DOLLARO SUI MINIMI DI PERIODO SULL’ EURO NONOSTANTE LE DEBOLI NON-FARM PAYROLLS USA DI MARZO

Ottava poco movimentata sul mercato del Forex, nonostante l’attesissimo dato sulle Non-Farm Payrolls USA del mese di Marzo. La coppia Euro-Dollaro ha infatti evidenziato un calo settimanale dello 0,35% a quota 1,2281, reagendo tuttavia dal minimo intraday toccato a quota 1,2281, con il dollaro che non è riuscito ad approfittare pienamente del rallentamento evidenziato dal saldo mensile dei nuovi occupati nei settori non agricoli negli Stati Uniti.

Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha infatti reso noto che le cosiddette NFP lo scorso mese sono aumentate di sole 103 mila unità, in netta flessione dalle 326 mila unità ( corrette al rialzo ) della precedente stima mensile. Deluse anche le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una discesa più moderata a +185 mila unità. In linea con la lettura di Febbraio, il tassodi disoccupazione, rimasto fermo al 4,1%, mentre il consensus degli analisti era per una lieve flessione al 4%. La paga media oraria, invece, ha evidenziato un aumento dello 0,3%, dopo il +0,1% della precedente rilevazione mensile, mentre su base annua il salario medio orario si è assetato a +2,7% dal +2,6% di Febbraio, come da pronostico.

LE NEWS PIU’ SENSIBILI SULCAMBIO EURO-DOLLARO

E’ doveroso menzionare che in apertura di ottava la coppia era stataindebolita dalle dichiarazioni del numero 1 della Fed di St.Louis, James Bullard, che intervenendo all’ incontro con l’ associazione dei banchieri dell’ Arkansas ha dichiarato che “ alzare i tassi d’interesse, in questo momento, non è una priorità della Fed, in quanto l’ inflazione non ha ancora raggiunto il target atteso “.

La lettura del saldo delle buste paga dei settori non agricoli, come consueto, era stata anticipata dalla diffusione del numero dei nuovi occupati nel settore privato USA. Una lettura contrastante con quanto successivamente indicato dalle NFP, in quanto la rilevazione ADP aveva indicato un aumento di 241 mila unità, superando le 210 mila unità attese dagli analisti, ed appena 5 mila unità in meno, rispetto alla rilevazione mensile precedente.

L’ ottava macro statunitense aveva esordito con il calo fatto registrare dall’ indice che misura la fiducia dei consumatori IBD/TIPP, diffuso dall’ Investor’s Business Daily e TechnoMetrica Institute of Policy and Politics, in flessione nel mese di Marzo a 52,6 punti, dai 55,6 punti della precedente lettura mensile ed in discesa rispetto ai 55,2 punti delle aspettative del mercato. Nonostante la netta battuta d’ arresto, il suddetto indicatore esprime ancora un clima di fiducia dei consumatori in salute, poiché si è assestato oltre la soglia dei 50 punti, che indica espansione.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha reso noto che il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA è sceso del 3,3% nella settimana che si è conclusa il 31 Marzo, in deciso calo dal +4,8% reso noto la scorsa ottava precedente.

In calo anche l’ indice PMI del comparto Servizi, che nella lettura finale di Marzo, ha rivelato una flessione a 54 punti, dai 55,9 punti di Febbraio, scendendo sotto i 54,1 punti della stima preliminare. L’ indicatore, termometro dello stato di salute del comparto servizi USA pur mantenendosi sopra la soglia dei 50 punti, ha evidenziato una decisa battuta d’ arresto rispetto al mese precedente ,soprattutto per quanto riguarda il sotto-indice “ nuovi ordini “

