ANALISI TECNICA CAMBIO EURO-DOLLARO

Bilancio settimanale piatto per il cross EUR-USD, ma non privo di volatilità.

La coppia, infatti, dopo essere scesa su un minimo a 5 sedute a quota 1,1862 da un massimo a quota 1,2033, ha chiuso l’ ottava sostanzialmente invariata ( +0,1% ) rispetto alla settimana precedente, facendo registrare una chiusura di giornata, Venerdì 22 Settembre, a quota 1,1957, in rialzo dello 0,13%.

L’ evento più atteso sul mercato del Forex era senza dubbio il meeting della Federal Reserve del 19-20 Settembre, un appuntamento conclusosi con un nulla di fatto sui tassi d’ interesse, ma ricco di altri significati ed indicazioni per il futuro.

Come da attese, infatti, l’istituto centrale statunitense ha lasciato invariati all’ 1-1,25% i tassi Fed Funds, ma ha reso note le prossime mosse di politica monetaria da qui al 2020, favorendo la ripresa del biglietto verde che ha recuperato nettamente terreno nei confronti della moneta unica europea e di tutte le altre principali valute. Il calendario stilato dalla FED prevede con elevate probabilità un terzo rialzo entro la fine di quest’ anno, 3 rialzi per il 2018, 2 strette per 2019 ed 1 rialzo per il 2020. Molto di più sull’ immediato futuro si saprà nei prossimi giorni quando saranno resi noti i cosiddetti “ Dot Plot “, ovvero le aspettative di ogni singolo membro del FOMC in materia di tassi d’interesse.

L’attenzione degli investitori è stata rivolta quasi esclusivamente alla consueta conferenza stampa post-meeting, quando prendendo parola, la presidente della Federal Reserve, JanetYellen, ha inoltre fatto sapere che, il FOMC ha votato a favore dell’ avvio della riduzione del bilancio della banca federale, dall’ inizio del prossimo mese di Ottobre. Il programma di riduzione degli stimoli prevede la graduale dismissione del portafoglio di asset acquistati sin dall’ inizio della crisi finanziaria del 2007-2009, che in un decennio ha raggiunto un ammontare di circa 4.500 miliardi di dollari. Il piano inizialmente prevede un primo taglio agli acquisti pari 10 miliardi di dollari mensili, che sarà successivamente aumentato di ulteriori 10 miliardi di dollari a trimestre, fino ad un massimo di 50 miliardi di dollari.

L’ istituto centrale americano ha inoltre rivisto al rialzo il PIL atteso per il 2017, aumentandolo al 2,4% dal 2,2% delle ultime stime rilasciate a Giugno, mentre ha lasciato invariate, al 2,1%, le aspettative sulla crescita per 2018. contemporaneamente ha ritoccato al rialzo i pronostici per il 2019, aumentandoli al 2% dall’ 1,9%.

Più cauta la visione sull’ inflazione, che raggiungerà l’ atteso target al 2%, soltanto nel 2019, mentre i pronostici per quest’ anno sono stati confermati all’ 1,6%. Soltanto la variante “ Core “ dei prezzi al consumo, quindi al netto delle componenti più volatili, quali alimentari ed energetici, è stata rivista in calo all’ 1,5% dall’ 1,7% della precedente stima.

Pioggia di dati per quanto riguarda il settore immobiliare statunitense, dal significati alquanto contrastanti. La serie di letture ha avuto inizio con la diffusione dell’ indice che raccoglie i numeri sull’ avvio di nuovi cantieri edili, che nel mese di Agosto ha evidenziato un calo a 1,18 milioni di unità, da 1,19 milioni di unità della precedente lettura mensile. Tuttavia si è trattata di una lettura migliore delle attese, che invece avevano pronosticato un calo più marcato a 1,175 milioni di unità.

Visti in salita i permessi di costruzione che, sempre ad Agosto, hanno evidenziato una crescita del 5,7%, attestandosi a 1,3 milioni di unità, dalla precedente rilevazione, pari a 1,23 milioni di unità.

Le attese degli analisti invece erano per una lettura in calo a 1,22 milioni di unità.

Lettura in calo la consueta indicazione settimanale relativa alle nuove richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti, elaborato dalla Mortgage Bankers Association (MBA ), scesa del 9,7% a 417,5 punti. Rilevazione mensile in calo per l’ indice che misura le vendite di case esistenti negli USA, che ad Agosto si è fermato a 5,35 milioni di unità, in discesa da 5,44 milioni di unità precedenti. Le attese, invece, erano per un dato pari a 5,46 milioni di unità. A luglio, invece, i prezzi delle abitazioni, secondo quanto reso noto dall’ indice FHFA (Federal Housing Finance Agency) hanno fatto segnare un aumento dello 0,2% mensile, ma tuttavia al di sotto delle attese degli analisti, che invece avevano stimato un +0,4%.

Cambio Euro-Dollaro in risalita dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che nella settimana terminata il 16 Settembre, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese a 259 mila unità, dalle 282 mila unità dell’ ottava precedente.

Nettamente battuti i pronostici degli analisti che invece si aspettavano un aumento a 302 mila unità. In salita, invece, il numero totale delle richieste di indennità di disoccupazione continue che nell’ ottava che si è conclusa il 9 Settembre hanno fatto registrare un aumento a 1,980 milioni di unità, contro 1,975 milioni di unità dei pronostici degli analisti e contro 1,936 milioni della precedente rilevazione. In crescita anche la media mobile mensile, che si è attestata a 268.750 unità, in aumento di 6.000 unità dalla lettura precedente, pari a262.750 unità. La media a quattro settimane consiste in un termometro più preciso per rilevare l’andamento del lavoro, in quanto riduce la volatilità tipica delle singole rilevazioni settimanali.

