Range trading e trend following: due termini che avrai sicuramente sentito se ti sei appena avvicinato al mondo del trading online. Di solito il primo concetto che si impara è proprio quello del trend following, seguito poi però a ruota dal range trading.

Si tratta di due strategie di trading ben differenti che possono però essere usate in maniera complementare. Utilizzare una strategia non preclude l’utilizzo dell’altra infatti, dato che possono essere usate durante due differenti situazioni di mercato.

Vediamo quindi di capire che cos’è il range trading e come lo puoi utilizzare con successo nel trading online, dato che il trend following è la tecnica più facile da imparare. Proprio come dice il termine “trend following”, si tratta di seguire sempre la direzione del trend ed investire in tale direzione (famoso il detto “il trend è tuo amico”).

Range trading: che cos’è il mercato laterale

Come ben sai esistono tre fasi di mercato ben distinte che puoi facilmente riscontrare sui grafici:

  • Trend rialzista
  • Trend ribassista
  • Trend laterale

Diamo per scontato che già conosci i trend rialzisti e trend ribassisti, ovvero quando il valore di un asset aumenta e quando il valore di un asset diminuisce. Forse però non sei a conoscenza del trend laterale e di che cos’è un trend laterale.

Un trend laterale è una fase di mercato dove il valore di un asset non prende una direzione precisa: non vi è un rialzo o un ribasso, bensì il valore si muove su e giù all’interno di determinati livelli di prezzo sul grafico. Qui sotto puoi vedere un esempio di range trading concreto.

Come puoi vedere dall’immagine qui sopra, i prezzi si muovono in un range ben definito (da qui il nome “range trading”). Non hanno una direzione precisa ma continuano a rimbalzare da un livello all’altro, toccando prima il supporto del trend laterale e dopo la resistenza.

Inoltre, puoi notare che quando i prezzi riescono a fuoriuscire dal range tendono a rientrare al suo interno dopo poco. Queste fasi di mercato laterale denotano incertezza negli investitori, e sono comunque fasi che prima o poi giungono ad una fine (con il “breakout”).

Nel frattempo però, noi trader possiamo sfruttare queste fasi di mercato laterali investendo di conseguenza. Di norma quando ci si ritrova davanti ad un trend laterale si può investire in due modi:

  • Sfruttando i “rimbalzi”
  • Sfruttando il breakout

Nel primo caso si investe quando il prezzo si muove all’interno del range. Una volta che il prezzo per esempio tocca la resistenza superiore, si può investire al ribasso. Stessa cosa nel verso opposto, ovvero quando il prezzo tocca il supporto inferiore per poi rilanciarsi verso l’alto. Questo è il metodo principale con cui i trader sfruttano il range trading.

Tra l’altro, spesso i prezzi escono momentaneamente dal range per poi rientrarci subito: un forte segnale di trading, dato che significa che il prezzo non è riuscito ad uscire fuori dal range e quindi tornerà a calare fino a toccare il supporto inferiore, oppure aumentare fino a toccare la resistenza superiore (a seconda del caso).

Altrimenti si può sempre sfruttare il breakout dei prezzi. Un breakout avviene quando i prezzi riescono finalmente ad uscire dal range in cui si trovano prendendo quindi una netta direzione: rialzo o ribasso.

Prima di investire su un breakout però è bene controllare come si muove il prezzo: di solito per avere una conferma si aspetta che il prezzo tocchi di nuovo il livello da cui è fuoriuscito per tornare a muoversi nella direzione in cui è uscito.

Nell’immagine qui sopra puoi vedere un esempio di breakout dopo che i prezzi si erano mossi all’interno di un range ben definito. Nota come è sempre bene attendere che i prezzi testino il livello rotto (resistenza nel nostro esempio) per confermare il breakout.

Nel caso del breakout reale i prezzi hanno toccato la resistenza superata per poi slanciarsi verso l’alto. Mentre negli altri due esempi di falso breakout i prezzi sono solamente usciti dal range per poi rientrare subito al suo interno e muoversi nella direzione opposta.

Un altro fattore da considerare sono proprio i livelli di supporto e resistenza: più questi livelli vengono toccati dai prezzi durante la fase laterale senza però riuscire a fuoriuscire, più diventano “affidabili” (ovvero è più difficile che il prezzo riesca a compiere un breakout, quindi quando ci riesce ci sono ottime probabilità che il breakout sia reale).

Come impostare Stop Loss e Take Profits nel range trading

Un paragrafo a parte dobbiamo dedicarlo a come impostare stop loss e come impostare take profits: due strumenti utilissimi quando si tratta di fare trading online, senza i quali aumenta notevolmente il rischio delle operazioni che andremo a fare.

