IL CROSS EUR-USD STOPPATO DA FORTE RESISTENZA IN AREA 1,16: PREVISTA ULTERIORE DEBOLEZZA NEL BREVISSIMO

Dopo aver testato nuovamente i minimi degli ultimi due mesi in area 1,14, la coppia Euro-Dollaro ha parzialmente recuperato terreno, evidenziando tuttavia un calo settimanale di poco superiore allo 0,40%, a quota 1,1514. Ancora una volta, invece, il tentativo di rimbalzo è stato frenato dalla forte resistenza di brevissimo individuata in area 1,16 ( top a 5 sedute 1,1623 ).

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Euro in calo ad inizio ottava nei confronti del biglietto verde dopo la nuova battuta d’ arresto evidenziata dall’ indice Zew relativo alle prospettive di crescita dell’Eurozona, che nel mese di Ottobre è sceso a 19,4 punti, subendo un calo di 7,2 punti rispetto alla precedente rivelazione mensile. Il sondaggio elaborato con cadenza mensile dall’ istituto tedesco Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung , raccoglie le indicazioni rilasciate da un campione di 350 esperti del mercato finanziario, ed il risultato risulta spesso abbastanza volatile in quanto rappresenta semplicemente la differenza tra ottimisti e pessimisti.

Moneta unica europea appesantita dalla frenata della bilancia commerciale dell’ area Euro, che nella lettura finale di Agosto ha evidenziato un saldo positivo pari a +11,7 miliardi di euro, in discesa dal surplus di 17,6 miliardi di euro della precedente lettura mensile. Il rallentamento è stato maggiore di quello pronosticato dagli analisti, che invece si aspettavano un avanzo di 15,1 miliardi di euro. Dai dettagli del report diffuso da EUROSTAT è inoltre emerso che le esportazioni sono aumentate del5,6%, mentre le importazioni sono cresciute dell’ 8,4%. Il surplus delle partite correnti, sempre ad Agosto, invece, si è portato a 24 miliardi di euro, in deciso miglioramento dai 19 miliardi di euro di Luglio. Sempre secondo fonte BCE, l’ avanzo si è aumentato del 3,3% rispetto al PIL dell’ Eurozona, in crescita dal 3% su base annua, rispetto ai 12 mesi che terminavano a fine Luglio. Le attese della Banca Centrale Europea per il prossimo anno, invece, sono per un rapporto in frenata al 2,8%, livello previsto anche per il 2020.

Il clima politico italiano con il governo Lega-MS5 messo alle strette dalle istituzioni comunitarie non aiuta certamente la moneta unica. Dollaro che invece ha beneficiato della lettura dei verbali dell’ ultimo meeting della FED di Settembre da cui è emerso che l’ istituto centrale statunitense andrà avanti con un ritmo di rialzo dei tassi abbastanza sostenuto. Una Federal Reserve nelle vesti da “ Falco “ favorisce una valuta rifugio come il biglietto verde.

La settimana macro statunitense nel corso delle prime battute ha visto l’ indice Empire State, elaborato dalla FED di New York, assestarsi a 21,1 punti, in crescita dai 19 punti di Settembre. I pronostici degli analisti per l’ indicatore che rileva l’ andamento dell’ attività manifatturiera nel distretto federale newyorkese , invece, erano per una lettura invariata rispetto a quella precedente. In ascesa anche il sotto-indice dei nuovi ordini, aumentato a 22,5 punti dai 16,5 punti di Settembre. La voce relativa ai prezzi d’ acquisto, invece, è scesa a 42 punti dai 46,3 punti della precedente stima, mentre il dato sugli impieghi ha invece mostrato un calo a 9 punti dai 13,3 punti della lettura precedente. La fiducia sul futuro ha subito una flessione a 29 punti dai 30,3 punti dello scorso mese.

Le vendite al dettaglio di Settembre hanno fatto registrare un progresso dello 0,1% su base mensile, rivelando una lettura nettamente inferiore alle attese degli analisti, che invece avevano indicato un progresso dello 0,7%. La suddetta stima, al netto della componente auto, ha invece evidenziato una flessione dello 0,1%, in peggioramento dal+0,2% della precedente lettura mensile ( corretta da +0,3% flash ).Gli analisti, invece, si aspettavano una crescita dello 0,4%. Le vendite al dettaglio che non tengono conto della spesa per carburanti hanno invece rivelato una variazione nulla, mentre le attese del mercato erano per un aumento dello 0,4% a conferma del progresso dello 0,1% del mese di Agosto.