La lettura dell’ indice sulla fiducia dei produttori del distretto commerciale di Philadelphia, invece, è stata favorevole al dollaro, poiché il cosiddetto Philadelphia Fed Index, è aumentato, nel mese corrente, a 23,9 punti, dai 18,9 punti del precedente dato mensile.

L’ indicatore della terza area commerciale degli Stati Uniti viene elaborato grazie all’ indagine condotta tra le imprese di Philadelphia, che sono tenute a dare una propria valutazione sui cambiamenti rispetto al mese precedente e su quelli pronosticati per i prossimi mesi. Una lettura sopra lo zero è sinonimo di espansione, mentre una rilevazione sotto lo zero significa contrazione.

Cross EUR-USD in discesa dopo la buona lettura del cosiddetto superindice statunitense ( Leading Index ), redatto dal Conference Board USA, che nel mese di Agosto ha fatto registrare un aumento dello 0,4% su base mensile, contro lo 0,3% dei pronostici e della rilevazione precedente.

Sul finire si ottava sono arrivati i dati preliminari del mese di Settembre, relativi agli indici PMI dei settori manifattura e servizi: il primo ha evidenziato un lieve aumento a 53 punti dai 52,8 punti del mese precedente ed in linea con le aspettative; il secondo ha mostrato un calo a 55,1 punti dai 56 punti della precedente rilevazione, al di sotto dei pronostici degli analisti, pari a 55,8 punti.

Dollaro penalizzato dal nuovo capitolo di quella che ormai da mesi è diventata una vera e propria saga, con al centro Stati Uniti e Corea del Nord che, con cadenza settimanale, si scambiano reciproche minacce. Il presidente Trump, in sede ONU, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono mlto pazienti, ma capaci di distruggere la Corea del Nord, in difesa del proprio territorio e dei propri alleati. Da Pyongyang, in tutta risposta, hanno fatto sapere che il regime è pronto ad effettuare un test sulla bomba a idrogeno nell’Oceano Pacifico, ad un livello senza precedenti.

Tra le news più rilevante della settimana macroeconomica sul fronte europeo, si segnala la lettura preliminare dell’ indice della fiducia dei consumatori dell’ Eurozona, che secondo quanto reso noto dalla Commissione Europea è scesa a 1,2 punti, ma in miglioramento dai -1,5 punti della precedente rilevazione del mese di Agosto. Le attese degli analisti, invece, erano per un dato stabile a -1,5 punti.

Euro in netta sorpresa sul dollaro dopo la messa in circolazione del bollettino BCE, tra le cui righe si è letto che ancora è necessario mantenere un elevato grado di accomodamento monetario, per consentire delle maggiori spinte inflazionistiche, in modo tale da sostenere l’ aumento dei prezzi anche nel medio periodo. L’ istituto centrale europeo ha così fatto luce sulla scelta di aver preferito mantenere invariata la propria strategia di politica monetaria, nell’ ambito dell’ ultimo meeting. Allo stesso tempo ha reso noto che eventuali aggiustamenti per il futuro saranno presi soltanto in autunno e prima della fine dell’ anno.

L’ istituto centrale con a capo Mario Draghi si aspetta che l’ inflazione raggiungerà l’ obiettivo del 2% prefissato, anche se con meno vigore rispetto a quanto si attendeva fino a qualche mese fa. La recente forza della moneta unica europea, infatti, rappresenta forte di incertezza che non era stata prevista, e che potrebbe ostacolare il processo di stabilizzazione dei prezzi sul medio termine.

L’ ottava macro sul fronte dell’ Eurozona si è conclusa con la diffusione preliminare del mese di Settembre dei due indici PMI (Purchasing Managers Index) Manifatturiero e Servizi, aumentati oltre le aspettative.

La lettura dell’ indice Pmi manifatturiero ha evidenziato un aumento a 58,2 punti contro i 57,4 punti della precedente rilevazione ed i 57,1 punti attesi dal mercato. Ottima la lettura dell’ indice PMI Servizi che ha evidenziato un deciso passo avanti a 55,6 punti, dai 54,7 punti del mese di Agosto, battendo il consensus rimasto fermo a 54,7 punti. Si rammenta che il Purchasing Managers Index viene elaborato grazie ad un’ indagine condotta tra i direttori d’acquisto delle principali aziende europee per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del PMII oltre la soglia dei 50 è sinonimo di economia in espansione mentre un valore inferiore a tale soglia è un campanello d’ allarme poiché esprime contrazione.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Performance settimanale abbastanza contenuta, ma pur sempre proficua per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che preso profitto sul primo obiettivo pronosticato dalla strategia short Intraday .

La strategia Long suggerita per la prossima settimana consiglia di attivare posizioni rialziste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1968; Target Price individuati in area 1,2013 ed 1,2042, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1922.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2042, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2088 ed 1,2135; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1922 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2135, per tentare di prendere profitto in area 1,2181 ed 1,2227 estesa ad 1,2274; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,206 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1641, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1686 ed 1,1731, estesa a 1,1759; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,157 in chiusura di candela oraria.

La strategia Short, invece, consiglia l’ apertura di posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1922; Target Price attesi in prima battuta a 1,1862 e successivamente a 1,1832; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1968 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1832 per sfruttare possibili cali in area 1,1786 ed 1,1759; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1922 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1759 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1731 ed 1,1686, estesi a 1,1641; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1832 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,2274 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2227 ed 1,2187; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,235 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. La fuoriuscita dal range verificata da due settimane potrebbe gettare le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti.

Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superata area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24, senza però escludere possibili pull-back in area 1,16-1,165, per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

 

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