IL CROSS EUR-USD RISORGE DAI MINIMI AD OLTRE UN ANNO: AL MOMENTO SALVO IL SUPPORTO IN AREA 1,14

Grazie ad un finale di ottava in crescendo, il cross EUR-USD è riuscito a raddrizzare una settimana in cui la coppia era scivolata sui valori più bassi da Luglio 2017, toccando un minimo intraday a quota 1,1299.

Il supporto in area 1,14, da non perdere assolutamente in chiusura settimanale, ha retto nonostante la decisa escursione ribassista appena indicata, grazie ad un close nella seduta di Venerdì 17 Agosto a quota 1,1439 ( +0,54% ). Il bilancio a cinque sedute ha invece evidenziato un progresso di circa lo 0,25%.

LE NOTIZIE ED I DATI SETTIMANALI PIU’ IMPORTANTI PER IL CROSS EUR-USD

Tra le news che più di tutte hanno influenzato il cambio Euro-Dollaro, risollevando dai minimi ad oltre un anno, il riavvicinamento tra USA e Cina, con le reciproche promesse di un incontro per evitare lo scoppio di una guerra commerciale tra le due superpotenze economiche. Moneta unica supportata anche dal recupero delle quotazioni della Lira turca, dopo il crollo nei confronti del biglietto verde, causato dalle tensioni geopolitiche tra Washington ed Ankara.

Cambio Euro-Dollaro debole sin dalle prime battute della scorsa ottava, nonostante la seconda lettura preliminare del Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona, relativa al secondo trimestre 2018, abbia fatto registrare un aumento dello 0,4%, in miglioramento rispetto al +0,3% della prima rilevazione. Su base annua, invece, il PIL nel periodo Aprile-Giugno si è assestato al 2,2%, in salita dal+2,1% della prima rivelazione flash.

La consueta rilevazione mensile cosiddetto indice Zew, rilasciata dall’ istituto tedesco Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung, ha invece evidenziato che le aspettative di crescita economica nell’ area Euro, nel mese incorso, sono migliorate, portandosi a -11,1 punti, contro i -18,7 punti di Giugno. Il suddetto indicatore è frutto di un’ indagine che rileva le indicazioni di 350 economisti ed analisti.

Cross EUR-USD sui minimi ad oltre un anno, appesantito anche dal rallentamento evidenziato dalla produzione industriale nell’ Eurozona, che ha Giugno ha mostrato un calo dello 0,7% su base mensile, mentre le attese degli analisti erano per una contrazione più contenuta, pari a-0,4%. Rivisto al rialzo il dato di Maggio, passato da +1,3% a +1,4%. Su base annua, invece, si è registrato un aumento del 2,5%, contro il +2,4% pronosticato dagli analisti, ma tuttavia in flessione dal +2,6% della precedente stima mensile, a sua volta rivista al rialzo dal +2,4% della prima lettura.

Eurostat ha comunicato che la bilancia commerciale dell’ Eurozona nei confronti del resto del mondo, a Giugno, ha evidenziato un surplus di 22,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai +25,7 miliardi di Giugno 2017, ma in netto aumento rispetto ai +18 miliardi di euro indicati dagli analisti. Dai dettagli rilasciati dall’ istituto di statistica europeo è inoltre emerso che le importazioni sono aumentate dell’ 8,6%, mentre l’ export è salito del 5,7%. Eurostat, in una nota diffusa, ha inoltre sottolineato la resistenza del surplus fatto registrare dall’ area Euro, nonostante le minacce di guerra commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, tensioni che nelle ultime settimane si sono placate dopo un primo abbozzo di intesa tra il presidente USA, Trump, ed il numero uno della commissione europea, Junker.

Secondo i dati diffusi della Banca Centrale Europea, il Surplus fatto registrare dalle partite correnti dell’Eurozona, nel mese di a Giugno, è rimasto stabile a 24 miliardi di euro, con l’avanzo sul commercio di beni e servizi sostanzialmente invariato rispetto ai valori della precedente stima mensile.

