Quando uscire da una posizione finanziaria? Questa è una domanda che molti trader si pongono, soprattutto se alle prime armi e alla scoperta del mondo della negoziazione sui mercati finanziari.

Se da una parte anche quando entrare non è una scelta da prendere alla leggera, dall’altra parte quando uscire è certamente più complicato, sia in caso di guadagno che in caso di perdita.

Anche se nessuno ha la verità in tasca, vi proponiamo tre possibili risposte alla domanda oggetto del nostro articolo: “Quando uscire da una posizione?”, ricordandovi che il nostro articolo per voi deve essere solo uno spunto, a decidere quando entrare e uscire da un trade siete e sarete solamente voi.

Quando uscire da una posizione? Stop loss e take profit

Quando uscire da una posizione

Quando uscire da una posizione

Il primo suggerimento è quello di impostare uno stop loss e un take profit nel momento in cui entrate sul mercato. Dal momento che un trade può finire solo in due modi, ossia in guadagno e in perdita, tali opzioni verranno decise a monte e non nel corso della vita del trade, senza che l’emotività o l’ansia prenda il sopravvento.

Facendo sia analisi fondamentale, ma in questo caso soprattutto analisi tecnica, potrete capire quando uscire dalla posizione diventa necessario sia in caso di trend favorevole sia in caso di andamento del mercato contrario al vostro trade.

Grazie allo stop loss potrete evitare che la vostra perdita diventi eccessiva o talmente pesante da condizionare il vostro trading futuro. Impostando uno stop loss si accetta la perdita ricevuta, ma questa ti permetterà di continuare il tuo percorso da trader!

Stesso discorso può essere applicato al take profit. Non siate ingordi, se avete impostato un take profit e la posizione lo raggiunge non avete timore sul chiuderla. Avete guadagnato, avete raggiunto il vostro obiettivo, non chiedete di andare oltre.

Come mai diciamo questo? Se infatti in caso di long il trade dovesse rimbalzare e tornare su livelli più bassi, il vostro guadagno scomparirebbe o comunque risulterebbe ridotto. Chiudendo la posizione potrete invece prendere il vostro profitto e pensare al prossimo trade!

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Trailing stop

Un’alternativa allo stop loss è il trailing stop, che di fatto è una sua variante. Adottando il trailing stop avrete uno stop loss “mobile” e non fisso. Cosa significa e come funziona? Cerchiamo di spiegarlo con un esempio inventato, ma utile alla vostra comprensione.

Ammettiamo che decidiate di entrare long sul cambio euro dollaro, posizionato nel nostro esempio a quota 1,1200. Supponiamo che vogliate impostare lo stop loss a quota 1,1140, dunque 60 pip più in basso.

Nel nostro esempio il cambio euro dollaro vira al rialzo, dunque seguendo la nostra direzione sperata, e giunge a quota 1,1220, guadagnando 20 pip. Il trailing stop segue la direzione del mercato spostando lo stop loss a quota 1,1160, ovvero proprio di 20 pip in più. Se il prezzo dovesse continuare a salire anche lo stop loss continuerebbe a spostarsi della stessa direzione.

Se invece l’asset dovesse cambiare direzione lo stop loss rimarrebbe fermo. Seguendo ancora il nostro esempio se il cambio euro dollaro dovesse improvvisamente virare al ribasso la posizione si chiuderebbe a quota 1,1160 (nuovo stop loss) e non a quota 1,1140 (vecchio stop loss), facendo “risparmiare” 20 pip di perdita al trader.

Chiaramente ci sono pro e contro del trailing stop, non tutti i trader lo utilizzano perché potrebbe essere un’arma a doppio taglio, infatti con uno stop loss che si muove il vostro trade potrebbe chiudersi prima del previsto. Cosa intendiamo dire? Considerando l’esempio fatto sinora se il cambio euro dollaro fosse sceso fino a 1,1150 per poi riprendere a salire con il vecchio stop loss (1,1140) il trade non si sarebbe chiuso, con il nuovo stop loss derivato dal trailing stop (1,1160) invece la posizione si sarebbe chiusa.

Quando uscire dalla posizione con il trailing stop? A questo punto potremmo dire che il trailing stop potrebbe essere utilizzato nel momento in cui lo stop loss si trovi già in guadagno, così da aumentarlo in caso di trend favorevole.

Ci spieghiamo meglio. Sempre utilizzando l’esempio precedente se il cambio euro dollaro dovesse salire e voi doveste impostare uno stop loss a 1,1205, dunque a 5 pip di guadagno, potreste utilizzare il trailing stop da quel momento e far sì che si muova al rialzo qualora anche l’asset dovesse muoversi nella stessa direzione. A questo punto rischio maggiore è che il trade si chiuda semplicemente a un guadagno di 5 pip, negli altri casi può solo salire.

Ripetiamo che la scelta di utilizzare questa funzione è solo vostra, così come lo è la modalità con cui volete utilizzarla.

Quando uscire da una posizione? Considerate il tempo

Quando chiudere una posizione finanziaria

Quando chiudere un trade

Infine, ma non per importanza, parliamo del fattore temporale. Esso consiste nel decidere a priori quanto tempo deve essere aperta una posizione.

Se siete trader intraday probabilmente se una posizione viene aperta la mattina desiderate che essa venga chiusa prima della fine della giornata. Operando con i CFD infatti è presente un finanziamento overnight da pagare al broker qualora un trade dovesse rimanere attivo durante la notte.

Per un trader intraday potrebbe quindi essere naturale chiudere una posizione prima della sera, anche se non soddisfacente dal punto di vista del profitto,

Un trader multiday potrebbe fare lo stesso ragionamento qualora si imponga come limite temporale la settimana, il mese, il trimestre e così via.

Chiudendo posizioni aperte da tempo infatti otterrete indietro la vostra liquidità (ad esclusione dei finanziamenti, commissioni ecc da pagare, così come l’eventuale perdita di valore), che potrete investire su nuovi asset che fanno al caso vostro.

È evidente che il tempo è un fattore da considerare innanzitutto come una strategia. Dovete infatti capire che tipo di trader siete. Scalper? Intraday? Multiday? Cassettista di lungo termine? Il discorso è lo stesso, darsi un tempo può essere utile anche in ottica di money management.

Per approfondire quest’ultimo argomento vi consigliamo di leggere questo approfondimento >>> Money Management trading: come gestire il capitale

 

 

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