TOCCATA E FUGA DAI NUOVI MINIMI DI PERIODO PER IL CROSS EUR-USD CHE CHIUDE LA SETTIMANA SOPRA AREA 1,12

Il cambio Euro-Dollaro ritrova nuovamente area 1,12, in apparente deciso recupero dal nuovo minimo di periodo toccato la scorsa ottava a quota 1,1106. Il bilancio delle ultime 5 sedute ha mostrato un apprezzamento della coppia, pari a +0,4%, a fronte di un close di Venerdì 24 Maggio a quota 1,1211, non molto lontano dal massimo toccato a quota 1,1215.

LE NEWS PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

La settimana macro europea si è aperta con la lettura della fiducia dei consumatori nell’ Eurozona nel mese di Maggio, che secondo le stime diffuse dalla direzione generale affari economici della Commissione europea è scesa a -6,5 punti, evidenziando tuttavia un miglior risultato rispetto ai -7,7 punti stimati dagli analisti. Per quanto riguarda i Paesi UE, il sentiment sulla fiducia dei consumatori, sempre nel mese in corso, si è assestato a -6,2 punti, in recupero dai -7,3 punti precedenti. Nonostante le rilevazioni appena evidenziate siano negative, in entrambi i casi si tratta di letture migliori rispetto a fine 2018, quando il suddetto indicatore si era assetato a -8,3 punti nell’ Eurozona ed a -7,6 punti nei Paesi UE.

Rapporto di cambio tre la moneta unica europea ed il biglietto verde frenato nella prima parte dell’ottava appena trascorsa dal calo fatto registrare dall’ indice IFO tedesco nel mese di Maggio, portatosi a 97,9 punti dai 99,2 punti di Aprile. Le attese degli analisti sull’ indicatore che rileva la fiducia delle aziende della prima economia dell’ Eurozona erano per un modesto calo, contenuto a 99,1 punti. L’ indice relativo alle aspettative di business si è invece assestato a 95,3 punti, lievemente sopra i 95,2 punti del mese precedente ed i 95 punti pronosticati dagli analisti. L’ indicatore relativo alla situazione attuale ha invece mostrato una frenata a 100,6 punti dai 103,3 punti della lettura di Aprile. Disattese anche le aspettative degli analisti, che invece davano un modesto aumento a 103,5 punti.

Continua a lanciare segnali di debolezza il settore manifatturiero dell’ Eurozona, con la stima PMI preliminare di Maggio, che ha rivelato un risultato pari a 47,7 punti, peggiorando dai 47,9 punti di Aprile e confermandosi sotto la soglia dei 50 punti che indica che il settore è in recessione. I pronostici degli analisti, invece, indicavano un lieve miglioramento a 48,1 punti. Markit ha inoltre rivelato che l’ indice PMI Servizi, sempre nella stima preliminare del mese in corso si è assestato a 52,5 punti, rallentando rispetto ai 52,8 punti di Aprile ed i 52,8 punti del consensus. Il Purchasing Managers Index Composito, sempre a Maggio, si è invece portato a 51,6 punti, in lieve ascesa dai 51,5 punti di Aprile, ma facendo un po’ peggio dei 51,7 punti attesi dagli analisti.

L’attesissima lettura delle minute dell’ultimo meeting della FED ha invece messo a nudo l’ orientamento dei membri del FOMC sul futuro della politica monetaria nell’ambito dei tassi d’ interesse negli USA. Dal contenuto dei verbali è emerso che l’ istituto centrale statunitense manterrà un approccio prudente, non prevedendo dei rialzi nel breve periodo, ma neanche dei ribassi. Il braccio operativo della FED potrebbe rimanere fermo sulle proprie posizioni attendiste anche in caso di ulteriore miglioramento dello scenario macro a stelle e strisce. Tuttavia, quanto venuto fuori dalle minute non tiene conto del nuovo scontro commerciale in corso tra USA e Cina; mentre sono del tutto scemate le preoccupazioni sulla Brexit. Il Federal Open Market Committee ritiene inoltre il rallentamento del tasso d’ inflazione come un effetto temporaneo dovuto al calo dei prezzi nell’ industria e nell’abbigliamento.

Dollaro in lieve ripresa sull’ euro dopo che l’ indicatore che rileva l’andamento dell’attività economica nel distretto di Chicago, ovvero il Chicago Fed National Activity Index ( CFNAI ), ad Aprile è calato a -0,45 punti dai -0,05 punti di Marzo ( corretti da -0,15 punti della prima comunicazione ). Gli analisti, tuttavia si aspettavano un calo più modesto, a -0,20 punti.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha rivelato che nell’ ottava che si è conclusa il 17 Aprile, il saldo relativo alle nuove richieste di mutui ipotecari ha evidenziato un aumento del 2,4%, migliorando sensibilmente rispetto al -0,6% della precedente stima settimanale.

In netto peggioramento, invece, le vendite di case nuove ad Aprile, giù del 6,9%, mentre le aspettative degli analisti indicavano una contrazione limitata a -2,8%. Decisa la discesa rispetto al +8,1% di vendite fatte registrare a Marzo.

Rallenta la crescita economica statunitense nel settore manifatturiero, che secondo l’ indicatore PMI del comparto, nel mese in corso, si è assestata a 50,6 punti, in calo dai 52,6 punti di Aprile, portandosi sul valore più basso a quasi 10 anni.

Deluse di gran lunga le aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato una lieve frenata a 52,5 punti. Giù anche il PMI servizi, che sempre a Maggio si è assestato a 50,9 punti dai 53 punti della precedente rivelazione mensile. Anche per questo comparto sono state ampiamente deluse le attese degli analisti, che invece avevano auspicato un miglioramento a 53,2 punti.

L’indicatore PMI composito, che considera i due dati relati ai settori manifatturiero e servizi appena evidenziati, ha invece mostrato una contrazione a 50,9 punti dai 53 punti di Aprile, scendendo su valori prossimi alla soglia che dei 50 punti che demarca espansione economica da contrazione economica. Secondo gli esperti di Markit, il gruppo che cura i suddetti indicatori, la debolezza espressa nel sondaggio che coinvolge i direttori agli acquisti dei comparti manifatturiero e servizi è stata principalmente causata dal nuovo braccio di ferro sulle reciproche importazione tra USA e Cina.

Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha rivelato che nella settimana terminata il 18 Maggio, il saldo relativo alle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA si è assestato a +211 mila unità, in lieve calo rispetto alle +212 mila unità della lettura finale registrata la scorsa ottava. Le attese degli analisti, invece, davano un incremento a +215 mila unità. La media mensile, indicatore più veritiero rispetto alle singole letture settimanali, si è invece portata a 212.500 unità, in ascesa di 6.500 unità rispetto alla stima precedente. Il totale dei richiedenti sussidio, invece, è cresciuto a 1,676 milioni di unità, in aumento di 10 mila unità rispetto alle aspettative degli analisti ed in progresso di 12 mila unità rispetto al precedente saldo settimanale.

Il Dipartimento per il Commercio ha invece reso noto che, nel mese di Aprile, la stima preliminare degli ordinativi di beni durevoli ha evidenziato una contrazione del 2,1%, mostrando un calo lievemente più marcato del -2% del consensus. Netto pertanto la flessione rispetto al +1,7% di Marzo, rivisto al ribasso da +2,6% della lettura flash. Il suddetto indicatore, filtrato del comparto volatile dei trasporti ha invece rivelato un aumento dello 0,1%. La precedente stima mensile è stata invece rivista al ribasso a -0,5% dal+0,3% della prima rivelazione.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,14, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,11. Il recupero oltre area 1,12, invece, potrebbe allentare la presa ribassista di brevissimo.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato, come anticipato, un affondo in area 1,11, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,14.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro Trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Short Intraday .

La visione rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,122 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1263 e 1,1289; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1177. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1289, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1333 e successivamente a 1,1359; stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1211 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1359, per tentare di prendere profitto in area 1,1376 e 1,1446, estesa a quota 1,1489; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1289 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,0961, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1029 e 1,1055, estesi ad 1,1098; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,09 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1177; Target Price attesi in prima battuta a 1,115 e successivamente a 1,1124; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,122 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1124 per sfruttare possibili cali in area 1,1098 e 1,1055; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1177 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1055 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1029 e 1,0987, estesi a 1,0961; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1106 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1489 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1446 e 1,1376, estesi a quota 1,1333; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1533 in chiusura di candela oraria o daily.

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