CAMBIO EURO-DOLLARO INDEBOLITO DA QUESTIONE CATALANA E RIFORMA FISCALE USA IN DIRITTURA DI ARRIVO

Cambio Euro -Dollaro ancora incapace di prendere una decisa direzione e che a fine ottava conclude gli scambi a quota 1,1784, evidenziando una performance giornaliera in calo dello 0,57%.

Ha invece evidenziato una discesa più contenta, pari al -0,33%, invece, l ‘intero bilancio settimanale, che ha visto la coppia salire fino ad un massimo a 5 gg pari a 1,186, a fronte di un minimo che nello stesso periodo preso in considerazione si è attestato a quota 1,1729.

LE NOTIZIE SETTIMANALI PIU’ INFLUENTI SUL CROSS EUR-USD

Il finale di ottava in calo della moneta unica europea nei confronti del biglietto verde è stato condizionato negativamente dalla questione catalana. In seguito alla mancata rinuncia dell’ impegno a rinunciare all’ indipendenza da parte del presidente catalano Carles Puigdemont, il capo del governo centrale di Madrid, Mariano Rajoy ha indetto una riunione straordinaria del consiglio dei ministri per attivare l’ articolo 155 della costituzione spagnola per destituire Puigdemont.

Una decisione drastica, che ha pesato sulla stabilità dell’ euro. Divisa europea che ha sofferto in rapporto con il dollaro anche a causa delle rinnovate speranze sull’ imminente approvazione della riforma fiscale statunitense. Le probabilità che la riforma targata Trump possa essere approvata sono aumentate dopo che il senato è riuscito a far votare con esito favorevole la risoluzione sulla legge di bilancio per il 2018.

Sotto l’ aspetto macro, invece, l’ ottava oltreoceano si è aperta con il deciso balzo in avanti dell’indice Empire State Manifacturing, che nel mese di Ottobre, è aumentato a 30,2 punti, dai 24,4 punti della rilevazione precedente. L’ indice, elaborato dalla Fed di New York rappresenta un termometro molto affidabile per misurare il sentiment economico di un distretto molto rilevante come quello della città della grande mela. Si è inoltre trattata della migliore lettura dal 2014, attestatasi nettamente al di sopra delle attese degli analisti, che invece si aspettavano una discesa a 20,7 punti.

Balzo in avanti anche per la produzione industriale, che nel mese di Settembre è aumentata dello 0,3% su base mensile, confermando le stime degli analisti. Il valore di capacità produttiva, invece, sempre nel mese di Ottobre ha evidenziato un aumento al 76% dal 75,8% ( consensus 76,2% ).

Lettura in aumento anche per l’indice che misura la fiducia dei produttori del distretto di Philadelphia, cresciuto a 27,9 punti, dai 23,8 punti della rilevazione precedente. i pronostici degli analisti davano un calo a 22 punti. La lettura dell’ indice Philadelphia Fed consiste in un dato abbastanza rilevante, poiché si tratta di indicazioni che arrivano dal terzo distretto in ordine di ampiezza e di importanza degli Stati Uniti. L’indice viene curato attraverso un’indagine condotta tra le imprese, che devono indicare le proprie valutazioni sul contesto economico attuale e sulle previsioni per i futuri sei mesi

Il Dipartimento per il lavoro USA ha reso noto che le richieste di sussidio di disoccupazione, nella settimana terminata il 14 Ottobre, sono diminuite a 222 mila unità, dalle 244 mila unità della precedente rilevazione, mentre i pronostici erano per un calo più contenuto a 240 mila unità.

La media mobile mensile ha evidenziato un calo di 9.500 unità, a 248.250 unità, dalle 257.750 unità della precedente rilevazione. La media mobile a 4 settimane consiste in un termometro più affidabile per rilevare l’ andamento del mercato del lavoro, poiché meno volatile rispetto alle singole letture settimanali. Il numero totale dei richiedenti sussidio, invece, nella settimana che si è conclusa il 7 Ottobre è sceso a 1,888 milioni di unità, al disotto della stima precedente pari a 1,904 milioni di unità ed inferiore alle attese degli analisti (1,890 milioni).

