Il CROSS EUR-USD CONSOLIDA SUI MASSIMI A 4 MESI SOPRA AREA 1,20

Prima settimana dell’anno all’insegna della debolezza per il biglietto verde, che arretra nei confronti di tutte le principali valute. A beneficiarne è stata la coppia ancora la coppia EUR-USD, che ha messo a segno un rialzo a 5 sedute pari allo 0,26%, fissando l’ ultimo scambio di Venerdì 5 Gennaio a quota 1,2029, in lieve discesa dal top a 4 mesi toccato a quota 1,2091. L’ ottava è scivolata tuttavia con molta tranquillità con gli scambi ancora ridotti a causa del clima semi-festivo che accompagna investitori e trader. Da questo Lunedì si inizierà sicuramente a f

are di nuovo sul serio, con i volumi che dovrebbero ritornare nella media. Il cambio Euro-Dollaro si è mosso all’ interno di un range molto ristretto delimitato dal massimo citato in precedenza a quota 1,2091 ed il minimo a quota 1,1995, quindi dentro poco meno di un punto percentuale.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

La scena macro sul mercato del Forex è stata dominata dalle attese sulle Non-Farm Payrolls USA del mese di Dicembre. Dal report diffuso dal Dipartimento per il Lavoro statunitense è emerso che che lo scorso mese, il saldo relativo alle puste paga dei settori non agricoli negli USA ha evidenziato un aumento di 148 mila unità, in discesa dalle +252 mila unità della precedente lettura mensile, e dalle +190 mila unità, indicate dagli analisti.

A zavorrare il dato sulle NFP dello scorso mese ha contribuito principalmente la discesa delle buste paga nel settore retail, un’ anomalia rispetto al passato, poiché a Dicembre, solitamente, il numero degli addetti alle vendite aumenta per far fronte all’ ondata di clienti dediti allo shopping natalizio.

Confortante, invece, l’ aumento fatto registrare dai salari medi orari, cresciuti di 9 cent/dollaro, in rialzo dello 0,3% dal +0,1% della precedente lettura. Su base annua, invece, la crescita dei salari è stata del 2,5%, dal 2,4% del dato di Novembre, mentre il tasso di disoccupazione si è confermato sui minimi degli ultimi 17 anni, stabile al 4,1%.

La stima elaborata da ADP ( Automatic Data Processing, una società americana che si occupa tra le tante cose di risorse umane ), come di consuetudine con qualche giorno in anticipo, aveva evidenziato un aumento delle buste paga nei settori non agricoli, pari +250 mila unità, decisamente oltre le +185 mila unità della lettura mensile precedente e delle +191 mila attese del mercato.
Dalla lettura dei verbali dell’ ultima riunione della FED, si è venuto a sapere che molti membri del consiglio operativo sono d’ accordo nel mantenere graduale la strategia di rialzo dei tassi d’ interesse statunitensi, nonostante la revisione delle stime di crescita della prima economia mondiale, grazie alla spinta che arriverà dalla riforma fiscale concepita da Trump. Le attese sul PIL Usa di quest’anno sono state corrette dal +2,1% precedente al +2,5%.

L’ottava macro si è aperta con la rilevazione dell’ Indice PMI Manifatturiero USA del mese di Dicembre, in lieve salita a 55,1 punti, rispetto ai 55 punti della stima preliminare e delle attese degli analisti.

L’ Institute for Supply Management ha invece reso noto che il cosiddetto indice ISM manifatturiero, elaborato attraverso un’ indagine condotta tra centinaia di direttori degli acquisti del comparto manifatturiero USA, nel mese di Dicembre, ha evidenziato un aumento a 59,7 punti, in salita dai 58,2 punti della precedente rilevazione mensile.

I pronostici degli analisti, invece erano per una lieve flessione a 58,1 punti. Bene la spesa edilizia, che nel mese di Novembre è aumentata dello 0,8%, poco meno del +0,9% di Ottobre, ma in rialzo rispetto al +0,5% pronosticato dagli analisti. Ritorna in positivo il saldo settimanale delle richieste di mutui ipotecari negli USA. La Mortgage Bankers Association ha infatti reso noto che nella settimana terminata il 29 Dicembre il cosiddetto indice MBA ha mostrato un aumento dello 0,7%, in ripresa dal -3,5% fatto registrare nel corso dell’ ottava precedente.

Bilancio positivo per l’ indice PMI composito del mese di Dicembre, che ha evidenziato un progresso a 54,1 punti, contro i 53 punti della lettura preliminare, ma tuttavia al di sotto dei 54,5 punti pronosticati dagli analisti.

