EURO DEBOLE SUL DOLLARO CON TENSIONI POLITICHE ITALIANE E DEBOLI LETTURE MACRO DALL’ EUROZONA

Nuova battuta d’ arresto per la coppia EUR-USD, scivolata su un nuovo minimo a 2 mesi e mezzo, a quota 1,1334.

Con un colpo di reni sul finale di ottava ( +0,25% ), il cross Euro-Dollaro è riuscito tuttavia ad evitare la peggio, riconquistando momentanea l’ importante supporto tecnico rappresentato da area 1,14, chiudendo gli scambi di Venerdì 26 Ottobre a quota 1,1402. La performance a 5 sedute ha invece fatto registrare un calo dello 0,95%. Sulla recente debolezza del rapporto di cambio tra la moneta unica europea edil biglietto verde continuano a pesare le tensioni politiche ed economiche italiane ed una serie di dati macro in chiaroscuro arrivati dall’ Eurozona.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

La settimana macro europea si è principalmente focalizzata sull’appuntamento con la riunione della Banca Centrale Europea, che non ha rivelato alcuna sorpresa. Il board operativo della BCE ha infatti confermato il tasso di rifinanziamento principale allo 0%, quello di rifinanziamento marginale allo 0,25% e quello sui depositi al -0,4%.

L’ istituto centrale guidato dal governatore Mario Draghi ha inoltre ribadito che i tassi di riferimento rimarranno sui livelli attuali almeno fino alla prossima estate, per consentire all’ inflazione di allinearsi verso l’ obiettivo auspicato del 2%. Confermati anche gli acquisti mensili di obbligazioni per 15 miliardi di euro, fino al 31 Dicembre 2018, data in cui cesserà il programma di Quantitative Easing. Il capitale dei Bond acquistati giunti a scadenza, invece, continuerà ad essere investito anche dopo la conclusione del programma di acquisti netti, in modo tale da mantenere condizioni di liquidità favorevoli.

Euro in calo sul Dollaro dopo che la fiducia dei consumatori dell’ Eurozona nel mese di Ottobre si è confermata in calo, evidenziando una lettura pari a -2,7%, confermato la discesa pari a -2,9 punti di Settembre. Gli analisti si aspettavano un calo più marcato, a -3,2 punti.

Euro sui minimi di periodo dopo la nuova frenata registrata dai PMI dell’ Eurozona. Markit ha infatti reso noto che ad Ottobre il Purchasing Managers Index si è portato a 52,1 punti, in flessione dai 53,2 punti di Settembre; mentre l’attività nel settore terziario, sempre secondo la stima PMI del mese scorso, si è assestata a 53,3 punti dai 54,7 punti della precedente stima mensile.

Flessione sui minimi dal 2002 per il rapporto Deficit/ PIL della zona Euro, che nel secondo trimestre del 2018 si è portato allo 0,1% dallo 0,2% del precedente trimestre. Eurostat ha inoltre reso noto che il rapporto Deficit/ PIL nell’ Unione Europea, sempre nel periodo Aprile-Giugno è sceso allo 0,3% dallo 0,5% del precedente trimestre, portandosi anch’ esso sui valori minimi
Confortante invece, l’ aumento dei prestiti alle imprese della zona Euro, in crescita del 4,3% dal +4,1% precedente, Secondo i dati diffusi dalla BCE si è trattato del livello più elevato dalla crisi che ha raggiunto il suo apice nel 2009. I prestiti alle famiglie, invece, sono rimasti stabili sui massimi post-crisi, evidenziando un +3,1%.

L’ ammontare di liquidità iniettata dalla BCE, ovvero la massa monetaria M3 ha evidenziato un aumento del 3,5%, come da attese, in lieve progresso dal 3,4% del mese precedente.

Settimana macro statunitense ricca di dati, che ha visto tra le prime letture, il Chicago Fed National Activity del mese di Settembre portarsi ad un valore pari a 0,17 punti, in flessione rispetto agli 0,27 punti della rivelazione di Agosto. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una minore flessione, a 0,22 punti. Il suddetto indicatore è molto attenzionato dalla Federal Reserve poiché, oltre a rilevare l’attività economica in ambito nazionale, misura anche le pressioni inflazionistiche. Il risultato del CFNAI è il frutto del mix di ben 85 diversi indicatori macro. Una lettura di indice pari a zero significa che l’ attività economica negli USA si sta espandendo ad un tasso in linea con la media storica; una lettura superiore allo zero indica che il tasso di crescita è superiore alla media storica, mentre una rivelazione minore allo zero evidenzia una crescita inferiore alla media.

In frenata la rilevazione del Richmond Fed Index di Ottobre, assestatasi a 15 punti dai 29 punti della stima mensile precedente. Il sondaggio condotto dalla Federal Reserve di Richmond esteso anche a anche Virginia, Maryland, Carolina del Nord e del Sud, Distretto di Columbia e gran parte del West Virginia, rileva il sentiment del settore manifatturiero dell’ intera regione, attraverso un’ indagine condotta tra i produttori. Gli analisti, invece, si aspettavano una flessione meno accentuata, a 24 punti.

