CROSS EUR-USD RINNOVA I MASSIMI A 3 ANNI TOCCANDO QUOTA 1,2557, POI RITRACCIA CON BALZO FIDUCIA DEI CONSUMATORI USA DI FEBBRAIO

Nuovi top da Dicembre 2014 per il cross EUR-USD, balzato su un massimo a 5 sedute a quota 1,2557.

L’ ottava si è invece conclusa a quota 1,2405, con le quotazioni che hanno subito una decisa battuta d’ arresto proprio nel corso dell’ ultima sessione di scambi settimanali, chiusa con un calo dello 0,79%. Sono state delle giornate in cui la volatilità è ritornata a farsi sentire prepotentemente sul mercato del Forex, ed in particolare sulla coppia Euro-Dollaro che, a fronte del topo segnalato tra le righe precedenti, era scivolata su un minimo intraday a 5 sedute, a quota 1,2235.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CROSS EUR-USD

La settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata ricca di dati macro, in arrivo sia da Oltreoceano che dal Vecchio Continente, ma sul fronte del sentiment degli operatori la scena è stata occupata dalle paure che il corposo piano annunciato da Trump, che prevede massicci investimenti, possa ulteriormente gonfiare il passivo del bilancio federale statunitense, facendolo schizzare a quasi mille miliardi di dollari di deficit.

Timori che hanno mandato KO il biglietto verde, con il Dollar Index, scivolato anch’ esso sui valori più bassi da fine 2014,a quota 88,15.

L’ottava macro a stelle e strisce si è aperta con il report diffuso dal Bureau of Labour Statistics, secondo cui l’ inflazione statunitense, a Gennaio, ha evidenziato un rialzo dello 0,5% su base mensile, portandosi al 2,1% su base annua. I pronostici degli analisti, invece, erano per una lettura pari a +0,3% su base mensile ed un +1,9%, rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente.

La versione Core dei prezzi al consumo, al netto delle voci più volatili quali alimentari ed energia, invece, ha fatto registrare una variazione positiva dell’ 1,8% su base annua, mentre le aspettative degli analisti non si spingevano oltre il +1,7%.

La lettura mese su mese dell’ IPC Core, ha invece messo in luce un aumento dello 0,3%, contro +0,2% del consensus.

Il parziale recupero del biglietto verde nei confronti della moneta unica europea, subito dopo la diffusione della lettura mensile sull’ inflazione è stato annullato dall’ inaspettato stop subito dalle vendite al dettaglio negli Stati Uniti di Gennaio, in crescita dello 0,2% , ma in calo rispetto al+0,3% della precedente lettura di Dicembre.

Deludente anche la lettura del dato relativo alla produzione industriale, scivolata a Gennaio dello 0,1%, in deciso calo dal +0,4% del mese di precedente. il consensus degli analisti, invece, era per una crescita moderata, pari a +0,2%. Segno “ più “, invece, per l’indice dei prezzi alla produzione di Gennaio, che, come da attese ha fatto registrare un aumento dello 0,4%, in ascesa dal -0,1%della precedente stima mensile. La variazione annua dell’ IPP, invece, è stata pari a è 2,7%, assestandosi oltre il +2,5% atteso dal mercato.

Battuta d’ arresto per l ‘indicatore del settore manifatturiero nello stato di New York, il cosiddetto Empire Manifatcuring Index che sempre a Gennaio ha evidenziato una contrazione a 13,1 punti, dai 17,2 punti della precedente stima mensile. I pronostici degli analisti erano per un calo più moderato a 17,5 punti.

Lettura migliore delle attese per il termometro del comparto manifatturiero del distretto federale di Philadelphia, cosiddetto Philly Fed Index , che nel mese di Gennaio ha evidenziato un balzo a 25,8 punti, in crescita dai 22,2 punti della rilevazione mensile precedente. I pronostici degli analisti erano per una contrazione a 21,1 punti.

Il sotto-indice che rileva prezzi pagati è invece aumentato da 32,9 punti a 45 punti, quello inerente ai nuovi ordinativi è salito 10,1 punti a 24,5 punti, mentre quello che rileva l’ occupazione è salito da 16,8 punti a 25,2 punti. La lettura delle condizioni delle imprese, elaborata su base semestrale, ha invece evidenziato un calo a 41,2 punti, dai 42,2 punti del semestre precedente.

Dollaro giù a vantaggio della moneta unica europea in seguito alla diffusione del saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti, che nella settimana terminata il 9 Febbraio hanno evidenziato una crescita di 7 mila unità, a 230 mila unità, assestandosi oltre le 228 mila unità attese dal mercato.

