CROSS EUR-USD RICACCIATO SOTTO AREA 1,13 DOPO DEBOLE CRESCITA PMI EUROZONA

Settimana all’insegna della debolezza per la coppia Euro-Dollaro, ritornata sotto quota 1,13, a fronte di un close a quota 1,1246 ( 0,15% ). La variazione dell’ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle ha invece rivelato un calo di quasi mezzo punto percentuale. Massimo e minimo rispettivamente pari a 1,1326 ed 1,1226.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Euro giù ad inizio ottava dopo che delle fonti vicine alla BCE avevano fatto sapere che alcuni membri del FOMC dell’ istituto centrale europeo ritengono troppo ottimistiche le attese sulla crescita nell’ Area Euro, indicate dalle ultime stime.

Moneta unica in ripresa con l’ incoraggiante lettura dell’ indice Zew tedesco del mese di Aprile, portatosi a 3,1 punti, in netta ripresa dai -3,6 punti di Marzo. Le attese degli analisti, invece, non andavano oltre i -0,8 punti. L’ indicatore curato dallo Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung è in un anticipatore delle condizioni economiche, riferito alla Germania è un dato macro da seguire con attenzione, in quanto l’economia tedesca consiste nel motore di crescita dell’ Eurozona. Il sotto-indice che misura la situazione corrente ha invece fatto registrare un calo a 5,5 punti, in flessione dagli 11,1 punti di Marzo. Deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato un minor calo, a 8,5 punti.

Cambio Euro-Dollaro sui minimi settimanali dopo la brutta lettura degli indici PMI dell’Eurozona.

a stima preliminare del Purchasing Managers Index dell’Area Euro di Aprile si è assestata a 47,8 punti, peggiorando dai 47,5 punti di Marzo. Le stime degli analisti, invece, davano un lieve miglioramento a 48 punti. Il PMI relativo al settore servizi, invece, sempre secondo la rilevazione flash del mese in corso, si è portata a 52,5 punti, rallentando dai 53,3 punti del mese precedente. Deluse le attese degli analisti, che indicavano un minor calo, a 53,1 punti.

Di conseguenza, giù anche il PMI Composite, assestatosi a 51,3 punti dai 51,6 punti di Marzo. Lettura inferiore alle aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un risultato pari a 51,8 punti.

L’ ottava macro negli USA si è aperta con l’ ottima lettura dell’ indice che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nello stato di New York, assestatosi a 10,1 punti nel mese di Aprile.

Il suddetto indicatore, conosciuto come Empire State Manufacturing index ed elaborato dalla Fed newyorkese ha superato nettamente le attese degli analisti, che invece non si spingevano oltre i 6,7 punti, portandosi abbondantemente oltre i 3,7 punti della precedente stima mensile.

Battuta d’arresto per la produzione industriale statunitense nel mese di Marzo, giù dello 0,1% su base mensile, rallentando rispetto al +0,1% di Febbraio. Deluse anche le attese degli analisti, che invece davano un aumento dello 0,2%.

Il dato sulla fiducia del settore immobiliare statunitense, elaborato dalla National Association of Home Builders, ha evidenziato un indice NAHB modesto rialzo a 63 punti ad Aprile, dai 62 punti di Marzo. Le aspettative sulle vendite attese per i prossimi sei mesi, invece, sono calate a 71 punti dai 72 punti della precedente stima, mentre le attese sulle prospettive degli acquirenti si sono assestate a 47 punti dai 44 punti di Marzo.

La Mortgage Bankers Association ha rivelato che nell’ ottava terminata il 12 Aprile, il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari ha evidenziato una contrazione per la seconda settimana consecutiva, mostrando un calo del 3,5%, che segue il -5,6% della precedente stima.

Lievemente sotto le attese degli analisti le scorte all’ ingrosso di Febbraio, in crescita dello 0,2% su base mensile, mentre il consensus aveva indicato un rialzo dello 0,3%. La precedente stima mensile aveva invece rivelato un incremento dell’1,3%.

Timidi segnali di risveglio per la bilancia commerciale USA, che a Febbraio ha evidenziato un deficit di 49,4 miliardi di dollari, in miglioramento dal disavanzo di 51,1 miliardi di dollari di Gennaio.

Le aspettative del mercato, invece, indicavano un aumento a -53,4 miliardi di dollari.

