La scorsa settimana si è conclusa con una prestazione molto positiva per l’indice FTSE MIB. La Borsa di Milano ha infatti chiuso venerdì con un incremento dello 0,68% a quota 22.352 punti, con un aumento settimanale di oltre 2 punti percentuali. Una prestazione che ha permesso a Milano di ergersi tra le migliori piazze finanziarie per il giorno e per la settimana, e che sembra porre un discreto entusiasmo sui listini tricolori.

Peraltro, la giornata si è caratterizzata da alcune ottime prestazioni da parte dei singoli, per diversi eventi che sembrano essersi sbloccati. Ci riferiamo, in particolar modo, a quanto avvenuto in casa Telecom Italia sul fronte della fibra ottica nazionale, e in casa Hera per quanto concerne la positiva fase di collocamento del prestito obbligazionario.

Lo scenario sembra dunque essere piuttosto confortante per l’indice FTSE MIB, che sul fronte tecnico mantiene l’impressione di uno scenario di breve termine positivo.

Ma che cosa potrebbe accadere questa settimana?

Considerato che alcune situazioni si stanno gradualmente schiarendo (come sta avvenendo sulla decisione di Donald Trump di avviare un processo di migrazione formale dei poteri al suo successore Joe Biden),  è lecito immaginare che l’attenzione dei mercati si sposterà ancora una volta sull’evoluzione della pandemia da coronavirus.

Contrariamente agli Stati Uniti, che stanno vivendo la fase più difficile di gestione della crisi, in Europa le cose sembrano andare leggermente meglio, con tutti i principali Paesi che stanno facendo i conti con un intiepidimento della curva dei contagi e dei ricoveri. Segno che le misure di lockdown intraprese stanno fornendo i loro risultati, e anche se sarà molto difficile che la situazione possa migliorare nel brevissimo termine, filtra un po’ di tiepido ottimismo sulla evoluzione nelle prossime settimane.

Per quanto attiene poi il vaccino, l’euforia sembra essersi parzialmente. In parte, perché AstraZeneca – produttrice di uno dei farmaci più promettenti – ha affermato che ha intenzione di sottoporre il proprio vaccino a una nuova serie di test. In secondo luogo, perché è emerso che il vaccino sarà disponibile ai primi del 2021 solo in poche dosi, e che dunque una campagna vaccinale massiva impiegherà molto, molto tempo. Sembra comunque che Pfizer abbia avviato il trasferimento di importanti dosi di vaccini dagli USA all’Europa. Un primo passo importante per la somministrazione, che in alcuni Paesi europei potrebbe avvenire già entro i prossimi 30 giorni.

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