Quando si parla di sentimenti di mercato, di solito ci si suole riferire alla psicologia o alle emozioni della collettività dei trader di mercato. È ben noto – ne abbiamo parlato più volte anche su queste guide – che spesso gli investitori tendono a prendere le loro decisioni sui sentimenti di paura e di pessimismo, mentre in altri tempi la loro psicologia è dominata dalla speranza, dalla fiducia e persino dall’avidità.

Ebbene, considerato che proprio i trader nel mercato reagiscono emotivamente, le emozioni finiscono con l’avere un impatto sull’attività del mercato finanziario.

Un esempio relativo al mercato azionario

Il mercato azionario è un esempio eccellente per poter comprendere come “funziona” il sentimento di mercato, e che può contribuire a spiegare cosa significa tale termine.

Se ipotizziamo un mercato rialzista, dove i prezzi sono in crescita, gli investitori che già hanno in portafoglio posizioni long, vedranno il valore del proprio portafoglio incrementare. Gli investitori che non hanno ancora partecipato al mercato sanno che i loro colleghi hanno fatto soldi nell’entrare in posizioni long, e poiché non sono disposti a perdere l’opportunità di ottenere gli stessi rendimenti, decidono di entrare anch’essi nel mercato.

Si viene dunque a creare un meccanismo consequenziale. La fiducia degli investitori li porterà infatti a mettere più soldi su questo mercato, e quindi i prezzi delle azioni certamente cresceranno. La ragione è semplice: mano a mano che il numero degli investitori che entrano nel mercato è destinato a crescere, la domanda dei titoli crescerà.

Insomma, mentre domina l’ottimismo di mercato i prezzi delle azioni aumenteranno ancora di più. Questo ottimismo si trasformerà tuttavia infine in una scarsa fiducia e nell’avidità, considerato che gli investitori assumeranno inconsapevolmente l’assunzione che le proprie decisioni erano corrette.

A questo punto, con un eccesso di ottimismo e di confidenza, i trader iniziano a comprare azioni indipendentemente dal loro valore, in maniera più disattenta. E l’ottimismo raggiungerà un picco, mentre gli investitori hanno già messo la maggior parte dei loro fondi disponibili sul mercato. Ne deriva che la quantità di denaro disponibile, che ha sostenuto a lungo la domanda e il movimento dei prezzi verso l’alto, inizierà gradualmente a diminuire. Non ci saranno alla fine più fondi per poter sostenere i prezzi in aumento, e il mercato azionario sarà destinato a registrare un picco o un livello elevato.

Certamente, possiamo compiere un esempio anche nello scenario opposto. Poiché gli investitori tendono ad essere pessimisti e temono per le sorti del proprio investimento, inizieranno a vendere titoli. Con il pessimismo che andrà a coinvolgere sempre più investitori, il numero dei trader che vendono tende a aumentare e ciò fa diminuire i prezzi. A causa dei prezzi in calo, altri investitori iniziano a temere per le sorti del portafoglio e iniziano a vendere anche essi i loro titoli. Finalmente il pessimismo raggiungerà un picco, quando i trader avranno già ritirato la maggior parte dei loro fondi dal mercato, contribuendo a far registrare un minimo.

Sentimento di mercato: cosa significa/definizione

Chiarito ciò, possiamo definire il sentimento di mercato come quell’elemento che può rappresentare il saldo tra ottimisti e pessimisti per gli investitori su un qualsiasi strumento negoziabile finanziario, o sul prezzo sussistente sul mercato in un momento specifico.

Nell’ipotesi in cui uno strumento venga scambiato a un prezzo che supera notevolmente o è considerevolmente inferiore al suo valore intrinseco, la deviazione da tale valore sarà di norma contabilizzata dal sentimento che – in tal senso – è dunque interpretabile come l’emozione collettiva e altri fattori immateriali che derivano dalle valutazioni della collettività dei trader, quando decidono se un prezzo sia al di sopra o al di sotto del valore presunto o intrinseco.

Da tempo gli analisti tecnici sostengono la tesi secondo cui i prezzi di mercato siano in realtà il frutto di un mix di situazioni e di emozioni. Se l’emozione sembra essere eccessiva e i prezzi si discostano notevolmente dal valore intrinseco, è probabile che si verifichi un ribasso dei prezzi. Ne deriva che per un analista tecnico è di grande importanza essere consapevole quando i prezzi riflettono gli estremi emozionali.

Trader informati e disinformati

In ogni mercato finanziario è possibile trovare due tipi di partecipanti: i trader informati e quelli non informati. E i prezzi, si intende, sono solitamente determinati dalle interazioni tra questi due gruppi. Ma chi sono?

I trader non informati sono intuibilmente quelli che agiscono irrazionalmente, perché spesso sono guidati dalle loro emozioni e dai pregiudizi. Tendono ad essere ottimisti dopo che il mercato ha intrapreso la strada di crescita, come abbiamo peraltro visto nell’esempio sopra menzionato. Inoltre, tendono ad essere pessimisti durante un mercato ribassista, vendendo i propri asset.

I trader non informati sono di solito indicati come “il parco buoi”, ma non è detto che anche i professionisti più incalliti non possano appartenere a quel gruppo. Non c’è d’altronde niente di cui valga la pena stupirsi: è infatti così perché ciò che rende un trader informato o non informato è in realtà il momento in cui viene effettuato l’acquisto o la vendita.

Come potrete immaginare, la maggior parte dei partecipanti al mercato sono partecipanti non informati.

L’altro gruppo di investitori, i trader informati, sono invece quelli che agiscono in modo contrario alla maggioranza. Tendono a vendere nei picchi di mercato, quando la maggioranza degli investitori dimostra un insano ottimismo, e acquista sui livelli più bassi del mercato, quando la maggioranza è spaventata e vende.

Come sopra abbiamo ribadito in merito ai trader non informati, non è affatto detto che i trader informati siano necessariamente professionisti!

Chiarito quanto abbiamo ora sintetizzato, considerato che l’ottimismo e il pessimismo più profondi sul mercato si verificano agli estremi dei prezzi, e considerato che il trader non informato decide sulle emozioni, se un investitore che si basa sull’analisi tecnica è in grado di determinare come ogni gruppo di investitori agisce, potrà ottenere una certa conoscenza della direzione futura del prezzo.

Sulla base di tale valutazione, il trader professionista informato potrà presumibilmente agire con correttezza, mentre il pubblico non informato potrebbe agire in maniera errata, soprattutto se guidato da estreme emozioni. Se un analista tecnico sa che la maggior parte degli operatori di mercato sono eccezionalmente ottimisti sui prezzi che continuano ad aumentare, potrebbe essere in grado di concludere che la maggioranza degli operatori è ottimista in maniera inconsapevole, e che invece i prezzi stanno probabilmente avvicinandosi un picco.

Dunque, un operatore che utilizza l’analisi tecnica cerca di prendere decisioni di investimento, contrarie a quelle fatte dal pubblico non informato, e di imitare le decisioni fatte dai partecipanti informati.

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