CROSS EUR-USD RISALE DAI MINIMI PLURISETTIMANALI DOPO AUMENTO ATTESE FINE QUANTITATIVE EASING EUROZONA

L’ aumento delle attese sulla fine del QE nell’ Eurozona entro il 31 Dicembre 2018, danno nuova linfa alla moneta unica europea in rapporto con il biglietto verde. Il cross EUR-USD chiude infatti l’ ottava a quota 1,177, in progresso dell’ 1% rispetto alla chiusura del Venerdì precedente. Cambio Euro-Dollaro che tuttavia flette dai massimi a tre settimane, toccati a quota 1,1842.

LE NOTIZIE E I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL CROSS EUR-USD

Le speculazioni sulla fine degli stimoli monetari della Banca Centrale Europea sono state alimentate dalle dichiarazioni del capo-economista dell’istituto centrale di Francoforte, Peter Praet, il quale ha affermato che in occasione del meeting della BCE che si terrà Giovedì 14 Giugno il board operativo potrebbe discutere dell’ inizio della graduale fine degli acquisti di asset, poiché l’obiettivo di inflazione al 2% sta per essere centrato.

L’ attenzione del mercato, a fine ottava, è stata quasi esclusivamente rivolta verso il vertice del G7, che si è tenuto in Canada. Alla base degli incontri tra i vari leader dei sette paesi membri, le tensioni scoppiate nei rapporti commerciali tra USA e le altre super-potenze commerciali dopo l’ entrata in vigore dei i dazi doganali decisi dall’ amministrazione Trump. Ha inoltre inasprito i toni delle discussioni, la proposta di Trump di accogliere nuovamente la Russia all’ interno del meeting delle grandi economie. Favorevole al ritorno al G8 soltanto la rappresentanza italiana con a capo il neopremier Giuseppe Conte.

L’ ottava macro in Europa si è aperta con la netta battuta d’ arresto evidenziata dall’ indice che misura la fiducia degli investitori nell’ Eurozona, crollata sui valori più bassi da Ottobre 2016, a 9,3 punti, dai 19,2 punti della precedente rilevazione mensile. Le attese degli analisti, invece, erano per un calo contenuto a 18,4 punti. Dai dettagli emersi dalle dichiarazioni degli intervistati è emerso che la brusca frenata dell’ indice Sentix è stata causata dai timori sulla tenuta del nuovo governo italiano a guida Lega-M5S, nonché dalle tensioni geopolitiche internazionali, con al centro l’ estensione dei dazi doganali USA anche alle importazioni di acciaio e ed alluminino da Europa, Canada e Messico, in un primo momento esclusi dal giro di vite sull’ import deciso dall’ amministrazione Trump.

Cambio EUR-USD indebolito dalla lettura del consueto report mensile sui prezzi alla produzione nell’ area Euro, diffuso da Eurostat. Secondo quanto reso noto dall’ istituto di statistica europeo, ad Aprile l’ indice dei prezzi alla produzione è rimasto stabile sui valori del mese precedente, mentre il consensus medio degli analisti era per un rialzo congiunturale dello 0,3%. Deluse anche le aspettative del dato su base annua, che ha evidenziato una crescita del 2%, ma al di sotto del 2,4% pronosticato dagli analisti. Sulla lettura di Aprile ha influito positivamente l’ incremento fatto registrare dai prezzi dei prodotti energetici, in progresso dello 0,4% su base mensile e del 3,8% su base annua.

Rallenta l’ attività economica nell’area Euro, che stando alla lettura di alcuni importanti indicatori macroeconomici, a Maggio ha fenato il proprio ritmo di crescita, causando la diminuzione delle pressioni inflazionistiche. Markit, società di informazioni e servizi finanziari, ha infatti reso noto che lo scorso mese l’ indice PMI dell’ Eurozona, nella stima finale ha fatto registrare una discesa a 53,8 punti, dai 53,9 punti della lettura flash, e soprattutto rispetto ai 54,7 punti della rilevazione di Aprile. Giù anche il PMI Composito, elaborato tenendo conto dei dati PMI del settore terziario e manifatturiero, sceso sui minimi dell’ ultimo anno e mezzo, a quota 54,1 punti, dai 55,1 punti della precedente stima mensile. L’ indice principale, nonostante sia sceso sui minimi da Dicembre 2016, continua a mantenersi oltre il livello dei 50 punti che indica espansione. Dalla lettura dei relativi sotto-indici è inoltre emerso il rallentamento dei nuovi ordini e del tasso delle assunzioni, nonché un calo delle attese sulla produzione futura, scese a 63,7 punti dai 65,7 punti della lettura di Aprile.

