IL CROSS EURO-USD RESISTE ALLA POLITICA ACCOMODANTE PROMESSA DALLA FED, MA CEDE TERRENO DAI TOP DELL’ ANNO AD UN SOFFIO DA QUOTA 1,13

Bilancio settimanale sostanzialmente invariato per il cambio Euro-Dollaro che ha chiuso le contrattazioni di Venerdì 16 Giugno a quota 1,1197 ( close 9/6 a quota 1,1196 ), nell’ ottava in cui la FED ha alzato, per la seconda volta quest’ anno, i tassi d’ interesse portandoli a 1-1,25%.

Il cross EUR-USD dopo essere volato sui massimi da Novembre 2016, toccando quota 1,1296, sostenuto da una serie di dati macro che hanno evidenziato un rallentamento della crescita ( in primis quello relativo all’ inflazione ), si è indebolito, con il biglietto verde che ha ritrovato un po’ di smalto grazie alle indicazioni sulle motivazioni che hanno convinto la banca centrale americana ad aumentare i tassi.

La presidente dell’ istituto centrale con sede a Washington ha reso noto che la decisione di alzare i tassi è stata presa a larga maggioranza con il solo presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, a votare “ No “. La Yellen ha ribadito che la FED considera come passeggero, il rallentamento economico del primo trimestre, e che il mercato del lavoro continuerà a fare da traino alla ripresa, consentendo di attuare un ulteriore ritocco al rialzo entro la fine dell’ anno, come promesso sin dal meeting dello scorso Dicembre.

I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO

Come anticipato tra le righe del paragrafo precedente, l’ inizio dell’ ottava che si è appena conclusa è stato caratterizzato da dati macro che hanno favorito il balzo del cross EUR-USD sui massimi di periodo. Secondo quanto diffuso dal Dipartimento per il Commercio USA i prezzi al consumo relativi al mese di Maggio sono diminuiti dello 0,1%, dopo l’ aumento dello 0,2% registrato nella rilevazione del mese precedente; una lettura che ha deluso le aspettative e che mina la crescita dell’inflazione auspicata dalla FED.

In discesa anche la pressione dell’ inflazione nel mese di Maggio, salita secondo la lettura dell’ indice IPC Core dell’ 1,7%, ma in calo dall’ 1,9% del mese di Aprile. Non va dimenticato che la componente Core viene sfruttata dalla FED come uno dei più affidabili indicatori per misurare la pressione dell’ inflazione sul lungo termine, in quanto al netto delle componenti più volatili quali alimentari ed energetici. Un nuovo segnale di rallentamento, diffuso dal Dipartimento per il Commercio USA, era arrivato con il rapporto relativo alle vendite al dettaglio, in calo dello 0,3% nel mese di Maggio rispetto alla lettura di Aprile, e al di sotto dei pronostici degli analisti che invece si aspettavano una crescita dello 0,1%. Anche in questo caso la versione Core, al netto della componente auto, ha evidenziato un calo Maggio rispetto alla lettura precedente, mostrando un – 0,3% destagionalizzato ( attese +0,2% ). Anche le vendite al dettaglio Core sono un indicatore molto caro alla Federal Reserve, in quanto, corrispondono ad una voce della spesa dei consumatori utilizzata per elaborare il Prodotto Interno Lordo del paese e che rappresenta il 70% della crescita economica degli Stati Uniti.

Nella seconda parte della settimana, invece, il cambio Euro-Dollaro è scivolato a ridosso dei minimi a 3 settimane, indebolito, oltre che dal rialzo dei tassi e dalle crescenti aspettative di ulteriori ritocchi verso l’alto, anche da una seconda sfilza di dati macro, questa volta positivi.

