CAMBIO EURO-DOLLARO: TIENE IL FONDAMENTALE SUPPORTO IN AREA 1,12 MA IL QUADRO TECNICO DI BREVE RIMANE DEBOLE

Il cross EUR-USD riesce ad aggrapparsi nuovamente all’ importante supporto tecnico individuato in area 1,12, evitando il tracollo, dopo aver toccato un mino a 5 sedute a quota 1,1183. È stata tuttavia una settimana piuttosto piatta, terminata con un bilancio in rialzo di quasi lo 0,1%, a fronte di una chiusura d’ottava a quota 1,1228.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Cambio Euro-Dollaro debole dopo la frenata evidenziata dal PMI manifatturiero dell’ Eurozona nel mese di Marzo, assestatosi a 47,5 punti, sui valori più bassi dal 2013. Netta la discesa rispetto ai 49,3 punti di della precedente stima mensile, nonostante la discesa fosse attesa dagli analisti ( 47,6 punti ). Per il suddetto indicatore economico si è trattata di una lettura ben al di sotto del livello dei 50 punti, spartiacque tra espansione e contrazione.

L’ indicatore PMI relativo al settore servizi si è invece portato a 53,3 punti, in crescita rispetto ai 52,8 punti di Febbraio ed ai 52,7 punti della stima preliminare. Segnali contrastanti sono invece arrivati dalla rilevazione dell’ indice PMI servizi, che sempre a Marzo, secondo la stima elaborata da Markit, è sceso a 51,6 punti dai 51,9 punti di Febbraio, ma ha battuto le attese degli analisti, che invece avevano indicato un calo più marcato, a 51,3 punti.

Eurostat ha reso noto che a Febbraio il tasso di disoccupazione si è confermato al 7,8%, sui livelli di Gennaio, rispettando le attese degli analisti.

Cross EUR-USD giù dopo il rallentamento fatto registrare dal tasso d’ inflazione dell’ Area Euro nel mese di Marzo, che secondo la stima preliminare diffusa dall’ istituto di statistica europeo ha rivelato un aumento dell’1,4%, ripiegando rispetto al +1,5% di Febbraio. La cosiddetta Inflazione di fondo si è invece portata a +0,8%. Dai dettagli contenuti nel report Eurostat è inoltre emerso che la componente energia ha messo a segno la miglior variazione mensile, crescendo del 5,3% contro il +3,6% di Febbraio; alimentari, alcool e tabacchi sono invece aumenti dell’1,8% dal 2,3% della stima precedente; i prezzi relativi al settore servizi sono cresciuti dell’1,1% dal +1,4% di Febbraio, ed infine la componente relativa ai beni industriali non legati all’energia hanno evidenziato un incremento dello 0,2% dal +0,4% di Febbraio.

Moneta unica europea appesantita dalla frenata mostrata dall’ indicatore dei prezzi alla produzione nell’ Eurozona, che nella stima finale di Febbraio, pur salendo dello 0,1% su base mensile ha evidenziato un rallentamento rispetto al +0,3% di Gennaio ( corretto da +0,4% ). Deluse anche le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un maggior aumento, a +0,2%. L’ indice dei prezzi alla produzione su base annua, sempre nella lettura finale di Febbraio, ha invece fatto registrare un incremento del 3%, in miglioramento dal +2,9% della precedente lettura mensile, ma in frenata rispetto al +3% della stima flash.

Euro in risalita sul Dollaro dai minimi settimanali dopo il balzo delle vendite al dettaglio nel mese di Febbraio nell’ Eurozona, in crescita dello 0,4% su base mensile. Battute le attese degli analisti, che invece avevano indicato un minor rialzo, pari a +0,2%. La suddetta lettura ha tuttavia messo in luce una frenata rispetto al +0,9% registrato a Gennaio. La stima su base annua, sempre a Febbraio, pertanto rispetto all’analogo mese del 2018, ha invece rivelato un aumento del 2,8%, battendo le attese, ferme a +2,3%.

Cambio Euro-Dollaro altalenante, ma che riesce comunque a resistere sopra la soglia 1,12 dopo che il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha reso noto che a Marzo il numero delle nuove buste-paga nel comparto non agricolo negli Stati Uniti ha messo a segno un forte recupero, assestandosi a +196 mila unità, dalle +33 mila unità ( riviste al rialzo da +20 mila unità della stima flash ) del precedente saldo di Febbraio. Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un minor aumento a +177 mila unità. Il tasso di disoccupazione, sempre nello stesso periodo in esame, è rimasto stabile al 3,8%. Lettura sottotono per l’andamento dei compensi medi orari, che hanno evidenziato una variazione mensile pari a +0,1%, rallentando rispetto al +0,4% di Febbraio. Deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un incremento dello 0,3%. I salari medi orari su base annua hanno invece rivelato un aumento del 3,2%, frenando dal +3,4% della lettura precedente, che coincideva anche con quanto pronosticato dagli analisti.

I dati sulle Non-Farm Payrolls appena evidenziati sono stati anticipati dalla diffusione della lettura del saldo dei nuovi occupati nei settori privati statunitensi, curata dalla società di ricerca e risorse umane ADP ( Automatic Data Processing ), che sempre a Marzo, ha mostrato una frenata a +129 mila unità ( livello più basso da settembre 2017 ), rallentando dalle +197 mila unità di Febbraio ( corretta da +183 mila unità ). Il consensus medio degli analisti, invece indicava un risultato pari a +175 mila unità.
Batte le attese degli analisti la stima preliminare di Marzo relativa all’ indice ISM manifatturiero, che ha evidenziato un aumento a 55,3 punti dai 54,2 punti del mese precedente. Gli analisti avevano pronosticato un incremento che non si fermava a 54,5 punti.