Dopo la lunga serie di dati favorevoli al biglietto verde, appena elencata, il cambio Euro-Dollaro ha beneficiato della deludente lettura del cosiddetto Leading Indicator Index, elaborato dal Conference Board, che misura l’andamento dell’ attività economica futura negli Usa. Nel mese corrente, il cosiddetto “ superindice “ ha subito un calo dello 0,2% rispetto al +0,1%, pronosticato a quota 128,6.

Settimana molto fitta di dati anche sul fronte immobiliare statunitense

Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, nel mese di Settembre, sono aumentate dello 0,7%, in netto miglioramento rispetto al -1,7% evidenziato ad Agosto. La lettura ha sorpreso di gran lunga oltre le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un ulteriore calo dell’ 1%. Deciso balzo in avanti anche per le richieste settimanali di mutui, che secondo la Mortgage Bankers Associations ( MBA ) sono cresciute del 3,6% rispetto all’ottava precedente.

Ottima anche la lettura dell’ indice Nahb (National Association of Home Builders) del mese di Ottobre. L’ indice che misura la fiducia dei costruttori edili statunitensi, infatti, è salito a 68 punti, dai 64 punti della precedente rilevazione. Lettura in calo, invece, per i permessi edilizi negli Stati Uniti, che a Settembre, sono diminuiti del 4,5%, dal +3,4% registrato nel mese di Agosto. Le attese erano per una discesa più contenuta, pari a -2,1%.

Delusione anche per la lettura delle nuove costruzioni abitative negli USA , che nel mese di Settembre, ha evidenziato un calo del 4,7% rispetto al mese di Agosto ( -0,2% ), ed in netta discesa anche rispetto ai pronostici degli analisti, che invece si aspettavano un calo più contenuto, non andava oltre un -0,4%.

Sul fronte europeo, il tasso dell’inflazione nell’ Eurozona nel mese di Settembre si è stabilizzato a +1,5%, come anticipato dalla lettura preliminare, in decisa ascesa dal +0,4% dello stesso mese dell’ anno precedente. Ha invece deluso il saldo della bilancia commerciale dell’ Eurozona del mese di Agosto, in surplus per 16,1 miliardi di euro, ma in calo dai +23,2 miliardi della rilevazione precedente, e rispetto ai +23,3 miliardi di euro attesi dagli analisti. Stando a quanto reso noto da EUROSTAT, inoltre, le esportazioni sono aumentate del 6,8% su base annua, mentre le importazioni sono cresciute dell’ 8,6%. Euro momentaneamente debole anche dopo il rilascio del dato sull’indice tedesco Zew , che misura il sentiment degli investitori tedeschi, in salita a 17,6 punti, rispetto alla rilevazione precedente ( 17 punti ), ma in calo rispetto al valore di 20 punti, pronosticato dagli analisti.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che ha preso profitto sui due target price pronosticati dalla strategia Short intraday.
La strategia rialzista suggerisce l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria maggiore di 1,1796; Target Price individuati in area 1,1818 ed 1,1864, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1763.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1864, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1891 ed 1,1937; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1791 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1937, per tentare di prendere profitto in area 1,1982 ed 1,201, estesa ad 1,2085; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1882 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1474, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1546 ed 1,159, estesa a 1,162; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,14 in chiusura di candela oraria.

La strategia ribassista, invece, consiglia l’ apertura di posizioni short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1763; Target Price attesi in prima battuta a 1,1735 e successivamente a 1,169; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1796 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,169 per sfruttare possibili cali in area 1,1663 ed 1,162; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1729 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,162 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,159 ed 1,1546, estesi a 1,1474; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,169 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,2085 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,201 ed 1,1937; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,216 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ). In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. La fuoriuscita dal range verificata da due settimane potrebbe gettare le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti.

Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superato area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24. Tesi che potrebbe essere stata avvalorata dal pull-back, con tenuta, in area 1,165-1,166, effettuato per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

 

 

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