La Federal Reserve di Atlantia ha corretto al ribasso le proprie aspettative sul Prodotto Interno Lordo statunitense, portandole al 2,3% dal +2,8% della precedente stima, in virtù dal calo subito dalle vendite del comparto auto e del peggioramento della bilancia commerciale del mese di Marzo. Quest’ ultima, stando a quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio ha evidenziato un aumento del deficit, pari a +1,6% su base mensile, assestandosi a -57,6 miliardi di dollari. I pronostici degli analisti erano per un aumento del passivo più contenuto a -56,9 miliardi di dollari.
Aumento oltre le attese degli analisti per il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA, che al 31 Marzo sono cresciute a 242 mila unità, dalle 218 mila unità della precedente lettura settimanale. Le aspettative del mercato erano per una crescita più moderata, a 225 mila unità. La media mobile mensile, termometro meno volatile rispetto alle singole stime settimanali ha evidenziato un aumento di 3 mila unità, assestandosi a 228.250 unità. Segno “ meno “, invece, per il totale dei richiedenti sussidio, che nella settimana terminata il 24 Marzo si sono assestati ad 1,808 milioni di unità, in calo da 1,843 milioni di unità dell’ ottava precedente e da 1,843 milioni di unità, attesi dagli analisti.

La settimana macro oltreoceano si è conclusa con la contrazione mensile evidenziata dall’ indice ISM servizi, che a Marzo è sceso a 58,8 punti contro 59,5 punti di Febbraio, deludendo le attese degli analisti, ferme a 59 punti. In crescita, invece, gli ordinativi alle fabbriche, che sempre per quanto riguarda la lettura relativa allo scorso mese, hanno evidenziato un aumento dell’1,2% rispetto a Febbraio, ma tuttavia meno del +1,7% del consensus degli analisti.

L’ ottava macro europea si è aperta con la conferma della flessione fatta registrare dall’indice manifatturiero dell’ Eurozona, che nella lettura finale di Marzo, diffusa da Markit, si è assestato a 56,6 punti, in linea con il dato flash e con le attese degli analisti. Nonostante sia stato evidente il calo dai 58,6 punti di Febbraio, l’indicatore, il cui risultato è frutto di un’ indagine condotta tra i direttori degli acquisti del comparto manifatturiero, attestandosi sopra la soglia dei 50 punti ha evidenziato ancora espansione. Il termometro mensile dell’ indice PMI della manifattura dell’ area Euro pur facendo segnare i minimi degli ultimi 8 mesi, a Marzo, nel corso dei primi 3 mesi dell’ anno si è assestato su un valore medio pari a 58,2 punti. Dai dettagli è inoltre emerso che il sotto-indice della produzione, nella lettura finale, ha subito una contrazione a 55,9 punti dai 59,6 punti della stima preliminare.

Lieve revisione al ribasso per l’ indice PMI servizi, che sempre nella stima finale di Marzo ha rivelato una flessione a 54,9 punti, dai 55 punti della lettura flash, mentre il calo si è risultato più consistente rispetto ai 56,2 punti del mese di Febbraio.

L’istituto Europeo di Statistica ha certificato che a Febbraio le vendite al dettaglio hanno evidenziato un incremento dello 0,1% su base mensile e dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente. Deluse le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una crescita dello 0,6% mese su mese e del 2,1% su base annua.

Variazione positiva per l’ indice dei prezzi alla produzione, che a Febbraio hanno fatto registrare un incremento dello 0,1%, a fronte di un dato in linea con quello di Gennaio, pronosticato dagli analisti, mentre su base annua la crescita è stata dell’1,6%,a dispetto del +1,5% atteso dal mercato.

Migliore delle aspettative il tasso di disoccupazione nell’Eurozona, che secondo la stima elaborata da Eurostat a Febbraio è sceso all’ 8,5%, in flessione dall’ 8,6% di Gennaio ed ancor più dal 9,5% di Febbraio 2017. Si è trattato del livello di disoccupazione nell’Eurozona più basso da Dicembre 2008.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza. La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto sui 4 obiettivi pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La visione Long consiglia di aprire posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,2315; Target Price individuati in area 1,2361 ed 1,2391; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2268. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2391, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2438 ed 1,2467; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2315 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2467, per tentare di prendere profitto in area 1,2507 ed 1,2554, estesa ad 1,2632; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2391 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,195, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,2024 ed 1,207, estesi ad 1,2117; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,187 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,2268; Target Price attesi in prima battuta a 1,2239 e successivamente a 1,2192; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2315 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,2192 per sfruttare possibili cali in area 1,2145 ed 1,2117; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2268 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,2117 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,207 ed 1,2024, estesi ad 1,195; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,2192 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2632 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2554 ed 1,2507, estesi a 1,2467; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,271 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.

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