ANALISI TECNICA CAMBIO EURO-DOLLARO: CROSS EUR-USD ACCAREZZA QUOTA 1,18 PORTANDOSI SUI TOP A 14 SETTIMANE

Seconda settimana consecutiva in rialzo per la coppia Euro-Dollaro, balzata sui massimi ad oltre 3 mesi, su un top intraday a quota 1,1804. Bilancio settimanale che ha invece evidenziato un progresso di poco superiore al punto percentuale, nonostante la chiusura di Venerdì 21 Settembre in calo dello 0,24%, a quota 1,1749.

LE NOTIZIE ED IDATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Cross EUR-USD che ha sfruttato il nuovo passo falso del biglietto verde, in flessione dopo l’ attenuarsi della crisi politico-economica tra USA e Cina. l’ ammorbidimento della posizione cinese sull’ entità dei dazi da applicare all’ import dagli Stati Uniti, fissati al 5% anziché al 10-15% paventato nei giorni scorsi, apre spiragli di dialogo.

Cambio Euro-Dollaro in ascesa sin dalle prime battute della scorsa ottava, supportato dalla lettura finale dell’ inflazione di Agosto dell’ Eurozona, confermata a +2% su base annua. L’indice dei prezzi al consumo, come emerso nella rilevazione flash ha quindi subito una lieve flessione rispetto al +2,1% fatto registrare a Luglio. La rivelazione su base mensile ha invece indicato un progresso dello 0,2%, in crescita rispetto al -0,3% della precedente stima. Al netto delle categorie più volatili, quali energia, alimentari alcool e tabacchi, ovvero l’ inflazione ” Core “ ha evidenziato un aumento tendenziale dell’1%, confermando la stima flash ed il rallentamento rispetto al +1,1% della lettura di Luglio.

In flessione il surplus delle partite correnti della zona Euro nel mese di Luglio, assestatosi a 21 miliardi di euro dai 21 miliardi di Euro di Luglio. La lettura diffusa dalla BCE conferma il rallentamento della bilancia commerciale dell’ area Euro, evidenziato, sempre per il mese di Luglio, da Eurostat. Nei 12 mesi, a fine Luglio, l’avanzo delle partite correnti ha invece evidenziato un saldo pari a +3,5% del Prodotto Interno Lordo, in crescita rispetto al +3,2% annuo registrato al 30 Giugno.

In crescita dello 0,3% su base mensile, la produzione edile nell’Eurozona nel mese di Luglio. Secondo la stima fornita da Eurostat, la suddetta lettura è stata inferiore al +0,7% registrato a Giugno, a sua volta corretto al rialzo dal +0,2% precedentemente comunicato.

Euro in momentanea flessione sul biglietto verde dopo che la commissione europea ha reso noto che nel mese in corso, in via preliminare, l’ indice che misura la fiducia dei consumatori nell’ Eurozona è sceso a -2,9 punti, peggiorando rispetto ai -1,9 punti di Agosto. Deluse le aspettative degli analisti che si aspettavano un calo contenuto a -2 punti.

L’ OCSE ha rivisto in calo le proprie stime di crescita della zona euro, sia per quest’ anno che per l’ anno prossimo. L’organizzazione con sede a Parigi ha abbassato al 2% dal 2,2% la stima attesa per il 2018; mentre le attese per il 2019 sono state riviste all’1,9% dal 2,1% precedentemente comunicato a Maggio.

Nuovo rallentamento per la crescita del settore privato nell’ area euro, che secondo la stima preliminare di Settembre dell’ indice PMI Composit, diffusa da Markit, ha evidenziato una flessione a 54,2 punti, dai 54,5 punti di Agosto. L’ indicatore composito, come ben noto, è frutto della media tra la somma del Purchasing Managers Index Manifatturiero e quello relativo al settore dei Servizi. Nei dettagli, la stima PMI relativa al settore Manifatturiero è scesa a 53,3 punti, dai 54,5 punti della rivelazione mensile precedente; mentre la lettura relativa al comparto manifatturiero è aumentata 54,7 punti dai 54,4 punti di Agosto. A pesare negativamente sul settore della manifattura ha influito la stagnazione degli ordinativi provenienti dall’ estero, che non sono cresciuti per la prima volta negli ultimi cinque anni; mentre il totale degli ordini ha evidenziato l’ aumento più basso da Febbraio 2015.

La settimana macro statunitense ha evidenziato la lettura minore delle attese dell’ indice Empire State Manufacturing, che nel mese di Settembre si è assestato a quota 19 punti, in calo rispetto ai 25,6 punti della precedente stima di Agosto. I pronostici degli analisti indicatore che rileva l’ attività manifatturiera nello stato di New York, invece, davano una discesa più modesta, a 23 punti. La voce relativa ai nuovi ordinativi ha fatto registrare una flessione a 16,5 punti, dai 17,1 punti di Agosto. Il sotto-indice sui prezzi pagati ha invece mostrato un’ inversione positiva, salendo a 46,3 punti, dai 45,2 punti della precedente stima mensile; la lettura relativa all’ impiego ha messo in luce una lieve contrazione a 13,3 punti dai 13,1 punti precedenti. In flessione, invece, il dato relativo alle condizioni di business, che coprono un arco di tempo compreso tra nei sei mesi, scese a 30,3 punti dai 34,8 punti di Agosto.

