IL CROSS EUR-USD CROLLA SUI MINIMI DA GIUGNO 2017

Continua a peggiorare il quadro grafico della coppia Euro-Dollaro, che toccando un minimo a 5 sedute a quota 1,1111 è scivolata sul valore più basso da Giugno 2017. L’ ottava è terminata con il cross EUR-USD a 1,1154 ( +0,22% ), in ripresa dopo la lettura migliore delle attese del PIL USA del primo trimestre dell’anno.

Il bilancio dell’ intera settimana ha invece registrato una contrazione dello 0,65%.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EUR-USD

Come anticipato, le quotazioni della moneta unica in rapporto con il biglietto verde hanno tratto beneficio dall’inaspettato balzo del Prodotto Interno Lordo a Stelle e Strisce, che nei primi tre mesi dell’ anno, in base alla prima lettura diffusa dal Dipartimento per il Commercio, è cresciuto del 3,2% su base annua. Le attese degli analisti, invece, non si spingevano oltre il +2%, addirittura sotto il +2,2% del PIL degli ultimi tre mesi del 2018. La crescita nel periodo in esame è stata supportata da esportazioni e scorte, tuttavia fattori temporanei, fanno notare gli analisti.

PIL che è anche stato sostenuto dall’ incremento della spesa pubblica.
Inizio settimanale difficile dopo il peggioramento fatto registrare dall’ indice di fiducia dei consumatori nell’ Area Euro, che ad Aprile, ha evidenziato un calo di 7,9 punti, rallentando ulteriormente rispetto dai -7,2 punti di Marzo. Deluse le attese degli analisti che avevano indicato un lieve recupero a -7 punti. Il suddetto indicatore di fiducia, valido per l’ intera Unione Europea si è invece assestato a -7,7 punti, in flessione di 0,6 punti rispetto alla precedente stima mensile. La Commissione Europea ha sottolineato come entrambi gli indici resistono sopra le rispettive medie a lungo termine, viste a -11,3 punti per l’ Eurozona ed a -10,4 punti per l’ intera Unione Europea.

Cross EUR-USD che ha definitivamente abbandonato il forte supporto individuato in area 1,12, dopo la discesa dell’ indice di fiducia della aziende tedesche, elaborato attraverso l’ indicatore IFO. Il sentiment di fiducia delle imprese della più importante economia dell’ area Euro, nel mese in corso, ha infatti rivelato una contrazione a 99,2 punti, peggiorando dai 99,6 punti della precedente stima mensile. Lettura inferiore alle attese degli analisti che invece avevano indicato un recupero a 99,9 punti. Giù l’ indice sulle aspettative di business, sceso a 95,2 punti dai 95,6 punti della precedente lettura mensile, mentre gli analisti si aspettavano un rialzo a 96,1 punti. La stima relativa alla situazione attuale ha invece evidenziato un valore pari a 103,3 punti, in discesa dai 103,5 punti del mese precedente ed i 103,8 punti del consensus.

Oltreoceano, invece, la prima lettura macro della settimana ha evidenziato che l’ indice Richmond FED, ad Aprile, ha fatto registrare una flessione a 3 punti, dai 10 punti del mese precedente. Le attese degli analisti, invece, erano per un dato invariato. Il suddetto indicatore elaborato dalla Federal Reserve del distretto di Richmond copre anche Virginia, Maryland, Carolina del Nord e del Sud, Distretto di Columbia e gran parte del West Virginia.

Rallenta a Febbraio l’ indice FHFA, elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, in progresso dello 0,3% sul mese precedente, quando però la variazione su base mensile fece registrare un aumento dello 0,6%. Balzano a 693 mila le vendite di case nuove nel mese di Marzo, mostrando un incremento rispetto alla 667 mila unità di Febbraio. Lettura migliore di quanto pronosticato dagli analisti, che invece si aspettavano una contrazione a 649 mila unità. Continuano a frenare le nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo le stime della Mortgage Bankers Assosociation ( MBA ), nella settimana che si è conclusa il 19 Aprile, sono scese del 7,3%, dando seguito al calo registrato l’ottava precedente, pari a -3,5%.

Dollaro giù, nonostante il netto recupero evidenziato dal dato preliminare di Marzo relativo agli ordinativi di beni durevoli, in crescita del 2,7% su base mensile, dopo il calo dell’1,1% della stima finale di Febbraio, a sua volta corretta dal -1,6% della rivelazione flash. Il consensus medio degli analisti, invece, non si spingeva oltre il+0,8%. La suddetta lettura, filtrata degli ordini nel comparto trasporti ha invece rivelato un incremento dello 0,4%, superando il +0,2% delle aspettative. Il dato “ Core “ di Febbraio, invece, è stato corretto al ribasso e portato da -0,1% a -0,2%.

Dopo varie letture sui valori più bassi ad oltre 50 anni è ritornato ad aumentare il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 20 Aprile, si è assestato a +230 mila unità, in crescita dalle +193 mila unità delle precedente stima, a sua volta rivista al rialzo di mille unità. Le indicazioni degli analisti, invece, davano un minor aumento, a 200 mila unità. La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, invece, si è portata a 206 mila unità, evidenziando un aumento di 4.500 unità rispetto al precedente saldo settimanale.

Il totale dei richiedenti indennizzo di disoccupazione al 13 Aprile, invece, si è assestato a 1,655 milioni di unità, in lieve aumento rispetto a 1,654 milioni di unità della precedente ottava, a sua volta corretta da 1,652 milioni di unità della prima lettura. Gli analisti, invece, avevano stimato un dato pari a 1,682 milioni di unità.

La lettura finale della fiducia dei consumatori USA di Aprile, secondo le stime dell’Università del Michigan e aumentata a 97,2 punti, in ascesa dai 96,9 punti della precedente rilevazione ed i 97 punti del consensus degli analisti.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili sotto area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato un affondo sotto area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10.

Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,14.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro, che ha preso profitto sui due target price indicati dalla strategia Long Intraday e sul primo obiettivo pronosticato dalla strategia Short Intraday.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1176 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1202 e 1,1245; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1133.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1245, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1287 e successivamente a 1,133; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1176 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,133, per tentare di prendere profitto in area 1,1357 e 1,1401, estesa a quota 1,147; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1264 in chiusura di candela giornaliera.

Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,0902, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,097 e 1,0996, estesi ad 1,1065; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,085 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1133; Target Price attesi in prima battuta a 1,1106 e successivamente a 1,1065; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1176 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1065 per sfruttare possibili cali in area 1,1038 e 1,0996; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1154 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,0996 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,097 e 1,0928, estesi a 1,0902; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1065 in close orario.

Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,147 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1401 e 1,1357, estesi a quota 1,133; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,152 in chiusura di candela oraria o daily.

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