PASSO INDIETRO DEL CAMBIO EURO-DOLLARO, SOTTO QUOTA 1,20 CON AUMENTO INFLAZIONE USA E CRESCITA ASPETTATIVE RIALZO FED FUNDS

Dopo essersi riportato sui top a oltre due anni e mezzo, in area 1,21, scattano le prime prese di beneficio sul cambio Euro-Dollaro, il cui bilancio a 5 sedute evidenza un calo di quasi lo 0,80%, facendo registrare una chiusura di ottava a quota 1,194.

Al rialzo la coppia EUR-USD non ha saputo andare oltre 1,2041, mentre ha trovato un valido supporto da cui reagire alla pressione ribassista di brevissimo, a quota 1,1838. La coppia ha particolarmente sofferto a causa della lettura migliore delle attese dell’ inflazione statunitense, in crescita oltre le attese degli analisti.

Vicino al 2% auspicato dalla Federal Reserve ( 1,95 ), il dato sull’ inflazione negli Stati Uniti relativa al secondo trimestre dell’ anno ha aumentato le probabilità del terzo rialzo dei tassi del 2017, ad opera dell’ istituto centrale americano. Cambio euro-Dollaro molto caldo anche per le affermazioni di autorevoli membri di BCE e FED in materia di stimoli economi e tassi.

LE NOTIZIE ED I DATI PIU’ SENSIBILI PER IL CROSS EUR-USD

Sul fronte Eurozona, per le quotazioni del cambio Euro-Dollaro è stata un’ottava più ricca di news che di dati macro sensibili. Vitor Constancio, vice presidente della Banca Centrale Europea ha dichiarato che le misure di politica monetaria rimarranno in vigore finché non si assisterà ad un ritorno dell’inflazione al 2% nell’ area Euro, rimanendo fiducioso che l’obiettivo sia raggiungibile al più presto, visto i passi da gigante fatti in termini di crescita economica. Secondo il governatore della Bundesbank, Jens Weidemann, nonché membro del board della BCE e punto di riferimento dei cosiddetti “ falchi “, la politica accomodante non avrebbe più motivo di esistere, poiché ormai da più di un trimestre lo spettro deflazione è ormai definitivamente svanito.

Tra i due interventi precedenti si è inserito anche quello di Peter Praet, altro elemento del FOMC della Banca Centrale Europea, secondo cui l’ istituto centrale di Francoforte entro le prossime settimane dovrebbe ridiscutere la propria politica monetaria, considerando magari una riduzione graduale, senza abbassare del tutto la guardia, con l’ obiettivo di continuare ad incoraggiare la ripresa dell’ inflazione.

Alla riapertura dei primi scambi della scorsa ottava, invece, il dollaro ha beneficiato dell’ allentamento delle tensioni tra Washington e Pyongyang, dopo che la Corea del Nord ha rinunciato a festeggiare il giorno della propria unità nazionale con nuovi test balistici nucleari. Esercitazione nucleare nordcoreana che invece è arrivata tra Giovedì e Venerdì, quando un missile ha sorvolato il territorio Giapponese per finire nelle acque del Pacifico, come risposta per le sanzioni economiche inflitte a Pyongyang dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La lunga serie di dati macro arrivati dagli States ha visto inizialmente la lettura dell’ indice statunitense NFIB ( National Federation of Independent Business ), il termometro del sentiment delle piccole imprese, che nel mese di Agosto è salito a 105,3 punti, dai 105,2 punti della precedente rilevazione, crescendo oltre i pronostici degli analisti che, invece, si attendevano un calo a 104,8 punti.

Dollaro tonico dopo che l’ indice che misura le offerte di lavoro negli Stati Uniti, il Job Openings And Labor Turnover Summary ha messo in luce un aumento a 6,17 milioni di unità, da 6,12 milioni di unità. Lo JOLTS inoltre ha battuto i pronostici degli analisti, che erano per un calo a 5,96 milioni di unità.

Buone notizie sono giunte anche dal settore immobiliare, dove l ‘indice che misura le nuove richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti è aumentato a +9,9%, attestandosi 462,1 punti, secondo quando reso noto dalla Mortgage Bankers Association (MBA).