Lettura sottotono per le vendite al dettaglio dell’ Eurozona che evidenziando un modesto +0,1%, nel mese di Aprile, hanno decisamente deluso le attese degli analisti, che dopo il +0,4% di Marzo, avevano pronosticato un +0,5%. Come da attese, invece, la lettura su base annua ha evidenziato un incremento dell’1,7%, dal +1,5% della precedente stima mensile.

Stabile, come da precedente stima, la terza e ultima lettura relativa del Prodotto Interno Lordo dell’ Eurozona del primo trimestre 2018. Secondo quanto reso noto da EUROSTAT, infatti, il PIL dei primi tre mesi nell’ area Euro ha fatto registrare un progresso dello 0,4% e del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Le prime indicazioni macro arrivate dagli USA hanno invece riguardato gli ordini di fabbrica, che nel mese di Aprile sono scesi dello 0,8%, dal +1,7% della precedente lettura mensile. I pronostici degli analisti, invece, erano per un calo più modesto, pari a-0,5%.

Balzo in avanti per la lettura dell’ indice ISM non Manifatturiero USA, aumentato a Maggio a 58,6 punti, dai 56,8 punti del mese precedente. Battuti i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un rialzo più modesto, a 57,5 punti.

Migliora anche l’ indice PMI servizi degli USA, che nella lettura finale di Maggio ha evidenziato un progresso a 56,8 punti, contro i 55,7 punti della prima stima ed i 54,6 punti dell’ ultima lettura di Aprile. Le indicazioni degli analisti, invece, davano una conferma della rivelazione flash. La società di ricerche economico-finanziarie Markit ha inoltre reso noto che l’indice PMI composito, frutto della media tra le letture dei comparti servizi e manifatturiero, ha messo a segno un rialzo a 56,6 punti, dai 54,9 punti della precedente stima mensile e dai 55,7 punti della lettura flash. Da ulteriori dettagli è inoltre emerso che per il comparto servizi, i nuovi ordinativi sono cresciuti a 57,6 punti, dai 57,1 punti di Aprile. Tutte le letture PMI made in USA, assestandosi abbondantemente oltre la soglia dei 50 punti, hanno espresso espansione.

Il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA, curato dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), nella settimana terminata l’ 1 Giugno, è cresciuto del 4,1%, in netta ripresa dal -2,9% della precedente ottava.

Segno meno per le nuove richieste settimanali di sussidio di disoccupazione, che nell’ottava terminata il 2 Giugno, hanno evidenziato un calo di 1.000 unità, portandosi a +222 mila unità. Le stime degli analisti, invece, erano per una lettura invariata a+223 mila unità. In controtendenza, invece, il totale delle richieste di sussidio, che nella settimana che si è conclusa il 26 Maggio, sono crescite da 1,720 milioni di unità a 1,741 milioni di unità. Gli analisti, invece, si aspettavano un minor progresso a 1,735 milioni di unità.

Migliora il deficit commerciale statunitense nel mese di Aprile, sceso a -46,20 miliardi di dollari, da -47,20 miliardi di dollari del mese precedente. Battute le attese degli analisti che invece davano un rosso più marcato, a -50miliardi di dollari.

La lettura finale delle scorte all’ ingrosso negli USA, evidenziando un rialzo dello 0,1%, ha battuto, seppur di poco, la stima flesh rilasciata dal Dipartimento per il Commercio, che aveva in un primo momento indicato una variazione nulla.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,25. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16.

La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Ottimo il bilancio settimanale fatto registrare dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto su 5 obiettivi pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.

La visione rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,18; Target Price individuati in area 1,1826 e 1,1855; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1755.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1855, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,19 e 1,193; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,177 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,193, per tentare di prendere profitto in area 1,1974 e 1,20, estesa ad 1,2048; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1842 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1511, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1555 e 1,1627, estesi ad 1,1654; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,144 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1755; Target Price attesi in prima battuta a 1,1727 e successivamente a 1,1699; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,18 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1699 per sfruttare possibili cali in area 1,1654 e 1,1627; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,177 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1627 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1582 e 1,155, estesi ad 1,1511; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1699 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2048 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,20 e 1,1974, estesi a 1,19; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,213 in chiusura di candela oraria o daily

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