PRESE DI BENEFICIO SULL’ INDICE FTSE MIB, INDEBOLITO DA AUMENTO RENDIMENTO TITOLI DI STATO E NUOVE GUIDANCE BCE SU CREDITI DETERIORATI

La prima settimana del mese di Ottobre dell’ indice Ftse Mib si è chiusa con un calo di poco superiore all’ 1,3%, con l’ultimo scambio della seduta di Venerdì 6 Ottobre fissato a 22.393 punti.

Tuttavia, prima di intraprendere la via al ribasso, il listino delle blue chips italiane è riuscito a toccare un nuovo massimo di periodo, nonché massimo a 2 anni, balzando a quota 22.860 punti circa. Minimo a 5 sedute che invece ha toccato quota 22.347 punti.

Sentiment negativo di breve sul Ftse Mib, contagiato dalle vicende politiche spagnole, con la regione della Catalogna sempre più decisa a chiedere l’ indipendenza dal governo centrale di Madrid. A deprimere Piazza Affari hanno contribuito principalmente i titoli del comparto bancario, penalizzati dalle nuove guide della BCE sui crediti deteriorati. Finale di ottava amaro anche per le azioni del comparto petrolifero, frenate dal calo del prezzo del greggio ( WTI -3,09% ) e per le utilities, che hanno sofferto a causa dell’innalzamento dei rendimenti.

GRAFICO FTSE MIB

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ INDICE FTSE MIB

La “ questione catalana “, come anticipato tra le righe del paragrafo precedente, ha indebolito le borse dei cosiddetti “ Paesi periferici “, ovvero quelli più a Sud Europa, ma soprattutto con un debito alto come l’ Italia.

I disordini scoppiati in Spagna hanno contribuito ad alzare i rendimento del debito spagnolo, penalizzando anche i bond italiani, condizionati negativamente dal rialzo del differenziale tra BTP e BUND. Le vendite si sono quindi accanite contro i titoli degli istituti bancari, sui quali sono pesate come un macigno i rumors circolati, che vedrebbero la Banca Centrale Europea pretendere delle garanzie più sicure per i nuovi crediti a rischio, a partire dal primo Gennaio 2018.

La Banca Centrale con sede a Francoforte, infatti, starebbe per chiedere alle banche dell’ Eurozona di alzare le coperture sui crediti deteriorati senza garanzie, accesi dal 2018 in poi, al 100%, entro 2 anni, al ritmo, quindi, del 50% l’ anno. Mentre quelle sui crediti garantiti dovrebbero essere coperti con accantonamenti, entro 7 anni.

Passo indietro anche per i titoli del settore OIL, in scia al calo settimanale fatto registrare dal prezzo del petrolio, in discesa di oltre il 4,5%, per i timori che una nuova tempesta tropicale potesse abbattersi sugli Stati Uniti, frenando l’ attività di raffinazione e di conseguenza causare un aumento delle scorte di materia prima.

I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI DELLA SETTIMANA

L’ascesa dell’ indice Ftse Mib è stata anche contrastata dalla revisione al ribasso della lettura del dato sul Prodotto Interno Lordo italiano, relativo al secondo trimestre dell’ anno in corso.

Secondo quanto reso noto dall’ ISTAT, infatti, nel periodo Aprile-Giugno la crescita del PIL del nostro paese si è attestata, in via definitiva a +0,3% dal +0,4% della stima preliminare. Una lieve correzione al ribasso che comunque non dovrebbe destare grosse preoccupazioni, visto il buon andamento dei consumi nel settore industriale fatto registrare nel mese di Settembre.

Fiducia sulla crescita italiana è stata espressa anche dal Codacons, secondo cui anche i consumi delle famiglie hanno fatto da traino alla ripresa, un quadro che, per essere del tutto positivo, dovrebbe anche comprendere un maggior rafforzamento del potere d’ acquisto delle famiglie, il vero ingrediente per assistere ad una decisa accelerazione dell’ inflazione.

Da oltreoceano, è doverosa segnalare la deludente lettura delle famose Non-Farm Payrolls di Settembre, ovvero il saldo delle nuove buste-paga nei settori non agricoli statunitensi, che per la prima volta negli ultimi 7 anni ha evidenziato una variazione non positiva, pari a 33.000 unità, mentre i pronostici degli analisti erano per un aumento di 90.000 unità. Migliore delle attese, invece, il tasso di disoccupazione che, pronosticato stabile al 4,4%, è sceso al 4,2%, facenso segnare i minimi da Dicembre 2000.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Con il balzo evidenziato nel corso della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle, l’indice Ftse Mib, da inizio anno era arrivato ad apprezzarsi di oltre il 18%, facendo registrale la migliore performance tra le Borse dei Paesi più sviluppati. La borsa milanese ha raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500 punti.

Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 20.500 punti, che nelle ultime settimane ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi da Dicembre 2015 spingendosi fino a 22.860 punti.

Il ritorno in chiusura settimanale oltre i 18.000 punti, aveva gettato le basi per il rialzo che abbiamo vissuto a cavallo tra il 2016 e l’inizio del nuovo anno e che aveva raggiunto i primi Target del movimento impulsivo a 19.200 – 19.400 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( circa +41% dai minimi di Novembre a ridosso dei 16.000 punti fino ai massimi oltre 22.600 punti), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 18.350-18.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato tra 20.200 e 20.500 punti.

La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 20.500 punti ), ha fatto mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo. Raggiunto il primo obiettivo in area 21.000-21.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte fino a 22.500 punti circa. Supporto di breve che sale in area 20.500-20.800 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 20.400-20.500 punti in chiusura settimanale, una volta raggiunti il Target di medio-lungo periodo ( 22.500 punti ), si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 23.500-24.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 19.400 punti e successivamente a ridosso dei 18.800 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Settimana con discreti profitti per il nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato il primo target price della strategia Long Intraday ed i due obiettivi della strategia Short Intraday.

La strategia rialzista consiglia l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria maggiore di 22.440 punti, Target Price attesi in area e 22.530 e 22.665 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.305 punti.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.665 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.750 e 22.805 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.390 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.805 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.890 punti e successivamente a 23.030 punti, estesi a 23.175 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.665 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.595 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.725 punti e successivamente a 21.860 punti, estesi a 21.950 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.380 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 22.305 punti, con obiettivi attesi a 22.220 e 22.170 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.440 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 22.170 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.085 punti e successivamente a 21.950 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.390 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita in close orario di quota 21.950 punti, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.860 e 21.725 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.595 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 22.170 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.175 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo prima a 23.030 punti e successivamente a 22.890 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.400 punti.

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