Il conto corrente cointestato rappresenta una soluzione finanziaria molto utile per molte persone, in quanto consente di avere un unico conto corrente condiviso fino a due persone. Questo strumento presenta diversi vantaggi, come la possibilità di dividere le spese o di avere un maggiore controllo sulle finanze.

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La cointestazione però presenta anche dei limiti, in particolare per quanto riguarda il prelievo. In linea teorica, entrambi i correntisti possono prelevare a proprio piacimento la somma desiderata, ma è importante sapere che questa operazione non è completamente libera.

Le limitazioni del prelievo per il conto corrente cointestato

Nel caso del conto corrente cointestato, entrambi i correntisti possono effettuare prelievi, ma devono rispettare alcune regole. È buona norma tra i cointestatari coprire la quota di proprietà dell’altro correntista, per evitare problemi in caso di rivalsa.

Tuttavia, la banca non può verificare la quota di proprietà al momento del prelievo, pertanto non può garantire che la regola sia rispettata. L’istituto di credito può limitare l’accesso al conto corrente nel caso in cui questo sia stato aperto con firma congiunta, impedendo a un correntista di svuotare il conto senza il consenso dell’altro.

In alternativa, la banca può richiedere la firma mista, ossia l’autorizzazione di entrambi i correntisti per ogni operazione di prelievo. In questo caso, viene impostato un limite di prelievo, che blocca l’operazione in caso di superamento del limite.

Quali sono le limitazioni superabili

Ci sono tuttavia alcune situazioni in cui le limitazioni al prelievo possono essere superate. Nel caso in cui uno dei correntisti deceda, l’altro può disporre liberamente del denaro presente sul conto, senza dover rispettare alcuna quota di proprietà.

Anche nel caso in cui uno dei correntisti risulti incapace di amministrare le proprie finanze, l’altro può gestire il conto corrente senza limitazioni. Tuttavia, in entrambi i casi, la proprietà dell’altro correntista è limitata alle esigenze del titolare defunto o dichiarato incapace.

Come funziona la procura da parte dell’altro correntista

Nel caso in cui un correntista desideri prelevare una somma che superi la sua quota di proprietà o il limite impostato dalla banca, è necessaria l’autorizzazione dell’altro correntista tramite un’apposita procura.

Questa regola vale anche nel caso in cui il conto corrente sia stato aperto con firma disgiunta o a firma mista, a patto che il residuo sul conto sia inferiore al limite impostato. In ogni caso, la quota prelevata dovrà essere restituita alla banca.

La suddivisione del saldo di un conto corrente cointestato

Per quanto riguarda la suddivisione del saldo di un conto corrente cointestato, è importante sapere che in caso di firma mista si richiede la suddivisione delle quote di proprietà.

In questo caso, i correntisti sono tenuti a restituire le somme di denaro in tempi celeri, ovvero entro un termine concordato con la banca. Questo perché, come detto in precedenza, il conto corrente cointestato è considerato un unico patrimonio e, quindi, la suddivisione del saldo deve essere effettuata tra i correntisti stessi.

Nel caso in cui due parenti decidano di cointestare un conto corrente, la suddivisione del saldo può avvenire anche senza il rispettivo consenso. In questo caso, la somma di denaro depositata sul conto viene divisa in parti uguali e ogni correntista ha il diritto di prelevare la sua quota.

È importante sottolineare però che questa procedura deve essere concordata e stipulata in sede di apertura del conto, in quanto non è possibile provvedere ad una cointestazione ex post.

Infatti, se il conto corrente è aperto in forma monointestata, si può solo richiedere l’aggiunta di una delega, ma il delegato non potrà effettuare tutte le operazioni tipiche di chi è cointestato. Inoltre, l’aggiunta di un terzo cointestatario è generalmente prevista nel caso in cui sia in atto una procedura di successione, a seguito del decesso di uno dei titolari del conto in questione.

Per quanto riguarda i prelievi nel caso di un conto corrente cointestato o delegato, la differenza sostanziale tra i due è piuttosto evidente. Infatti, il delegato può procedere al versamento o al prelievo di somme di denaro concesse dal titolare del conto corrente, ma solo su richiesta del titolare stesso.

Il delegato non possiede i soldi depositati sul conto e agisce solo come tramite tra il titolare e la banca. Inoltre, il delegato non può versare un assegno intestato a suo nome in un conto corrente cointestato, ma solo il cointestatario può farlo.

Infatti, l’assegno deve coincidere con l’intestazione del conto corrente e, quindi, solo il cointestatario può incassare l’assegno a suo nome. Infine, è importante sottolineare che il titolare del conto corrente può sempre ritirare la delega in qualsiasi momento, qualora lo ritenesse opportuno. In tal caso, sarà sufficiente comunicarlo alla banca per bloccare l’accesso al delegato.

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