I tassi di interesse sono una detrazione che una banca trattiene nel momento in cui elargisce un prestito. Essi equivalgono quindi al costo del denaro. In questo articolo parleremo dei tassi di interesse imposti dalle banche centrali e per quale ragione queste lo modificano al rialzo o al ribasso.

In che modo i tassi di interesse possono influenzare il mercato azionario e il Forex? Qual è la correlazione con l’inflazione, espressa dall’indice dei prezzi al consumo?

Tassi di interesse: la correlazione con l’inflazione

Come abbiamo già annunciato i tassi di interesse equivalgono al costo del denaro e sono fissati dalle banche centrali.

Il motivo per il quale queste modificano i tassi di interesse è principalmente l’andamento dell’inflazione dei Paesi che adottano la valuta di riferimento. L’inflazione corrisponde all’aumento dei prezzi e porta alla riduzione del potere d’acquisto. Inoltre essa genera un deprezzamento della valuta, dal momento che per comprare un bene serviranno necessariamente più unità monetarie.

Per spiegare meglio questo concetto ricorreremo a un esempio esaustivo. Se l’inflazione annuale è pari all’1% e un kg di pane costa 2€, l’anno successivo per comprare la stessa quantità di pane serviranno 2,02€.

Se da una parte l’aumento dell’inflazione non è positivo, dall’altra parte non lo è nemmeno la deflazione, che è l’esatto contrario. Quest’ultima è indice di mancanza di consumi e sintomo di un’economia che ristagna e non è in espansione.

Per questo motivo quasi tutte le banche centrali più importanti al mondo ritengono che l’aumento del 2% dell’inflazione sia la via da seguire. Questo target è stato prefissato dalla Federal Reserve, dalla BCE e dalla Bank of Japan. Le tre aree di riferimento citate, ovvero Stati Uniti d’America, Eurozona e Giappone, attualmente non raggiungono l’obiettivo del +2%.

La correlazione fra inflazione e tassi di interesse è positiva. Infatti per frenare l’eccessivo aumento dell’inflazione le banche centrali decidono di aumentare i tassi di interesse e quindi il costo del denaro. In caso contrario le banche centrali ridurranno i tassi di intesse proprio per stimolare la crescita dell’inflazione.

Tassi di interesse: influenza sul Forex

Compreso cosa sono i tassi di interesse e qual è la motivazione principale che porta le banche centrali a modificarli, passiamo a spiegare come questi influenzino il Forex, ovvero il mercato valutario.

Anche la correlazione fra tassi di interesse e Forex è positiva. Infatti quando una banca centrale decide di incrementare i tassi di interesse la valuta di riferimento tende ad apprezzarsi. Il motivo è riconducibile all’aumento della domanda sulla valuta in questione, dal momento che il costo del denaro è aumentato e quindi i rendimenti derivati dai titoli obbligazionari espressi in quella determinata valuta sono maggiori.

Per esempio se la BCE dovesse alzare i tassi di interesse molto probabilmente l’euro si apprezzerebbe contro le altre valute proprio grazie all’aumento della domanda di euro dagli investitori.

Questa però non è una regola. Il mercato è libero e può succedere l’esatto opposto. Se infatti una banca centrale dovesse alzare i tassi di interesse senza risolvere altre problematiche, come l’inflazione non a regime, gli investitori potrebbero reagire diversamente da come ci si sarebbe aspettato.

Lo scorso novembre la Bank of England decise di alzare i tassi di interesse da +0,25% a +0,50%. In seguito a questo annuncio la sterlina crollò invece che tendere al rialzo.

Tassi di interesse: influenza sul mercato azionario

La correlazione fra tassi di interesse e mercato azionario è invece negativa. Se da una parte i titoli obbligazionari hanno un rendimento maggiore in caso di aumento dei tassi, la borsa tende invece a scendere.

Le società hanno infatti nel proprio bilancio più debiti che crediti finanziari. Con l’aumento dei tassi l’interesse sui debiti aumenterebbe e ciò si traduce in maggiori costi per le imprese. Tutto ciò porta a una riduzione degli utili e a un calo in borsa.