In lieve rallentamento la produzione industriale nel mese di Settembre, in aumento dello 0,3%, a dispetto del +0,4% di Agosto, mentre le attese degli analisti non si spingevano oltre il+0,2%.
Forte battuta d’ arresto per il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo il report elaborato dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), dopo la flessione dell’1,7% della precedente ottava, nella settimana terminata il 12 Ottobre è diminuito del 7,1%.

Lettura sostanzialmente in linea con le attese degli analisti per le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava che si è conclusa il 13 Ottobre hanno rivelato un saldo pari a +210 mila unità ( -5 mila unità ), lievemente sotto le +211 mila unità indicate dagli analisti. La media mobile mensile, meno “ ballerina “ rispetto alle singole rilevazioni settimanali ha invece rivelato una crescita a 211.750 unità, in aumento di 2 mila unità rispetto alla precedente stima. Le richieste continuative, al 6 Ottobre, invece si sono confermate a 1,640 milioni di unità, in calo rispetto a 1,663 milioni di unità indicate dagli analisti, ma, quindi, in linea con il precedente saldo settimanale, corretto da 1,653 milioni di unità della precedente lettura.

Il Conference Board ha reso noto che nel mese in corso il Leading Index ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile, in miglioramento rispetto al 0,4% evidenziato ad Agosto. Conosciuto anche come superindice economico lo scopo del suddetto indicatore consiste nell’ anticipare il futuro andamento del ciclo economico, su un orizzonte temporale che va dai 3 ai 6 mesi dall’ ultima lettura. Per elaborare il Leading Index, il Conference Board si serve di ben 10 diversi indicatori macroeconomici, ed il risultato che ne consegue consiste nella media ponderata di essi.

Segno lievemente negativo per il Philadelphia Fed Index, che ad Ottobre ha rivelato un valore pari a 22,2 punti, in modesto calo rispetto ai 22,2 punti della precedente lettura mensile. Gli analisti, invece, avevano pronosticato un calo più accentuato, a 20 punti. Da una lettura più approfondita del report è inoltre emerso che la voce relativa alla spesa per investimenti nei prossimi sei mesi è calata a 25,2 punti dai 26,7 punti di Settembre; mentre il sotto-indice relativo alle condizioni di business ha subito una flessione a 33,8 punti dai 36,3 punti del mese precedente. L’ indice dei prezzi pagati è sceso a 38,2 punti da 39,6 punti ed i nuovi ordini hanno subito una da 21,4 punti a 19,3 punti. In miglioramento, invece, l’ occupazione che da 17,6 punti si è assestata a 19,5 punti.

Il cosiddetto Philly Fed Index rileva l’ andamento dell’ attività manifatturiera nel distretto federale di Philadelphia, il terzo in ordine di grandezza. Il suo risultato è ottenuto tramite un questionario in cui gli interpellati devono esprimere la propria opinione sulle condizioni generali di salute delle imprese del settore manifatturiero. Un valore di indice superiore allo zero è sinonimo di espansione, mentre un valore inferiore alla suddetta soglia indica contrazione.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. Una chiusura settimanale sotto tale livello potrebbe causare ulteriori affondi con target sui minimi plurimensili in area 1,13.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Lo scenario ribassista sul breve, pertanto, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sui 2 obiettivi indicati dalla strategia Short Intraday e sul primo target price pronosticato dalla strategia Short Over.Chiusa con profitto anche un’ operazione Long che ha centrato il primo obiettivo Intraday.

La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1523; Target Price individuati in area 1,155 e 1,1594; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1495.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1594, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1621 e successivamente a 1,1666; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1523 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1666, per tentare di prendere profitto in area 1,1693 e 1,1721, estesa ad 1,1766; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1621 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,124, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1283 e 1,1326, estesi ad 1,1397; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,118 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1495; Target Price attesi in prima battuta a 1,1467 e successivamente a 1,1424; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1523 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1424 per sfruttare possibili cali in area 1,1397 e 1,1353; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1495 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1353 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1326 e 1,1283, estesi ad 1,124; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1433 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1766 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1721 e 1,1693, estesi a 1,1666; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,182 in chiusura di candela oraria o daily.

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