Il Dipartimento per il Lavoro USA in occasione del consueto report settimanale ha reso noto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti, nell’ ottava terminata il 10 Giugno, sono scese di 8.000 unità, attestandosi a 237.000 unità, mentre le attese erano per un calo minore, pari a – 3.000 unità. In aumento di 1.000 unità rispetto alla settimana precedente, invece, la media mobile mensile, attestatasi a 243.000 unità. La media mobile 4 settimane è un indicatore più corretto e preciso per monitorare l’ andamento del mercato del lavoro, in quanto meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali. Lettura in calo per le richieste di disoccupazione continua, diminuite a 1,929 milioni da 1,935 milioni della settimana precedente. Euro debole dopo la diffusione del dato relativo all’indice manifatturiero dello stato di New York che, nel mese di Giugno, ha evidenziato una crescita a 19,8 punti, battendo le attese degli analisti di ben 5 punti. Vista in aumento anche produzione industriale che nel mese di Maggio è rimasta invariata a +1,1%.

Finale di settimana nuovamente favorevole al cambio Euro-Dollaro dopo che il report elaborato dall’ università del Michigan ha evidenziato il netto aumento dell’ indice che misura la fiducia dei consumatori negli USA che nel mese di Giugno è scesa a 94 punti dai 97,1 punti della lettura di Maggio, toccando il livello più basso dall’elezione di Trump. In calo nel mese di Giugno anche l’ indice che misura l’ andamento del comparto manifatturiero dell’ area di Philadelphia, diminuito a 27,6 punti da 38,8 punti a 27,6 ( attese 24 punti ). Il calo anche l’ indice che misura l’ avvio di nuovi cantieri, diminuiti a 1,09 milioni di unità da 1,17 milioni di unità, mentre le aspettative erano per un aumento a 1,23 milioni di unità.

In ambito europeo, invece, è giusto menzionare che il tasso di inflazione annuo dell’Eurozona, nel mese di Maggio, secondo quanto reso noto dall’ Eurostat è calato all’ 1,4% dall’ 1,9% di Aprile. La lettura del dato Core, quindi al netto delle componenti più volatili come alimentari ed energia, è diminuita allo 0,90% dall’ 1,2%.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CROSS EUR/USD

Performance settimanale di tutto rispetto per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che ha preso profitto sul primo target price sia della strategia Long Intrday che sul primo obiettivo della strategia Short Intraday .

La visione rialzista valida per la prossima settimana suggerisce l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1215, Target Price attesi in area 1,1249 ed 1,1276, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,118. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1276, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1319 ed 1,1345; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1207 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1345, per tentare di prendere profitto in area 1,1396 ed 1,143, estesa a 1,1458; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1276 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,089, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,0952 ed 1,1002, estesa a 1,1063 ; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,084 in chiusura di candela oraria.

La strategia Short, invece, consiglia l’ apertura di posizioni ribassiste, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,118; Target Price attesi in prima battuta a 1,1143 e successivamente a 1,1106; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1215 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1106 per sfruttare possibili cali in area 1,1086 ed 1,1063; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1166 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1063 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1002 ed 1,0952, estesi a 1,089; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,113 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,1458, per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1396 ed 1,1345; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1485 in chiusura di candela oraria o daily.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, nel corso delle ultime 3 settimane che ci siamo appena lasciati alle spalle hanno innescato un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,10 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando su valori che non venivano toccati da Novembre 2016, ossia dall’ elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti.

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante anche nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 potrebbe essere il preludio allungo verso area 1,14-1,15. Al ribasso, invece, area 1,08 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,07 in un primo momento e successivamente in area 1,065 -1,06.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano compresse ormai da mesi dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. Il cambio Euro –Dollaro, nei mesi scorsi, è stato respinto in prossimità della parte alta del range appena citato, complici una serie di dati economici che hanno favorito il biglietto verde ed aumentato le aspettative di rialzo dei tassi. Fino ad ora comprare sui minimi e vendere sui massimi ha dato ottimi frutti. Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,08 – 1,075, fissando ancora una volta il Target Price in area 1,10 -1,105. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,065 in chiusura di candela giornaliera.

 

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