In linea con le aspettative del mercato il Leading Index curato dal Conference Board, in crescita dello 0,4% dal +0,1% della precedente stima mensile, a sua volta rivista dal +0,2% della prima lettura.

Biglietto verde in netta risalita e cross EUR-USD sui minimi settimanali dopo la debole lettura preliminare degli indicatori PMI statunitensi del mese di Aprile.

L’ indagine elaborata da IHS Markit ha infatti rivelato che il PMI manifatturiero USA ha evidenziato un calo a 52,8 punti dai 54,6 punti del mese precedente; mentre la componente servizi si è assestata a 52,9 punti, in flessione dai 55,3 punti di Marzo ( attese 55 punti ).

La componente servizi ha invece mostrato un dato flash pari a 52,9 punti, in calo dai 55,3 punti finali di Marzo; mentre gli analisti si aspettavano una minore flessione, a 55 punti.

In frenata anche la sotto-voce relativa agli ordini nel settore privato, scesa a 53,1 punti dai 54,6 punti del mese precedente.

Il Purchasing Managers Index Composite che tiene conto delle due letture precedenti ( manifatturiera e servizi ) ha invece rivelato un rallentamento a 52,8 punti dai 54,6 punti di Marzo.

Il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nell’ ottava che si è conclusa il 13 Aprile si è assestato a +192 mila unità, battendo le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un valore pari a+205 mila unità. La precedente stima settimanale, invece, è stata portata da +196 mila unità della lettura flash +197 mila unità.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha inoltre fatto sapere che le richieste continue di indennizzo, al 6 Aprile, sono scese a 1,653 milioni di unità, da 1,716 milioni di unità del precedente saldo settimanale, a sua volta corretto da 1,713 milioni di unità del primo comunicato.

Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano indicato un incremento a 1,722 milioni di unità.

Segnali di rallentamento sono emersi nel settore manifatturiero del distretto federale di Philadelphia, dove, ad Aprile, il cosiddetto Philly Fed Index, è sceso a 8,5 punti dai 14,5 punti della precedente stima mensile. Le attese degli analisti, invece, davano un calo più moderato, a 11 punti. Il suddetto indicatore, elaborato dalla locale Federal Reserve misura le condizioni correnti del comparto manifatturiero, grazie alle indicazioni degli intervistati che oltre alla valutazione attuale sono tenuti anche a rilasciare la visione sulle aspettative per i sei mesi successivi.

Un valore di indice positivo è sinonimo di espansione, mentre una variazione sotto la soglia dello zero indica contrazione.

Dollaro in ripresa dopo che il Dipartimento per il Commercio ha rivelato che la stima relativa alle vendite al dettaglio di Marzo ha mostrato un progresso dell’1,6% su base mensile, in netto miglioramento dal -0,2% di Febbraio. Battute le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un minor incremento, paria +1%.

Le vendite al dettaglio al netto del comparto auto, sempre a Marzo hanno invece evidenziato un incremento dell’1,2% su base mensile, portandosi sopra il +0,7% delle attese ed il -0,2% del mese precedente, corretto a sua volta da -0,4% della stima flash.

La rilevazione al netto delle vendite del comparto auto e della spesa per carburanti ha invece mostrato un aumento dello 0,9%, in progresso dal -0,7% di Febbraio, a sua volta rivista da -0,6% della lettura preliminare. Le indicazioni degli analisti, invece, davano un aumento dello 0,4%.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili sotto area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato un affondo sotto area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10.

Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreto il bilancio settimanale del nostro Trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro, che ha preso profitto sui due target price indicati dalla strategia Long Intraday.

Lo scenario rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1266 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1292 e 1,1335; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,122.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1335, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1362 e successivamente a 1,1405; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1246 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1405, per tentare di prendere profitto in area 1,1432 e 1,1476, estesa a quota 1,152; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1335 in chiusura di candela giornaliera.

Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,099, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1058 e 1,1084, estesi ad 1,1127; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,0948 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,122; Target Price attesi in prima battuta a 1,1196 e successivamente a 1,1153; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1266 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1153 per sfruttare possibili cali in area 1,1127 e 1,1084; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1246 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1084 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1058 e 1,1017, estesi a 1,099; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1153 in close orario.

Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,152 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1476 e 1,1432, estesi a quota 1,1405; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,16 in chiusura di candela oraria o daily.

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