Spread betting: probabilmente avrai già sentito questo termine su internet. Specialmente se fai trading online o se hai intenzione di investire sui mercati finanziari. E se conosci un po’ di inglese, saprai già che il termine betting sta per “scommettere”.

Perciò, la definizione di spread betting è la seguente: scommettere sulla variazione dello spread. In questo caso però, stiamo parlando dello spread relativo a degli asset finanziari come:

  • Titoli azionari
  • Indici azionari
  • Coppie di valute
  • Materie prime

Qualcuno potrebbe equiparare lo spread betting alle scommesse sportive, ma dobbiamo sempre ricordarci che qui entrano in gioco i mercati finanziari. Al contrario delle partite di calcio ed altri eventi sportivi, i mercati finanziari possono essere studiati tramite l’utilizzo di grafici finanziari.

Ed ovviamente, utilizzando sia l’analisi tecnica, sia l’analisi fondamentale. Vediamo però di capire meglio come funziona lo spread betting e quali sono le differenze con il trading normale.

Spread betting spiegazione

Lo spread betting è speculazione: se vuoi investire con lo spread betting, dovrai prevedere se il prezzo di un asset salirà oppure scenderà (quindi andare long oppure andare short). Si tratta quindi di fare solo previsioni, perché non possederai mai realmente gli asset su cui andrai a fare le tue previsioni. Inoltre, nello spread betting si usa anche la leva finanziaria, che come sai bene serve per muovere un capitale di gran lunga superiore a quello di cui realmente disponi.

Lo spread betting risale al 1940, quando a Chicago, in America, un insegnante di matematica che poi diventò un analista finanziario ed infine un bookmaker, invento proprio questa forma di scommesse. Ma anche se lo spread betting è stato inventato negli USA, al giorno d’oggi li è considerato illegale. Lo spread betting viene quindi soprattutto offerto in Europa, e principalmente in Gran Bretagna.

Le prime scommesse relative allo spread betting vennero offerte a Londra, nel 1974, dove si poteva fare previsioni sull’andamento dell’oro. Da quel momento, lo spread betting ha preso molto piede in UK e dietro a questo successo vi è un chiaro motivo. Lo spread betting in Inghilterra, così come in alcuni paesi europei (non l’Italia), viene considerato come attività “tax-free”. In altre parole, i guadagni derivati dallo spread betting non sono tassati.

Spread betting o trading CFD: le differenze

Leggendo cosa è lo spread betting, forse però ti è venuto un dubbio. Forse hai già sentito parlare di uno strumento finanziario che ti permette di speculare sull’andamento di un asset, senza però mai possedere tale asset. Già, si tratta dei contratti CFD. E allora sorge spontanea la domanda: ma lo spread betting e i CFD sono la stessa cosa? A prima vista può sembrare, ma vi sono delle differenze da notare.

Sia lo spread betting, sia il trading CFD permettono l’utilizza della leva finanziaria. Ed in entrambi i casi è possibile aprire una posizione long oppure una posizione short. Una delle differenze principali però è che le posizioni aperte tramite lo spread betting hanno una data di scadenza. Invece, le posizioni aperte tramite il trading CFD non hanno date di scadenze.

L’altra differenza principale, come abbiamo visto, è relativa alla tassazione. In paesi come la Gran Bretagna lo spread betting viene visto come una scommessa e quindi, non è soggetto a tassazione. Il trading CFD invece è soggetto a tassazione; però, in casi di perdite, è possibile dedurle dalle tasse.

Spread betting esempio

Ora che hai capito che cosa è lo spread betting e le differenze (sottili) che ci sono con il trading CFD, è tempo di passare a un esempio. Immaginiamo di voler investire tramite lo spread betting sul mercato azionario. Scegliamo quindi un titolo azionario: quello della Vodafone. Immaginiamo che al momento in cui piazziamo la nostra scommessa, le azioni Vodafone siano quotate a €193.00 l’una.

Quando piazziamo la nostra scommessa tramite lo spread betting, dobbiamo scegliere la nostra previsione (immaginiamo sia rialzista). E poi dobbiamo scegliere quanto scommettere. Ricordiamo che questa cifra verrà poi moltiplicata per il numero totale di pips relativi alla variazione del valore dell’asset.

Per pip si intende l’ultima cifra decimale che viene presa in considerazione nella quotazione: quindi se le azioni vengono quotate a €193.00, un pip equivale a un cambiamento nel valore pari a €0.01 (un centesimo).

 

Se decidiamo di investire €10, significa che ogni pip in più o in meno rispetto al valore iniziale equivale a €10 in più alla nostra vincita o alla nostra perdita. Ma proseguiamo con l’esempio. Sono possibili due scenari quando la nostra scommessa giunge alla sua scadenza:

  • Previsione corretta: il titolo azionario della Vodafone è in effetti aumentato, e a fine scadenza, il titolo è quotato a €194.70. Ora dobbiamo calcolare la variazione totale di pips: €194.70 – €193.00 = €1.70. Ovvero ben 170 pips di variazione, che dobbiamo moltiplicare alla cifra da noi scelta: 170 x 10 = €1700. Questa cifra è il nostro guadagno finale sulla nostra scommessa.
  • Previsione sbagliata: il titolo azionario della Vodafone perde valore, e a fine scadenza, il titolo è quotato a €191.90. Ora dobbiamo calcolare la variazione totale di pips: €193.00 – €191.90 = €1.10. Ovvero ben 110 pips di variazione, che dobbiamo moltiplicare alla cifra da noi scelta: 110 x 10 = €1100. Questa cifra è la nostra perdita finale sulla scommessa.