Aumento minore delle attese per l’indice dei prezzi alla produzione USA che, nel mese di Agosto, ha evidenziato una crescita dello 0,2% su base mensile, contro lo 0,3% delle attese. Anche la lettura del dato “core”, depurato delle componenti più volatili, ha mancato i pronostici, salendo dello 0,1%, contro il +0,2% stimato dagli analisti.

Moneta unica europea sui minimi a due settimane sul biglietto verde, dopo che l’inflazione statunitense di Agosto ha compiuto un balzo all’ 1,9%, contro l’ 1,8% atteso dagli analisti, ed in rialzo dall’ 1,7% della rilevazione precedente. Il deciso rialzo compiuto dall’ ’indice dei prezzi al consumo USA ha prodotto, in un primo momento. un deciso scatto verso l’ alto del dollaro, poiché avvicina il target del 2%,auspicato da sempre dalla Federal Reserve, un fattore che contribuisce, come già anticipato, ad aumentare le probabilità del terzo rialzo dei tassi entro la fine di quest’ anno. Da quanto reso noto dal Bureau of Labour Statistics statunitense, inoltre, è emerso che l’ indice CPI, lo scorso mese, è risalito dello 0,4%, rispetto allo 0,1% di Luglio, mentre gli analisti si aspettavano un dato pari a +0,3%. La lettura depurata dalle componenti più volatili quali alimentari ed energetici, il cosiddetto “ dato Core “, invece, è cresciuto dello 0,2%, come atteso dalmercato, ma in salita rispetto allo 0,1% dello scorso mese.

Su e giù del cross EUR- USD dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che le richieste di sussidio di disoccupazione settimanale negli Stati Uniti, nella settimana terminata il 9 Settembre sono scese di 14.000 unità, attestandosi a 284.000 unità, dalle 298.000 unità della lettura settimanale precedente. Dato migliore delle attese degli analisti, che invece si aspettavano un dato pari a 303.000 unità. Le richieste totali di sussidio di disoccupazione, invece, nella settimana al 2 Settembre, sono scese a 1, 944 milioni di unità, dalle precedenti 1,951 milioni di unità attese dagli analisti.

Dollaro debole a beneficio dell’ Euro dopo che il dato relativo alle vendite al dettaglio statunitensi del mese di Agosto ha evidenziato un calo dello 0,2%, contro un aumento dello 0,1% pronosticato dal consensus. In crescita dello 0,2%, invece, le vendite al dettaglio ex auto.

Finale di ottava ancora favorevole all’ euro, grazie a dati macro ancora deboli. L’ indice elaborato sulla manifattura nello Stato di New York, che nella lettura preliminare del mese di Settembre ha mostrato un calo a 24,4 punti rispetto ai 25,2 punti della rilevazione precedente. Una lettura, nonostante tutto, migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una discesa più evidente, a 18 punti. Marcia indietro anche per la produzione industriale statunitense, che a Settembre ha evidenziato una discesa dello 0,9% su base mensile, rispetto al +0,4% della precedente rilevazione attese ( +0,1% ).

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale ottenuta dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che preso profitto su 4obiettivi della strategia short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La strategia Long suggerita per la prossima settimana consiglia di attivare posizioni rialziste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,20; Target Price individuati in area 1,2046 ed 1,2059, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1927.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2059, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2087 ed 1,2134; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,194 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2134, per tentare di prendere profitto in area 1,2178 ed 1,2224 estesa ad 1,225; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2059 in chiusura di candela giornaliera.

Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1647, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1692 ed 1,1737, estesa a 1,1765; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1627 in chiusura di candela oraria.

La strategia Short, invece, consiglia l’ apertura di posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1927; Target Price attesi in prima battuta a 1,1866 e successivamente a 1,1838; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,20 in chiusura di candela oraria.

antenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1838 per sfruttare possibili cali in area 1,1792 ed 1,1765; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1927 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1765 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1737 ed 1,1692, estesi a 1,1647; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1838 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,234 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2293 ed 1,2218; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2416 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante anche nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. La fuoriuscita dal range verificata da due settimane potrebbe gettare le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti.

Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superata area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24, senza però escludere possibili pull-back in area 1,16-1,165, per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

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