Le richieste continue di disoccupazione, invece, sono aumentate a 1,942 milioni di unità, in crescita da 1,927 milioni di unità della precedente stima settimanale, ma al di sotto dei pronostici degli analisti che avevano indicato un aumento più marcato, a 1,952 milioni di unità. Secondo il consueto report rilasciato dal Dipartimento per il Lavoro statunitense, inoltre, le media mobile mensile, termometro più affidabile sul sentiment del mercato del lavoro, poiché meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si sarebbe assestata a 228.500 unità, in salita di 3.500 unità rispetto alla lettura settimanale precedente.

Segnali contrastanti sono arrivati dal settore immobiliare USA, che ha visto in primis, le richieste di mutui ipotecari diminuire del 4,1%, rispetto al +0,7% della precedente lettura settimanale. Variazione positiva per la rilevazione mensile di Gennaio dei nuovi cantieri avviati negli Stati Uniti, aumentati del 9,7%, a dispetto del +3,6% atteso dagli analisti. Segno “ più “ anche per i permessi edilizi, in salita del 7,4%, mentre l’ indice NAHB, elaborato dalla National Association of Home Builders si è assestato a 72 punti, in aumento dai 70 punti della precedente stima. Il numero delle nuove costruzioni abitative, a Gennaio, ha invece evidenziato un aumento a 1.326 da 1.192 della precedente rilevazione mensile, mentre il consensus era per una lettura pari a 1.192.

Crescono i prezzi alle importazioni negli USA, in salita dell’ 1% dal +0,1% della precedente stima mensile, mentre le attese degli analisti non si spingevano oltre +0,6% . La stima su base annua ha invece fatto registrare un aumento del 3,6%, contro il +3% della precedente lettura ( attese +2,9% ).

Bilancio mensile in crescita per le scorte delle imprese USA, che a Dicembre hanno evidenziato un aumento 0,4%. La lettura pur essendo in linea con quella precedente si è assestata oltre il+0,3% del consensus degli analisti. Cross EUR-USD che, come anticipato in precedenza, ha evidenziato un calo dello 0,79% a fine ottava, penalizzato dall’ inaspettato calo della lettura dell’ indice della fiducia dei consumatori statunitensi, elaborato dall’ Univesità del Michigan.

La rilevazione di Febbraio, infatti, ha messo in evidenza un deciso aumento a 99,9 punti, in netta crescita dai 95,7 punti del mese di Gennaio.

Si è trattata della migliore lettura degli ultimi 14 anni
Il dato più rilevante della settimana macro europea ha riguardato la lettura del PIL del quarto trimestre 2017 dell’ Eurozona, balzato dello 0,6%, rispetto alla rilevazione trimestrale precedente e del +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. La stima preliminare diffusa da EUROSTAT ha tuttavia evidenziato una contrazione rispetto al +0,7%, atteso dagli analisti.

Positiva la bilancia commerciale dell’ Eurozona, che lo scorso mese di Dicembre ha fatto registrare un surplus di 25,4 miliardi di euro, in calo dai 26,3 miliardi di euro della lettura mensile di Novembre ed i 27,6 miliardi di euro dello stesso periodo dell’ anno precedente. la rivelazione rilasciata dall’istituto di statistica europeo ha disatteso i pronostici degli analisti, che avevano indicato un progresso di 30,2 miliardi di euro. Dai dettagli contenuti nel report EUROSTAT si è invece venuto a conoscenza che le esportazioni a Dicembre sono cresciute dell’1%, ed al tempo stesso le importazioni sono aumentate del 2,5%.

Lettura migliore delle attese per la produzione industriale della zona Euro di Dicembre, in progresso dello 0,4% rispetto alla rilevazione mensile precedente ( +1,3% ) ed in aumento del 5,2% su base annua. Il consensus degli analisti, invece, non si spingeva oltre il +0,1% su base mensile ed il +4,2% su base annua.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ). In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25.

Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe salutare continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto su 6 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.

Lo scenario Long consiglia di aprire posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,2461; Target Price individuati in area 1,249 ed 1,254; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2385.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,254, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2568 ed 1,2616; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2405 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2616, per tentare di prendere profitto in area 1,2646 ed 1,2694, estesa ad 1,2724; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,254 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,2075, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,215 ed 1,222, estesa ad 1,2275; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,20 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,2385; Target Price attesi in prima battuta a 1,2351 e successivamente a 1,2322; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2461 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,2322 per sfruttare possibili cali in area 1,2275 ed 1,222; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2405 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,222 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,2181 ed 1,215, estesi ad 1,2075; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,2275 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2724 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2646 ed 1,2616, estesa a 1,2568; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,28 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.

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