La lettura finale dell’ indice Manifatturiero del mese di Marzo ha mostrato un calo a 52,4 punti, in flessione dai 52,5 punti della stima flash, che corrispondeva anche a quanto pronosticato dagli analisti.

Il Dipartimento per il Commercio ha reso noto che le vendite al dettaglio nel mese di Febbraio hanno evidenziato una contrazione dello 0,2% sul mese precedente, rallentando decisamente dal +0,7% di Gennaio ( rivisto da +0,5% ). Deluse le attese del mercato che invece si aspettava un progresso dello 0,2%. Il suddetto indice, filtrato del comparto auto ha invece messo a segno un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente, al di sopra del +0,3% del consensus. La stima finale di Gennaio è stata rivista a +1,4% da +0,9% inizialmente comunicato. Le vendite al dettaglio al netto di auto e spese per carburanti hanno invece subito una flessione dello 0,6%, a dispetto di un incremento dello 0,3% pronosticato. La lettura mensile, invece, è stata rivista a +1,7% da +1,1% della prima rivelazione.

Il consueto report mensile elaborato dal Census Bureau, ha rivelato che a Febbraio, la spese per le costruzioni edili sono cresciute dell’1% sul mese precedente, superando le attese degli analisti, che invece indicavano una contrazione dello 0,2%. Rivista a +2,5% la precedente stima di Gennaio, corretta al rialzo da +1,3% della lettura flash.
Il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, diffuso dalla Mortgage Bankers Association, al 29 Marzo ha evidenziato un forte incremento del 18,6%, confermando +8,9% l’ ottima intonazione dopo il +8,9% registrato la precedente ottava. L’ MBA ha inoltre rivelato che le richieste di rifinanziamento hanno visto un balzo del 38,5%; mentre i tassi sui mutui trentennali si sono assestati 4,36% dal 4,45% della precedente rilevazione.

Battuta d’arresto per gli ordinativi di beni durevoli di Febbraio, che secondo la stima preliminare hanno fatto registrare un calo dell’1,6%, evidenziando una minor flessione rispetto al -1,8% pronosticato dagli analisti. La lettura finale di Gennaio è stata invece portata a +0,1% da +0,3% della rivelazione flah. Gli ordini di beni durevoli al netto del segmento trasporti sono invece cresciuti dello 0,1%, come indicato dagli analisti, ma mostrando tuttavia un lieve recupero dal -0,1% della precedente lettura mensile ( rivista da -0,2% ).

L’ indice che rileva l’attività non manifatturiera, elaborato dall’ Institute for Supply Management, a Marzo, si è assestato a 56,1 punti, facendo registrare una contrazione dai 58,7 punti della lettura mensile precedente. Gli analisti, invece, avevano pronosticato un calo più contenuto a 58 punti. Il suddetto indicatore, tuttavia, si trova ancora nettamente sopra il livello di espansione rappresentato dai 50 punti.

Oro in lieve ripresa dopo il rialzo evidenziato dall’ indice PMI servizi nel mese di Marzo, balzato a 55,3 punti dai 54,8 punti della stima flash, che corrispondeva anche al consensus degli analisti. Si è comunque trattato di un risultato debole rispetto ai 56 punti di Febbraio.

La lettura finale dell’ indicatore PMI Composite si è invece assestata a 54,6 punti, in crescita rispetto ai 54,3 punti della stima flash, ma tuttavia frenando rispetto ai 55,5 punti della precedente stima mensile.

In calo le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana terminata il 30 Marzo si sono portate a +202 mila unità, giù di 10 mila unità rispetto alle +212 mila unità della precedente ottava ( corrette lievemente al rialzo da +211 mila unità della stima flash ).

Lettura inferiore alle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un incremento a +215 mila unità. La media mobile mensile, indicatore più affidabile rispetto alle singole rilevazioni settimanali, in quantomeno soggetto a volatilità, ha invece evidenziato una flessione di 4 mila unità a 213.500 unità. Le richieste continuative di sussidio, invece, nell’ ottava che si è conclusa il 23 marzo, si sono assestate a 1,717 milioni di unità, diminuendo rispetto a 1,755 milioni di unità della precedente stima settimanale ( corretta da 1,756 milioni di unità della prima comunicazione ) ed assestandosi sotto 1,752 milioni di unità del consensus degli analisti.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili sotto area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato un affondo sotto area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Piatta anche la performance realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD che a causa della scarso trading range settimanale ( 1,1257-1,1183 ) non ha portato a termine nessuna operazione.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1264 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1291 e 1,1318; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1222. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1318, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1344 e successivamente a 1,1388; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1257 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1388, per tentare di prendere profitto in area 1,1415 e 1,1458, estesa a quota 1,1502; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1318 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,0973, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1015 e 1,1057, estesi ad 1,1126; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,09 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1222; Target Price attesi in prima battuta a 1,1195 e successivamente a 1,1152; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1264 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1152 per sfruttare possibili cali in area 1,1126 e 1,1083; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1222 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1083 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1057 e 1,1015, estesi a 1,0973; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1152 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1502 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1458 e 1,1415, estesi a quota 1,1388; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,158 in chiusura di candela oraria o daily.

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