Oro e dollaro statunitense sono due asset fondamentali nel mondo della finanza. Entrambi sono considerati per motivi opposti dei beni rifugio. Fino al 1971 le sorti della valuta americana erano legate strettamente alla quantità del metallo giallo presente nelle riserve auree. Infatti un calo dell’oro in quest’ultime generava un aumento del valore del dollaro americano, mentre l’incremento delle scorte provocava un ribasso della valuta statunitense.
Come funziona oggi la correlazione fra oro e dollaro? E quando uno dei due asset acquista grande interesse presso gli investitori?
Indice
Nel luglio del 1944 in New Hampshire si tenne la Conferenza di Bretton Woods, dove venne deciso di adottare i tassi di cambio fissi. Tutte le valute mondiali dovevano essere legate al dollaro, il quale era agganciato all’oro. Gli accordi presero vita dopo la Grande Depressione degli anni 30 e la seconda guerra mondiale. L’obiettivo era quello di impedire l’alta svalutazione monetaria per sostenere le esportazioni.
Questo sistema fu messo in discussione dal presidente americano Nixon nel 1971 perché durante la guerra del Vietnam la domanda della materia prima aumentò enormemente. Così l’inquilino della Casa Bianca decise di slegare i due asset dando vita ai tassi di cambio variabili.
La correlazione tra oro e dollaro oggi
Oro e dollaro hanno i loro mercati e il loro valore dipende dalla domanda e dall’offerta. Il primo è un asset che viene scambiato nel mercato delle commodities, mentre il secondo è una delle valute più popolari del Forex. Sebbene il dollaro e l’oro non siano più legati direttamente l’uno con l’altro continuano ad avere una forte correlazione.
Nell’immagine viene mostrato l’andamento degli ultimi 3 mesi del prezzo dell’oro(linea gialla) e quello dell’indice del dollaro (linea bianca). Quest’ultimo mostra l’andamento del dollaro americano contro un paniere di sei valute, con ognuna un peso differente, che elenchiamo di seguito:
- Euro (EUR) 57,6%
- Yen (JPY) 13,6%
- Sterlina (GBP) 11,9%
- Dollaro canadese (CAD) 9,1%
- Corona svedese (SEK) 4,2%
- Franco svizzero (CHF) 3,6%.
Notiamo dal grafico che il movimento dell’oro è pressoché opposto a quello del dollaro, sebbene questa non sia una regola. Infatti può anche accadere che i due indici vadano di pari passo o che la fluttuazione di un movimento rialzista dell’oro non generi la stessa volatilità dell’opposto movimento ribassista del dollaro.
Per esempio nella prima parte dell’immagine osserviamo che il profondo ribasso del prezzo del metallo giallo non ha generato un forte rialzo dell’indice del dollaro, ma solo un leggero rialzo.
La tendenza che emerge analizzando il grafico sopra riportato è che tra oro e dollaro ci sia, in linea di principio, un rapporto inverso di correlazione con il dollaro che svolge il ruolo di protagonista mentre l’oro ne subisce gli effetti.
Cosa determina il valore di oro e dollaro
Come già annunciato il prezzo dell’oro e il valore del dollaro sono generati dal risultato di domanda e offerta. Ma cosa spinge gli investitori a puntare sull’uno anziché sull’altro? Il metallo giallo è considerato un asset con un valore più elevato sia delle monete che delle banconote.
In caso di crisi economica, ma anche di incertezza geopolitica, il metallo giallo diventa il bene più ricercato dagli investitori dal momento che la sua performance a lungo termine è stata sempre migliore di qualsiasi altro asset durante questi periodi. Per questo motivo esso viene definito il bene rifugio per eccellenza.
Il dollaro statunitense tendenzialmente si apprezza durante i periodi di crescita economica o di relativo benessere grazie all’alto rendimento che può generare. La moneta americana è considerata la valuta di riserva mondiale. In caso di suo apprezzamento la domanda di oro tende a scendere; così come tende a salire in caso di deprezzamento del dollaro americano.
Oro e dollaro: esiste anche una correlazione diretta
Tra oro e dollaro non esiste solo una correlazione inversa. Talvolta, infatti, i prezzi dei due asset si possono muovere nella stessa direzione. Ad esempio nel caso in cui si dovesse verificare una crisi fuori dai confini degli Stati Uniti, ci potrebbe essere un aumento sia del valore dell’oro che di quello del dollaro.
Quindi è giusto, come mostrato dai dati che abbiamo indicato in precedenza, ritenere che la correlazione primaria tra oro e dollaro sia di tipo inverso, ma non va neppure esclusa la possibilità che, in presenza di situazioni particolari, ci possa essere un rapporto di correlazione diretto tra i due asset. Attenzione quindi sempre all’analisi del contesto di fondo.
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Attraverso i contratti per differenza è possibile investire sul prezzo dell’oro in entrambe le direzioni. Quindi se la previsione è per un rialzo della quotazione dell’oro, si opererà con il long trading (comprare), se invece la stima è per un ribasso, si opererà con lo short trading (vendere).
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Come per tutti gli altri asset anche sull’oro è valida l’opzione del copy trading. Infatti gli utenti potranno emulare le operazioni dei trader più popolari e redditizi in assoluta libertà e trasparenza. Prima di effettuare la propria scelta ricordate che ogni trader ha una sua strategia basata su un time frame specifico. Dunque se preferite fare operazioni di breve termine è sconsigliato replicare l’attività di un trader che opera sul lungo periodo.
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