Lo strike price, o prezzo d’esercizio, è un termine che viene utilizzato di solito nel trading con strumenti finanziari derivati. Viene soprattutto usato quando si parla di trading di opzioni (quelle classiche, non le opzioni binarie, che sono state vietate dall’ESMA per i trader al dettaglio, ma non per i trader professionisti).

Vediamo perciò di capirei insieme che cos’è lo strike price e come viene applicato nel trading di opzioni online, che sono uno strumento finanziario differente rispetto alle opzioni binarie, che sono state vietate dall’ESMA per i trader al dettaglio, ma non per i trader professionisti.

Strike price definizione: cos’è il prezzo d’esercizio

La definizione di strike price offerta direttamente dalla Borsa Italiana non lascia dubbi: lo strike price, o prezzo d’esercizio, è il prezzo al quale è possibile esercitare la “facoltà” associata ad un’opzione da parte del suo possessore.

Sottolineiamo la parola “facoltà”, perché con le opzioni viene conferita una possibilità al trader, ma non un obbligo. Le opzioni sono degli strumenti derivati, e come tutti gli strumenti derivati si dividono in call e put. Ovvero:

  • Le opzioni call conferiscono il diritto, ma non l’obbligo, di comprare un qualsiasi asset (titolo azionario, indice, etc…) ad un determinato prezzo (ovvero allo strike price prefissato)
  • Le opzioni put invece conferiscono il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un qualsiasi asset ad un determinato prezzo (ovvero allo strike price prefissato)
strike price

Lo strike price quindi è un componente fondamentale delle opzioni call e put. Gli strike price delle opzioni vengono prefissati prima che il trader accetti il contratto, e di norma gli strike price sono scelti con incrementi di $2,5 oppure $5 sul prezzo di mercato dell’asset.

Per il trader, lo strike price rappresenta quindi il prezzo che l’opzione (call o put) deve raggiungere per far diventare la sua opzione “in-the-money” (ovvero in guadagno). Se tale prezzo non viene raggiunto, il trader non può esercitare il suo diritto di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) l’asset sottostante all’opzione.

Con il trading di opzioni, se viene raggiunto lo strike price di un’opzione, il trader va a guadagnare la differenza che c’è tra lo strike price dell’opzione ed il prezzo attuale di mercato dell’asset sottostante. Tale guadagno poi va moltiplicato per il numero di contratti di opzione che il trader ha acquistato su un determinato asset.

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Perciò, se lo strike price viene raggiunto, allora l’opzione (call o put) sarà in-the-money. Altrimenti, se lo strike price non verrà raggiunto, l’opzione sarà out-of-the-money ed il trader subirà una perdita.

Se ti sei proprio appena avvicinato al mondo del trading online e ti riesce difficile capire la spiegazione esposta qui sopra, proveremo a semplificare ulteriormente i termini. Il prezzo di mercato sai già cos’è: è il prezzo attuale di un asset (asset che può essere un titolo azionario, indice azionario, coppia di valute del forex, materia prima, etc…).

prezzo d'esercizio

Per esempio, se le azioni Apple sono quotate a $150 l’una, $150 è il prezzo di mercato attuale dell’asset azioni Apple. Lo strike price invece è un prezzo utilizzato nel trading di opzioni. Per esempio, un opzione call che ha come asset sottostante proprio le azioni Apple, potrebbe aver fissato come strike price $170 (che come vedi è differente dal prezzo di mercato).

Se poi il prezzo di mercato raggiungerà lo strike price con il passare del tempo (perché le opzioni hanno una “data di scadenza”), allora l’opzione sarà in-the-money (e quindi in guadagno). Altrimenti, se lo strike price di $170 non verrà mai raggiunto prima della data di scadenza, l’opzione risulterà out-of-the-money (ovvero una perdita).

Ora che siamo sicuri di aver capito che cos’è lo strike price, vediamo invece di capire come viene utilizzato lo strike price nel trading di opzioni e come funzionano le opzioni call e put.

Come funzionano le opzioni call e put

Le classiche opzioni (e non quelle binarie, che sono state vietate dall’ESMA per i trader al dettaglio, ma non per i trader professionisti) vengono usate per proteggere il proprio investimento o per investire seguendo delle strategie di trading per opzioni. Il funzionamento chiave delle opzioni è il seguente:

Le opzioni sono un contratto che forniscono, a chi le compra, il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare o vendere una determinata quantità di asset (come i titoli azionari, per esempio) ad un prezzo specifico (il famoso strike price) ed ad una data specifica.

Per comprare delle opzioni da un altro trader, bisogna pagargli un premio. Il premio quindi non è altro che il prezzo di acquisto delle opzioni: più opzioni vogliamo comprare, più il premio aumenta. Le opzioni che possono essere comprate sono di due tipi:

  • Opzioni Call
  • Opzioni Put
Opzioni americane, europee e classiche

Iniziamo dalle Opzioni Call: questo tipo di opzioni ci garantisce il diritto, ma non l’obbligo, di comprare un certo numero di azioni (da noi scelto durante l’acquisto delle Opzioni Call) ad un certo prezzo fissato (Strike Price), entro una certa data di scadenza. Chi compra Opzioni Call, di solito ha previsioni rialziste sull’andamento di un’azione; viceversa, chi le vende ha previsioni ribassiste o neutre. 

