CAMBIO EURO-DOLLARO RECUPERA TERRENO FAVORITO DALLA GUERRA DEI DAZI TRA USA E CINA

Ottava in lieve rialzo per la coppia EUR-USD ( +0,40%, circa ) che ha concluso gli scambi della seduta di Venerdì 22 Giugno a quota 1,1654, in decisa ripresa dal minimo a 5 sedute toccato a quota 1,1509. Il rapporto di cambio tra la moneta unica europea ed il biglietto verde era sceso a ridosso dei minimi plurimensili, in area 1,15, in seguito all’ aumento delle aspettative di rialzo dei tassi d’ interesse della BCE.

LE NEWS E I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CROSS EUR-USD

Cambio Euro-Dollaro in caduta verticale, come anticipato, buttato giù dalle dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che intervenendo ad un meeting in Portogallo, ha rilanciato per un aumento “ paziente e graduale “ dei tassi nell’ Eurozona, se l’ inflazione avrà centrato tutti gli obiettivi prefissati dal board operativo.

Le attuali condizioni di mercato sono ritenute soddisfacenti, ha aggiunto Draghi, anche se la BCE rimarrà vigile in caso di forti shock, pronta ad intervenire con ogni strumento ritenuto idoneo, compreso una ripresa del QE.

Il recupero del cross EUR-USD, a fine ottava, invece è stato supportato dalle minacce di Trump di imporre tasse del 20% sulle importazioni negli USA, di automobili provenienti dalla UE, se non saranno ritiratele recenti tasse decise da Bruxelles sull’ import dagli Stati Uniti. La nuova stoccata del presidente USA è arrivata dopo le promesse di ulteriori dazi contro 200 miliardi di merci importate dalla Cina. Anche in questo caso, lo scopo della nuova tassazione minacciata ai danni di Pechino è quello di far fare un passo indietro al governo cinese per dazi su un controvalore di 50 miliardi di dollari di prodotti provenienti dagli USA.

La settimana macro europea, in apertura, ha evidenziato la flessione dell’ avanzo destagionalizzato delle partite correnti di Aprile dell’ Eurozona, rispetto al resto del mondo. Il surplus si è infatti assestato a 28,4 miliardi di euro, in calo dai +32,8 miliardi di euro di Marzo. La rilevazione non destagionalizzata delle partite correnti ha invece messo in luce un avanzo di 26,2 miliardi di euro, in discesa dai 41,3 miliardi di euro della precedente lettura mensile.

Cross EUR-USD appesantito dal calo dell’ indice che misura il sentiment dei consumatori della zona Euro, sceso da 0,7 punti a -0,5 punti. Le stime degli analisti, invece, erano per un rallentamento contenuto a +0,2%.

Lettura in chiaroscuro per gli indicatori PMI dell’area Euro. Nei dettagli il PMI composito del mese di Giugno, in via preliminare, ( manifatturiero + servizi ), ha evidenziato un aumento a 54,8 punti, dai 54,1 punti di Maggio, battendo nettamente le indicazioni degli analisti, che invece avevano indicato una contrazione a 53,9 punti. A deludere è stata la lettura del PMI manifatturiero, che sempre secondo la stima flash sul mese in corso, è sceso a 55 punti, dai 55,5 punti di Maggio, in linea con le stime. Variazione positiva, invece, per la voce PMI servizi, in crescita a 55 punti, dai 53,8 punti del mese precedente ( attese 53,7 punti ).

La scena macro statunitense, invece, è stata quasi esclusivamente affollata da dati macro in arrivo dal settore immobiliare a stelle e strisce.

La National Association of Home Builders ha reso noto che la fiducia dei costruttori edili, a Giugno, è scesa a 68 punti dai 70 punti della stima di Maggio, deludendo i pronostici degli analisti, che invece indicavano un dato in linea con il precedente. Positivo, invece, il saldo mensile delle nuove costruzioni abitative, che nel mese in corso è salito del 5%, confermando la crescita del 3,1% di Aprile. Le aspettative degli analisti, invece, erano per un progresso più contenuto all’1,9%. Scendono i permessi edilizi nel mese di Maggio, in flessione del 4,6%.