Il surplus delle partite correnti, negli ultimi 12 mesi, è salito al 3,6% in rapporto con il PIL, in crescita dal 3,2% dei 12 mesi, calcolati a Giugno 2017.

Euro in buon recupero sul finire della settimana, dopo Eurostat ha confermato che la lettura dell’inflazione della zona Euro, nel mese di Luglio, si è assestata al 2,1%, in crescita dal 2% di Giugno. Lettura in linea con la stima preliminare rilasciata a fine Luglio e che evidenzia una netta ripresa rispetto all’1,5% fatto registrare a Luglio 2017. L’ indice “ Core “, al netto delle componenti più volatili, come energia, cibo, alcool e tabacco, a Maggio, ha invece evidenziato un progresso dell’1,1% su base tendenziale, in miglioramento rispetto al +0,9% della stima mensile precedente; mentre su base mensile i prezzi al consumo “ Core “ hanno subito una flessione dello 0,3%,come da attese, in calo dal +0,1% di Giugno.

L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, mostra a maggio un incremento su base tendenziale dell’1,1% (dato finale), pari alla stima flash e in crescita dal +0,9% del mese precedente. Su base mensile i prezzi al consumo hanno riportato una flessione dello 0,3%, in linea con le stime, dopo il +0,1% rilevato a Giugno.

La settimana macro statunitense, invece, ha visto le vendite al dettaglio evidenziare un rialzo dello 0,5% nel mese di Luglio, ben oltre il +0,1%indicato dagli analisti. Corretta al ribasso la precedente stima mensile, portata da +0,5% a +0,2%. Le vendite al dettaglio “ Core “, ovvero al netto delle vendite su auto e delle spese per carburanti, hanno invece messo a segno un progresso dello 0,6%, mentre le stime degli analisti erano ferme al +0,4%. Anche in questo caso, la precedente lettura mensile è stata rivista al ribasso, da +0,3% a +0,2%. Filtrata delle sole vendite auto, invece, la rilevazione di Luglio ha mostrato un aumento dello 0,6% su base mensile, oltre il +0,3% dei pronostici degli analisti, mentre la precedente stima è stata corretta da +0,4% a +0,2%.

Minore delle attese, il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA, portatosi a 212 mila unità, nella settimana che si è conclusa l’11 Agosto, mentre i pronostici degli analisti erano per un maggior aumento, a 215 mila unità. La media mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è invece portata a 215.500 unità, in aumento di 1.000 unità rispetto alle 214.500 unità della precedente stima. In flessione, invece, il totale delle richieste di indennizzo di disoccupazione, che nell’ottava terminata il 4 Agosto si sono assestate a 1,721 milioni di unità, evidenziando un calo da 1,760 milioni di unità della precedente stima settimanale. Le attese degli analisti, invece, erano per una contrazione più contenuta, a 1,740 milioni di unità.

Sale, ma meno del consensus, la produzione industriale nel mese di Luglio, in crescita dello 0,1% su base mensile, ma al di sotto del +0,3% indicato dagli analisti. Rivista al rialzo la stima precedente, corretta da +0,6% a +1%. L’ utilizzo della capacità degli impianti si è invece assestato al 78,1%, lievemente meno del 78,2% atteso dagli analisti. Si tratta tuttavia di un dato ancora lontano dall’ 80% mediamente raggiunto prima della recessione.

L’ andamento dell’attività manifatturiera dello Stato di New York, rivelato dall’ Empire State Manufacturing, ad Agosto, ha rivelato una crescita a 25,6 punti dai 22,6 di Giugno. L’indicatore, curato dalla Federal Reserve di New York, ha battuto le attese degli analisti, ferme a 20 punti.

Giù sotto le aspettative degli analisti, la lettura dell’ indice Fed di Philadelphia, che ad Agosto ha evidenziato un calo a +11,9 punti, in netta flessione dai 25,7 punti di Luglio. Per il cosiddetto Philly Fed Index si è trattata della stima più bassa da Novembre 2016. I pronostici degli analisti erano per un calo contenuto a 22 punti. L’ indagine condotta dalla Federal Reserve della città della Pennsylvania monitora l’ attività economica all’ interno di una vasta area nel nord-est degli USA, sfruttando le indicazioni rilasciate dai manager del settore, che riferiscono la propria visione sulla situazione attuale, sui cambiamenti rispetto al mese precedente e le aspettative sui sei mesi successivi. Nonostante il netto rallentamento rispetto alla precedente stima mensile, il Philly Fed Index, ad Agosto, indica ancora espansione per il settore manifatturiero, in quanto mostrando una variazione a +11,9 punti si trova abbondantemente sopra la soglia dello zero, spartiacque tra crescita o contrazione.