Quando si comprano delle Opzioni Call, bisogna pagare un determinato “Premio” (una quantità di denaro fissa) al venditore: questi soldi rimarranno al venditore dell’Opzione Call, indipendentemente dal fatto che poi esercitiamo il diritto di comprare le azioni o meno.

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Passiamo ora alle Opzioni Put: questo tipo di opzioni ci garantisce il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un certo numero di azioni (da noi scelto durante l’acquisto delle Opzioni Put) ad un certo prezzo fissato (Strike Price), entro una certa data di scadenza. Chi compra Opzioni Put, di solito ha previsioni ribassiste sull’andamento di un’azione; viceversa, chi le vende ha previsioni rialziste o neutre. Anche in questo caso, quando si comprano Opzioni Put bisogna pagare un Premio al venditore.

Esempio strike price nel trading di opzioni

Concludiamo la nostra spiegazione sul prezzo d’esercizio con un esempio concreto, come mostrato dall’immagine qui sotto. Immaginiamo di avere delle previsioni rialziste sui titoli azionari della società “ABC” e vogliamo investire tramite le opzioni.

Ci conviene quindi comprare delle opzioni call sui titoli azionari ABC. Per farlo, dobbiamo pagare un premio a chi ci vende le opzioni call: in questo caso equivale ad $1 per opzione call. Noi scegliamo come quantità di asset ben 100 titoli azionari della società ABC, perciò pagheremo come premio totale $100 (premio per 1 opzione moltiplicato per numero di asset su cui si investe).

strike price esempio

Come vediamo dall’immagine, lo strike price è stato impostato al valore di $50, mentre la data di scadenza è pari a 6 mesi. Ciò significa che entro i prossimi 6 mesi avremo il diritto, ma non obbligo, di esercitare la nostra opzione call, comprando 100 azioni della ABC al prezzo d’esercizio (ovvero $50).

Possono quindi accadere due scenari diversi a seconda dell’oscillazione del valore delle azioni della società ABC:

  • Il prezzo delle azioni ABC aumenta come nostra previsione, superando quota $50. Quando lo strike price viene superato, siamo liberi di esercitare la nostra opzione call quando vogliamo per ottenere un guadagno
  • Il prezzo delle azioni ABC cala contro la nostra previsione, e non raggiunge mai quota $50. Lo strike price non viene raggiunto nei 6 mesi di tempo, perciò non possiamo esercitare l’opzione call e subiamo una perdita (i $100 pagati come premio a chi ci ha venduto l’opzione call)

Ricordiamo che per ottenere un guadagno, bisogna sempre calcolare anche il premio che si paga per le opzioni. Nel nostro caso si tratta di $100, perciò nel nostro esempio saremo in guadagno solo se esercitiamo la nostra opzione call quando il valore supera i $51.

Infatti, mettiamo di esercitare l’opzione call quando tocca quota $54. In questo caso il nostro guadagno deriva da prezzo attuale meno strike price, ovvero $54 – $50 = $4. Questa sarebbe la cifra di guadagno per un singolo titolo della società ABC, che dobbiamo ovviamente moltiplicare per la quantità scelta nell’opzione call.

Perciò $4 x 100 = $400. Da questa cifra però dobbiamo sottrarre il premio pagato inizialmente per acquistare le opzioni call, ovvero $100. Quindi il nostro vero guadagno è pari a $300 (ecco perché bisogna sempre tenere conto del premio da pagare).

Opzioni europee e opzioni americane

Tra i vari tipi di opzioni, le opzioni europee e le opzioni americane sono sicuramente quelle più famose ed utilizzate dai trader. Entrambi i tipi di opzione funzionano allo stesso modo: esistono quindi opzioni europee call e put, così come opzioni americane call e put. Vi sono però delle differenze da tenere in considerazione per quanto riguarda la scadenza.

  • Diritto di esercizio: le opzioni americane conferiscono al proprio titolare il diritto di esercitare il contratto (acquisto o vendita a un prezzo determinato, ovvero strike price) in qualsiasi momento prima della scadenza dell’opzione, mentre le opzioni europee conferiscono tale diritto solamente alla loro scadenza.
Opzioni americane, europee e classiche IQ Option: le principali differenze

Ciò significa che se per esempio acquisti delle opzioni europee, indipendentemente se siano di tipo call o put, dovrai aspettare la scadenza fissata all’acquisto per decidere se esercitare il tuo diritto di acquistare o vendere il numero di asset specificato nel contratto dell’opzione. Viceversa, con le opzioni americane non dovrai aspettare la scadenza: ciò significa che sarai libero di esercitare il tuo diritto anche prima della naturale scadenza.

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