Le indicazioni degli analisti, invece, erano per un calo più modesto, non superiore al -1%. I prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti, ad Aprile, stando alle stime dell’ indice FHFA ( Federal Housing Finance Agency ) hanno fatto registrare un incremento dello 0,1% su base mensile, deludendo le indicazioni degli analisti, pari a +0,3%. Lettura in aumento del 5,1% per il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari stimato dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), in ripresa dopo il -1,5% della precedente stima settimanale.

Stabile sui valori della precedente stima mensile, il Redbook Index di Giugno. L’ indicatore delle vendite nelle grandi catene retail negli Stati Uniti, su base annua, ha evidenziato un progresso del 4,7% dal 4,3% della lettura.

Sotto le attese la rilevazione del Leading Indicator Index elaborato dal Conference Board. Il termometro delle attese sul ciclo economico, conosciuto anche come Indice Principale, nel mese di Maggio, ha infatti rilevato un aumento dello 0,2%, mentre le attese degli analisti era per un aumento dello 0,4%. Il suddetto indice è frutto della media ponderata di ben 10 diversi indicatori macroeconomici, e copre un periodo compreso tra i 3 ed i 6 mesi.

Netta battuta d’arresto per l’ indice che misura l’ attività manifatturiera del distretto federale di Philadelphia, il cosiddetto Philly Fed Index, in caduta libera, nel mese di Maggio, a 19,9 punti, dai 34,4 punti della stima di Aprile. Il consensus degli analisti, invece, era per un calo minore, a 28,9 punti. Sentiment tuttavia positivo, poiché, nonostante tutto ancora sopra la soglia di espansione dello “ zero “.

Si assestano lievemente oltre le attese le nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti, che nella settimana terminata il 15 Giugno, hanno evidenziato una contrazione a 218 mila unità, in calo di 3 mila unità, rispetto alla stima dell’ ottava precedente. Gli analisti, invece, indicavano una flessione a 220 mila unità.

La media mobile mensile, meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, ha invece mostrato un calo di 4 mila unità, a 221 mila unità, mentre il totale dei richiedenti sussidio si è portato a 1,72 milioni di unità, in aumento di 22 mila unità.

Dollaro giù dopo il calo messo in luce dall’ indice PMI composito USA, che secondo la stima flash del mese in corso è passato a 56 punti dai 56,6 punti di Maggio. Particolarmente deludente la componente manifatturiera, con il relativo PMI, in calo a 54,6 punti dai 56,4 punti del mese precedente. Il PMI relativo al settore servizi si è invece assestato a 56,5 punti da 56,8 punti, mentre il mercato si aspettava una contrazione più marcata a 56,4 punti. Dalla lettura dei dettagli è emerso che il sottoindice composito dei nuovi ordini del PMI manifatturiero, nel mese corrente, è sceso a 57,1 punti, dai 58,5 punti precedenti. Giù anche la componente occupazione, in flessione a 53,3 punti dai 54,8 punti di Maggio, nonché valore più basso dallo scorso mese di Dicembre.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 ha in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente ha saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,15.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale registrata dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Long Intraday e sui due obiettivi indicati dalla strategia Short Intrday.

La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1657; Target Price individuati in area 1,1684 e 1,173; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1613. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,173, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1757 ed 1,1802; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1657 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1802, per tentare di prendere profitto in area 1,183 e 1,1875, estesa ad 1,1903; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,173 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1372, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,144 ed 1,147, estesi ad 1,1541; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,13 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1613; Target Price attesi in prima battuta a 1,1585 e successivamente a 1,1541; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1657 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1541 per sfruttare possibili cali in area 1,1514 ed 1,147; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1613 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,147 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,144 ed 1,1399, estesi ad 1,1372; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1541 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1903 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1875 ed 1,183, estesi a 1,1757; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,198 in chiusura di candela oraria o daily

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