Daremo per scontato che anche tu sappia che cosa sono questi due strumenti, altrimenti ti consigliamo di leggere la nostra guida su come impostare stop loss e take profits. Per avere invece una spiegazione breve possiamo dirti che:

  • Lo stop loss viene utilizzato per limitare le perdite
  • Il take profit viene utilizzato per assicurarsi dei profitti

In entrambi i casi si tratti di livelli impostati prima di aprire l’operazione. Se uno di questi due livelli viene raggiunto dai prezzi, la piattaforma di trading si occupa di chiudere la nostra posizione in automatico.

Lo stop loss si posiziona nel verso opposto della nostra previsione (se apriamo una posizione rialzista, lo mettiamo per proteggerci da un ribasso; e viceversa). Mentre il take profit si posiziona proprio nella direzione della nostra previsione, dato che serve ad assicurarci dei guadagni.

Stop loss e take profit devono essere usati sempre perché aiutano moltissimo a controllare il rischio di ogni operazione che facciamo. Così anche nel range trading è bene scegliere livelli di stop loss e di take profit prima di aprire una posizione.

Nell’immagine qui sotto possiamo vedere un esempio di livelli di stop loss e take profit impostati durante una fase di mercato laterale.

Come puoi ben vedere, conviene sempre impostare questi livelli al di fuori del range in cui si muovono i prezzi altrimenti i prezzi potrebbero raggiungerli troppo facilmente, facendoci così chiudere l’operazione prima del previsto.

Di norma quando i prezzi toccano il supporto o la resistenza del range, si dovrebbero muovere fino a raggiungere il livello opposto dove nelle sue vicinanze dovremmo collocare il livello di take profit.

Per quanto riguarda lo stop loss bisogna seguire il consiglio suggerito poco sopra: evitare di metterli all’interno del range, meglio se piazzati al di fuori di qualche punto. Anche qui dovete studiare attentamente il grafico per comprendere i movimenti che i prezzi possono fare, dato che può capitare una fuoriuscita dal range dove alla fine però i prezzi poi ritornano all’interno (il falso breakout).

Le Bande di Bollinger nel range trading

Le Bande di Bollinger sono uno degli indicatori più facili da comprendere, specialmente per i trader alle prime armi. Inoltre, sono un ottimo strumento dell’analisi tecnica che può tranquillamente essere utilizzato durante le fasi di range trading.

Come puoi vedere dall’immagine sottostante, le bande di bollinger sono composte da tre linee differenti:

  • Banda superiore
  • Linea centrale
  • Banda inferiore

Le bande di bollinger seguono l’andamento dei prezzi: in poche parole, i prezzi si muovono principalmente all’interno delle bande di bollinger, quasi fossero una sorta di canale di trading. I segnali per investire si ottengono quando i prezzi raggiungono una delle due bande.

Il funzionamento delle bande di bollinger è semplice:

  • Quando i prezzi toccano la banda inferiore e passano al di sotto, si ottiene un segnale rialzista; significa che i prezzi presto torneranno al di sopra della banda inferiore: in questo caso bisogna investire al rialzo.
  • Viceversa, quando i prezzi toccano la banda superiore e passano al di sopra, si ottiene un segnale ribassista; significa che i prezzi presto torneranno al di sotto della banda superiore.

La linea centrale invece può essere vista come un aiuto per identificare il trend in corso, oltre a rappresentare un livello da tenere sotto controllo quano viene tagliato dal movimento del prezzo (un taglio in rialzo potrebbe suggerire l’aumento del prezzo fino a toccare la banda superiore; un taglio in ribasso potrebbe suggerire il calo del prezzo fino a toccare la banda inferiore).

Le bande di bollinger ci danno anche informazioni riguardo la volatilità corrente dell’asset: quando le bande si espandono, ingrandendosi, significa che ci troviamo in una fase di alta volatilità (il prezzo quindi compierà forti movimenti, in rialzo o ribasso). Quando invece le bande si contraggono, significa che ci troviamo in una fase di bassa volatilità (il prezzo quindi tenderà a compiere piccoli movimenti, dato che si trova probabilmente in un trend laterale momentaneo).

Quando si tratta di fase di mercato laterale, ovvero di range trading, le bande tendono a comprimersi e quando avviene un breakout subiranno una forte espansione: insomma, le bande di bollinger possono anche essere usate per confermare un potenziale breakout.

Per saperne di più su come utilizzare le bande di bollinger insieme ad altri strumenti dell’analisi tecnica, ti lasciamo alla lettura del nostro articolo su come utilizzare le bande di bollinger con il MACD.

 

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