Come hai visto, scegliere la cifra da investire è una cosa da fare con cautela: più investiamo, più si alza il nostro potenziale guadagno e la nostra potenziale perdita. Non scordiamoci che anche nello spread betting è disponibile lo stop loss, che ci permette di scegliere un livello a cui far chiudere in automatico la nostra scommessa.

In tal modo, potremmo limitare le perdite in caso di movimenti improvvisi del mercato (o se in caso non ci trovassimo di fronte al computer durante il tempo in cui è aperta la nostra scommessa).

Spread betting: gestione del rischio

Lo spread betting è perciò molto simile al trading CFD. Per tal motivo, è importantissimo saper gestire il rischio relativo a questo tipo di investimento. Sarà quindi scontato da dire, ma devi avere sempre una strategia di trading (sia che tu faccia spread trading, sia che tu faccia trading CFD). Ricordati poi di testare le tue strategie tramite un account demo, dove puoi fare trading utilizzando soldi virtuali (e quindi il tuo capitale è al sicuro).

Ma saper gestire il rischio significa anche tenere un registro delle proprie operazioni, per tenere traccia dei propri guadagni e delle proprie perdite. Inoltre, devi sempre e comunque utilizzare uno Stop Loss: ti permetterà di salvare davvero molti soldi, che altrimenti sarebbero andati persi! Uno Stop Loss deve però essere sempre piazzato con raziocinio: mai piazzare Stop Loss “a caso”.

Infatti, se si piazzano Stop Loss senza fare dei calcoli, si rischia di piazzarli troppo vicino o troppo lontano. Ciò significa che lo Stop Loss potrebbe essere raggiunto a causa di una fluttuazione momentanea, la tua posizione (o scommessa) verrebbe chiusa in automatico, e tu subiresti una perdita (contenuta).

Però, poi subito dopo magari il prezzo torna a muoversi nella direzione da te prevista, e se solo avessi posizionato meglio quello stop loss, la tua posizione non sarebbe stata chiusa e tu avresti potuto portarti a casa un bel guadagno.

Ed ovviamente vale l’opposto: non devi piazzare lo Stop Loss troppo lontano. Altrimenti non fungerà da protezione e le tue perdite saranno davvero ingenti! Ciò perché uno Stop Loss troppo lontano, se viene raggiunto, significa che tu avrai già perso davvero troppo denaro. Che ti saresti potuto risparmiare se solo lo avessi piazzato più vicino. Insomma, per gestire il rischio nello spread betting (ma anche nel trading CFD) devi:

  • Avere una strategia di trading
  • Utilizzare un account demo per testare strategie o fare pratica in sicurezza
  • Tenere traccia delle tue operazioni, per poi analizzare i tuoi risultati
  • Porti sempre degli obiettivi mensili, così come dei limiti di guadagno e perdita
  • Calcolare bene il posizionamento dei tuoi Stop Loss

E non scordiamoci che devi sempre rimanere informato sui mercati finanziari dove vuoi investire. Perciò dovrai usare un buon calendario economico, che ti permetta di sapere quando verranno rilasciati dati macro economici o notizie finanziarie in grado di influenzare l’andamento dei mercati.

Spread Betting o Trading CFD? Qual’è il migliore?

Trovare un’alternativa migliore tra le due è inutile: si tratta dello stesso tipo di trading bene o male. L’unico grosso vantaggio con lo spread betting è l’assenza di tasse sui guadagni. Peccato che ciò vale solo per l’Inghilterra e altri pochi paesi fortunati dell’Europa. Per chi come noi si trova in Italia, il trading CFD è quindi l’unica via da percorrere. Il trading CFD è un ottimo metodo per investire sui mercati finanziari, anche se si dispone di piccoli capitali (come €10o-200 per iniziare).

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Il 74-89% dei trader retail perdono denaro quando fanno trading di CFD.

Per fare un esempio, i broker CFD qui sopra permettono di fare trading su centinaia e centinaia di asset differenti (titoli azionari, indici azionari, coppie di valute, materie prime, ETF, e così via). Basta una piccola cifra per aprire un account reale, mentre per quanto riguarda l’account demo, basta solo registrarsi (esatto, offrono account demo gratuiti).

Se non hai mai fatto trading prima d’ora, puoi stare tranquillo: i broker offrono sezioni educative, materiale da scaricare e anche webinar gratis online a cui partecipare. Inoltre, puoi iniziare facendo pratica grazie all’account demo gratis fornito dal broker, mentre studi i fondamenti del trading sul nostro portalo finanziario.

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