Da ulteriori dettagli compresi nel report rilasciato dalla Fed di Philadelphia è inoltre emerso che la voce relativa alla spesa per gli investimenti è scesa a +27,1 punti da +31,4 punti della precedente rivelazione mensile. In crescita, invece, le condizioni di business, in progresso a +38,8 punti da +29 punti; mentre il sotto-indice relativo all’ occupazione è sceso a +14,3 punti da +16,8 punti. La componente relativa ai prezzi pagati, invece, è passata da +62,9 punti a + 55 punti; mentre i nuovi ordini hanno evidenziato un brusco calo a +9,9 punti da +31,4 punti, assestandosi sui minimi da Settembre 2016.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha invece reso noto che nella settimana che si è conclusa il 10 Agosto, le nuove richieste di mutui ipotecari hanno subito un calo del 2%, dopo il -3% evidenziato dal precedente saldo settimanale. In salita nel mese di Luglio, invece, il numero dei permessi edilizi, cresciuti dell’1,5% su base mensile, in deciso miglioramento dal -0,7% di Giugno. I pronostici degli analisti, invece, erano per un aumento all’1,4%. In crescita anche il numero dei nuovi cantieri, che sempre a Luglio hanno mostrato un progresso dello 0,9%, dopo il netto calo 12,9%, mostrato nella precedente lettura mensile. Gli analisti, tuttavia , si aspettavano un aumento pari +7,4%.

Balzo in avanti per il Superindice statunitense, salito dello 0,6%, nel mese di Luglio, secondo le stime rilasciate dal Conference Board USA. Il suddetto indicatore, noto anche come Leading Economic Indicator ha battuto le attese degli analisti, ferme a +0,4%, dopo il +0,5% evidenziato a Giugno. Frutto di una media ponderata di ben 10 diversi indicatori, l’ indice in questione elabora le aspettative sull’ andamento del ciclo economico, su un lasso temporale compreso tra 6 e 9 mesi, a partire dall’ ultima rilevazione.

Cambio Euro-Dollaro, in risalita sui titoli di coda settimanali, dopo l’ inaspettato calo della fiducia dei consumatori statunitensi registrato dall’ Università del Michigan, che ad Agosto è scesa a 95,3 punti dai 97,9 punti di Luglio. Gli analisti, invece, avevano indicato un lieve aumento a 98 punti. In flessione anche la voce relativa alla situazione attuale, scesa a 107,8 punti dai 114,4 punti di Luglio. Il sotto-indice sulle aspettative future è invece rimasto invariato ad 87,3 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Massima allerta per il cross Euro-Dollaro, che come anticipato si è portato sui valori più bassi degli ultimi 13 mesi, mettendo a rischio il quadro tecnico di medio periodo. La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018.

Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16 ,la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13. La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly potrebbe nuovamente compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sui due target price della strategia Short Intraday e sul primo obiettivo della strategia Short Over.

La strategia Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1447; Target Price individuati in area 1,1475 e 1,1502; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1395. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1502, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1573 e successivamente a 1,16; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1447 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,16, per tentare di prendere profitto in area 1,1628 e 1,1644, estesa ad 1,1688; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1502 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,114, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1185 e 1,1228, estesi ad 1,1325; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,11 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1395; Target Price attesi in prima battuta a 1,1368 e successivamente a 1,1325; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1447 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1325 per sfruttare possibili cali in area 1,1298 e 1,1255; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1395 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1255 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1228 e 1,1185, estesi ad 1,114; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1325 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1688 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1644 e 1,1628, estesi a 1,1573; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1745 in chiusura di candela oraria o daily.

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