Segnali contrastanti sono arrivati dal settore immobiliare a stelle e strisce. L’ indice NAHB, elaborato dalla National Association of Home Builders, nel mese di Settembre, si è confermato sui valori della precedente lettura, assestandosi a 67 punti, mentre il consensus del mercato era pari a 66 punti. Migliora il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari, in rialzo dell’1,6%, nell’ottava terminata il 14 Settembre, secondo quanto rivelato dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ).

Le vendite di case esistenti nel mese di Agosto, si sono confermate sui valori della precedente stima mensile evidenziando un dato pari a 5,34 milioni di unità. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una crescita a 5,36 milioni di unità.

Il saldo mensile dei nuovi cantieri avviati, ad Agosto, ha evidenziato una crescita del 9,2% su base mensile, a 1,282 milioni di unità, in netto miglioramento rispetto a 1,174 milioni di unità di Luglio. Le attese degli analisti, invece, si fermavano a 1,235 milioni di unità. Lettura in calo nel mese di Agosto, per i permessi edilizi, in frenata del 5,9% su base mensile, a 1,229 milioni, mentre il mercato si aspettava una crescita a 1,310 milioni.

Balzo in avanti per la fiducia commerciale dei produttori nel distretto di Philadelphia del mese di Settembre, salita a 22,9 punti dagli 11,9 punti della precedente rivelazione. Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano stimato un progresso a 17 punti. Conosciuto anche come Philly Fed Index, l’ indicatore che rileva l’ attività manifatturiera nel terzo distretto federale degli USA , monitora le condizioni generali di salute dell’ economia e delle imprese. Le sue indicazioni sono estese su un orizzonte temporale di sei mesi dall’ ultima lettura. Un dato superiore alla soglia dello zero indica espansione, mentre una rilevazione inferiore allo zero indica un rallentamento.

La lettura del Leading Indicator Index, conosciuto anche come Indice Pricipale o Superindice, diffusa dal Conference Board, nel mese di Agosto, ha mostrato un aumento dello 0,4% su base mensile, in flessione rispetto al +0,7% della precedente stima mensile. Le attese erano per un progresso dello 0,5%. Il Leading Indicator, elaborato grazie alla media ponderata di ben 10 diversi indicatori, anticipa l’andamento del ciclo economico e copre un periodo compreso tra i tre ed i nove mesi.

Secondo la consueta stima settimanale diffusa dal Dipartimento per il Lavoro, nell’ ottava terminata il 15 Settembre, le richieste di sussidio di disoccupazione sono scese a 201 mila unità, in calo di 3 mila unità, rispetto alla precedente lettura. Gli analisti, invece, avevano indicato un progresso a 210 mila unità. Rallenta anche il salso settimanale delle richieste continuative di indennizzo, che nella settimana che si è conclusa l’8 Settembre sono diminuite a 1,645 milioni di unità, in flessione da 1,7 milioni di unità della precedente lettura. I pronostici degli analisti invece erano per un aumento a 1,705 milioni di unità.

Segnali di rallentamento si sono invece registrati per l’ attività nel settore privato statunitense. A rivelarlo sono state le indicazioni emerse dalle varie letture del Purchasing Managers Index diffuse da Markit. La rilevazione preliminare dell’ indice PMI manifatturiero di Settembre ha mostrato una crescita a 55,6 punti dai 54,7 punti della stima finale di Agosto, superando le aspettative del mercato, che non si spingevano oltre i 55 punti. Il PMI relativo alla voce servizi ha invece messo in luce una decisa frenata, scendendo dai 54,8 punti di Agosto ai 52,9 punti del mese in corso. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una moderata crescita a 55 punti. L’ indice PMI Composito, che tiene conto della media tra la lettura PMI Manifatturiera e quella relativa al comparto Servizi, ha invece evidenziato una discesa a 53,4 punti dai 54,7 punti della precedente stima mensile. Tutti gli indicatori PMI presi in esame continuano ad evidenziare espansione dell’ attività, poiché hanno rivelato valori abbondantemente oltre la soglia dei 50 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Con il recupero stabile oltre area 1,16 in chiusura settimanale, migliora il quadro tecnico della coppia EUR-USD sul brevissimo periodo. Tuttavia considerato il recente affondo sui minimi plurimensili in area 1,13 non è ancora giunta l’ ora di abbassare la guardia.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Scenario ribassista negato sul breve, soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto su 5 dei 7 Target Price pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.

La strategia Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1768; Target Price individuati in area 1,1795 e 1,184; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1723. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,184, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1868 e successivamente a 1,1914; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1768 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1914, per tentare di prendere profitto in area 1,1942 e 1,1988, estesa ad 1,2033; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,184 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,146, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1507 e 1,1551, estesi ad 1,1623; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,14 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1723; Target Price attesi in prima battuta a 1,1695 e successivamente a 1,165; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1768 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,165 per sfruttare possibili cali in area 1,1623 e 1,1578; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1723 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1578 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1551 e 1,1507 , estesi ad 1,146; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,165 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2033 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1988 e 1,1942, estesi a 1,1868; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,21 in chiusura di candela oraria o daily.

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