Tornano a crescere le richieste di nuovi mutui ipotecari, che dopo la brusca discesa della settimana precedente ( -7,1% ), secondo le stime della Mortgage Bankers Association ( MBA ),nella settimana terminata il 19 Ottobre, hanno evidenziato un progresso del 4,9%.

Oro in momentaneo calo, dopo che la lettura degli ordinativi di beni durevoli statunitensi del mese di Settembre hanno mostrato un rallentamento a +0,8% su base mensile, tirando il freno rispetto al +4,6% di Agosto. Si è tuttavia trattata di una lettura che ha battuto i pronostici degli analisti, che invece avevano ipotizzato una contrazione dell’1,3%.

Continuano a confermarsi in espansione i PMI statunitensi, sia per quanto riguarda il settore manifatturiero che quello relativo al comparto dei servizi. Nei dettagli rilasciati da Markit, infatti il Purchasing Managers Index del comparto manifattura nel mese in corso si è portato a 55,9 punti dai 55,6 punti della stima finale di Settembre ( consensus 55,3 punti ), mentre il PMI servizi ha evidenziato un balzo a 54,7 punti dai 53,5 punti precedenti ( attese 54 punti ).

Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, secondo la consueta stima settimanale rilasciata dal Dipartimento per il Lavoro, nell’ ottava terminata il 20 Ottobre, hanno mostrato una crescita di 5 mila unita, a 215 mila unità, dalle 210 mila unità del precedente saldo settimanale. La media mensile, indicatore più veritiero rispetto alle singole rilevazioni settimanali, in quanto meno volatile, si è confermata in linea con la lettura precedente, a 211.750 unità. Il totale delle richieste di indennizzo, nella settimana terminata il 13 Ottobre ha invece fatto registrare un calo a 1,636 milioni di unità, da 1,641 del saldo della precedente ottava. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una lettura invariata.

Il Dipartimento per il Commercio ha rilevato che nel mese di Settembre le scorte all’ingrosso hanno fatto registrare un aumento dello 0,3% su mese, in flessione dal +1% di Agosto. Il consensus, invece, dava un progresso dello 0,5%.

Su e giù delle per le quotazioni del metallo giallo in seguito alla lettura lievemente inferiori alle attese evidenziata dalla stima finale della fiducia dei consumatori del mese di Ottobre. Il dato elaborato dall’ Università del Michigan ha infatti mostrato un valore pari a 98,6 punti, in lieve calo rispetto ai 98,2 punti della stima flash, che corrispondeva con le stime degli analisti. Il principale motivo del rallentamento è stato causato dalla flessione della voce che riguarda le condizioni attuali, assestatasi a 113,1 punti dai 114,4 punti della lettura preliminare. La voce delle aspettative attuali, invece, è migliorata di 0,2 punti rispetto alla stima flash, portandosi ad 89,3 punti.

Prezzo dell’ oro in crescita a fine ottava, nonostante la prima lettura del PIL del terzo trimestre dell’ anno abbia evidenziato una crescita maggiore delle attese, rivelando un +3,5% rispetto al +3,3% del consensus. Lettura che ha quindi sorpreso i mercati, nonostante la frenata dal +4,2% della stima finale del secondo trimestre. Aumento maggiore delle attese anche per la stima sui consumi, che sempre nel periodo Luglio-Settembre, in prima lettura ha mostrato un progresso del 4%, contro il +3,3% pronosticato dagli analisti ed il +3,8% della precedente lettura trimestrale. Sul trimestre la lettura del PIL ha invece rivelato un aumento del 3%, facendo registrare il miglior risultato dal secondo trimestre 2015. Gli investimenti pari a 1.500 miliardi di dollari messi in campo dall’ amministrazione Trump hanno consentito all’ economia USA di continuare a crescere per il nono anno consecutivo. Una crescita che secondo le stime degli analisti si protrarrà anche per i prossimi trimestri. L’ ottimo risultato evidenziato dal Prodotto Interno Lordo della prima economia mondiale è stato frutto del balzo dei consumi e del cumulo degli investimenti in scorte, che hanno bilanciato parzialmente la flessione delle esportazioni su cui grava il peso dei dazi cinesi.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex.

La chiusura settimanale sotto tale livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,13.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Lo scenario ribassista sul breve, pertanto, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale del nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sul primo obiettivo indicato dalla strategia Long Intraday, nonché su 4 target price pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

Lo scenario Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,143; Target Price individuati in area 1,1457 e 1,15; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1386. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,15, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1527 e successivamente a 1,1572; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1402 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1572, per tentare di prendere profitto in area 1,1599 e 1,1643, estesa ad 1,1715; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,15 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,113, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1176 e 1,1246, estesi ad 1,1316; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,105 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1386; Target Price attesi in prima battuta a 1,1359 e successivamente a 1,1316; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,143 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1316 per sfruttare possibili cali in area 1,1289 e 1,1246; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1386 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1246 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,122 e 1,1176, estesi ad 1,113; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1334 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1715 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1643 e 1,1599, estesi a 1,1527; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,18 in chiusura di candela oraria o daily.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram