Il cambio EUR/USD continua a scambiare in un canale relativamente stretto sotto quota 1,1000. I dati dagli Stati Uniti hanno mostrato un piccolo calo del deficit commerciale internazionale a febbraio e l’indice del dollaro statunitense rimane in territorio positivo sopra 99,00. Nel frattempo, la ritirata dei rendimenti dei T-bond statunitensi sembra bloccare i guadagni del dollaro, almeno per il momento.

La coppia EUR/USD è attualmente scambiata nel range di prezzo di 1,0950. Il grafico giornaliero mostra che la coppia è in calo per il quarto giorno consecutivo, incontrando i venditori intorno alla media mobile semplice a 20, saldamente ribassista. L’indicatore Momentum si è girato verso sud ma si trova entro livelli neutrali, mentre l’RSI si sta dirigendo verso il basso intorno a 40.

Il quadro a breve termine è da neutrale a ribassista, dato che il grafico a 4 ore mostra che le SMA 20 e 100 convergenti bloccano il rialzo, con pendenze leggermente ribassiste. Gli indicatori tecnici, nel frattempo, sono all’interno di livelli negativi, senza una chiara forza direzionale. Le probabilità sono di un’ulteriore forza del dollaro, con una rottura sotto 1,0920, esponendo il minimo dell’anno a 1,0805.

I mercati finanziari hanno iniziato la settimana con il rafforzamento del dollaro, aiutato dalle preoccupazioni legate alla crisi dell’Europa orientale e dalle notizie provenienti dalla Banca del Giappone, che hanno fatto crollare lo JPY. La banca centrale ha annunciato che comprerà una quantità illimitata di JGB a 10 anni allo 0,25% nel tentativo di difendere il limite di rendimento.

La coppia EUR/USD è scesa a un minimo intraday di 1,0944, recuperando a 1,0998 durante la sessione europea. Tuttavia, ha rapidamente ripreso il suo declino mentre i rendimenti dei titoli di stato continuavano a salire. Il rendimento del biglietto del Tesoro USA a 10 anni è balzato al 2,55% prima dell’apertura, con gli investitori concentrati sull’appiattimento della curva dei rendimenti, solitamente visto come un segno di un’imminente recessione.

Il calendario macroeconomico non ha nulla di rilevante da offrire. L’UE non ha pubblicato dati rilevanti, mentre gli Stati Uniti hanno rilasciato la stima preliminare della bilancia commerciale delle merci di febbraio, che ha registrato un deficit di 106,6 miliardi di dollari, e le scorte all’ingrosso per lo stesso mese, in aumento del 2,1%. Più tardi nella sessione, il paese pubblicherà il Dallas Fed Manufacturing Business Index di marzo.

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