 1,1201; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,10 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1298; Target Price attesi in prima battuta a 1,1271 e successivamente a 1,1228; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1345 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1228 per sfruttare possibili cali in area 1,1201 e 1,1159; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1298 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1159 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1132 e 1,109, estesi a 1,1047; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1228 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1598 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1553 e 1,151, estesi a quota 1,1482; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,165 in chiusura di candela oraria o daily.

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