Come per il Forex, anche qui questa non è certamente una regola, ma solo una tendenza. Infatti se una società ha un indebitamento contenuto gli effetti sul mercato azionario dell’aumento dei tassi potrebbe non verificarsi.

Come sfruttare l’aumento dei tassi sul Forex

Se siete dei trader non potete non considerare l’aumento dei tassi di interesse nella vostra strategia di trading. Infatti l’ideale è arrivare senza alcuna posizione aperta nel momento in cui una banca centrale annuncia la propria decisione sui tassi.

Dal momento che l’aumento di questi non genera automaticamente un apprezzamento della valuta di riferimento non è consigliabile posizionarsi prima dell’evento. Spesso nei minuti successivi alla decisione della banca centrale i tassi di cambio dove vi è la moneta di riferimento subiscono molta volatilità. Essa sta ad indicare una forte variazione di prezzo nel breve termine.

L’ideale sarebbe leggere il report della banca centrale in merito alla decisione presa e, se programmata, seguire la conferenza stampa del presidente. Nel corso di quest’ultima il prezzo subisce molte variazioni e potrebbe essere difficile capire quale sarà l’andamento che la coppia di valute prenderà.

Un metodo che alcuni trader seguono è quello di seguire il flusso, ovvero se dopo un breve lasso di tempo il trend dovesse delinearsi i trader semplicemente aprono una posizione nella direzione intrapresa dal tasso di cambio. Dunque aspettando che la volatilità si plachi.

È molto difficile capire qual è il momento migliore per aprire un’operazione e soprattutto qual è la direzione che la coppia di valute dovrebbe prendere. Il rischio di incorrere in perdite in questi eventi è altissimo, così com’è alto il rendimento che potrebbe arrivare nel caso in cui l’operazione vada a buon fine.

Fare trading online su IQ Option ed eToro

Per poter fare trading sull’andamento dei tassi di cambio avete bisogno di un broker dal momento che la compravendita è indiretta. Il broker IQ Option offre numerosi asset finanziari su cui poter investire.

Sulla piattaforma di IQ Option è possibile fare trading online sul mercato valutario, sulle criptovalute, sugli ETF, sulle materie prime, sulle opzioni digitali e recentemente anche sul mercato azionario tramite i CFD.

IQ Option offre l’opportunità ai trader neofiti di poter operare su una piattaforma demo, sulla quale il trader potrà aprire posizioni long o short con denaro finto su mercato reale. In questa maniera l’utente potrà fare trading senza alcun rischio in modo totalmente gratuito.

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Un altro broker molto popolare in Italia è eToro, divenuto famoso grazie al Social Trading. Esso consiste nel trasformare l’esperienza di trading sociale. La piattaforma di eToro sponsorizza lo scambio di idee e opinioni fra gli utenti al fine di ottimizzare la propria esperienza. Qui i trader neofiti potranno imparare nuove strategie dai trader più esperti in maniera diretta.

Invece con la funzione del copy trading gli utenti potranno copiare le posizioni aperte dai trader più esperti e popolari. La selezione fra questi sarà solo ed esclusivamente a carico dell’utente, così come l’importo da investire.

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Entrambi i broker consentono il trading sugli asset finanziari grazie all’utilizzo dei CFD , ovvero dei Contract For Difference, in italiano “Contratti Per Differenza“. Quest’ultimi emulano l’andamento del prezzo degli asset selezionati senza possederli direttamente.

La variazione del prezzo degli asset è solo replicata, dunque grazie ai CFD è possibile sia posizionarsi long che short. Si aprono operazioni long quando si presume il rialzo di un asset, mentre nel secondo caso quando si prevede un movimento opposto, ossia al ribasso.

I CFD sono strumenti soggetti a leva finanziaria, quindi sia i guadagni che le perdite sono condizionati da questa. Per esempio un investimento di 3.000€ con una leva pari a 1:100 sarà di 30.000€ e sia i profitti che le perdite dovranno essere correlate a quest’ultima cifra.

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