La lettura composita del dato relativo all’ indice PMI è frutto della combinazione dei due PMI manifatturiero e servizi, quest’ ultimo attestatosi in calo a 53,7 punti, dai 54,7 punti del dato di Novembre, ma in ogni caso meglio delle stime degli analisti che avevano pronosticato un calo a 52,4 punti e della stima preliminare, vista in flessione a 52,4 punti. L’ indagine PMI condotta con l’ ausilio delle indicazioni dei direttori agli acquisti dei comparti manifatturiero e servizi si è attestata in tutte le sue tre varianti ( manifatturiero, servizi e composito ), ben oltre la soglia dei 50 punti, che è sinonimo di espansione.

Secondo il Dipartimento per il Lavoro USA, le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione, nell’ ottava che si è conclusa il 30 Novembre, hanno fatto registrare un lieve incremento a 250 mila unità, in rialzo dalle 247 mila unità della precedente rilevazione, al di sopra delle 241.000 unità previste dagli analisti. In aumento anche la media mobile mensile, che si è attestata a 241.750 unità, in crescita di 3.500 unità rispetto alla stima precedente.

La media a quattro settimane consiste in un termometro più accurato per misurare lo stato di salute del mercato del lavoro, in quanto meno soggetto alla volatilità più elevata delle singole rilevazioni settimanali. Il Dipartimento del Lavoro statunitense, ha infine reso noto che le richieste di indennità continue, al 23 Dicembre, sono diminuite di 37 mila unità, portandosi a 1,914 milioni di unità

Aumenta il rosso della bilancia commerciale degli Stati Uniti, che nel mese di Novembre ha evidenziato un deficit commerciale a -50,5 miliardi di dollari, in crescita dai -48,9miliardi miliardi di dollari della rilevazione mensile precedente, ed in crescita dai -49,9 miliardi pronosticati dagli analisti.

Cross EUR-USD sostenuto dalla lettura in calo della rilevazione mensile dell’ indice ISM non manifatturiero, che lo scorso mese è sceso a 55,9 punti, dai 57,4 punti della precedente stima mensile, mentre le attese degli analisti erano per un incremento a 57,6 punti. Dollaro in lieve recupero sulla moneta unica europea a fine ottava, con il dato sugli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti del mese di Novembre, migliore delle attese, in crescita dell’ 1,4%, mentre le attese non andavano oltre un aumento dell’ 1,1%.

Sul fronte europeo, i dati macro più sensibili per la coppia Euro-Dollaro hanno visto l’ indice PMI manifatturiero dell’ Eurozona, evidenziare un progresso a 60,6 punti, confermando la già robusta lettura mensile precedente, pari a 60,1 punti. La lettura di Dicembre resa nota dalla società di ricerche Markit è stata la migliore di sempre, ovvero dal 1997, anno di esordio del Purchasing Managers Index.

In lieve aumento anche la lettura dell’indice PMI servizi, sempre relativo all’ Eurozona, in crescita secondo la stima finale di Dicembre, a 56,6 punti, dai 56,5 punti della precedente rilevazione mensile. Si è trattato del maggiore progresso dell’ attività del settore terziario degli ultimi sei anni e mezzo.

Cross EUR-USD frenato dal passo indietro compiuto dal tasso di inflazione dell’ area Euro, che nella stima preliminare di Dicembre, diffusa da EUROSTAT, ha evidenziato un aumento dell’ 1,4%, in flessione dall’ 1,5% della precedente lettura mensile. Tuttavia, il modesto calo era stato pronosticato dagli analisti.

Minore delle aspettative del mercato, invece, il dato “ Core “, al netto delle componenti più volatili, quali cibo ed energia, rimasto stabile allo 0,9%, ma sotto l’ 1% atteso. Un’ ulteriore nota diffusa da EUROSTAT ha inoltre evidenziato che i prezzi alla produzione nell’ Eurozona, a Novembre, hanno mostrato un aumento mensile dello 0,6%, mentre su base annua il progresso è stato pari a +2,8%.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Modesto, ma pur sempre positivo il bilancio settimanale del nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha centrato il primo target price pronosticato dalla strategia Long Intraday.

La strategia rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,2052; Target Price individuati in area 1,2098 ed 1,2126; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2005. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2126, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2172 ed 1,2218; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2029 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2218, per tentare di prendere profitto in area 1,2247 ed 1,2294, estesa ad 1,237; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2126 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1742, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1784 ed 1,1829, estesa ad 1,1885; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1669 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short, nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria minore di 1,2005; Target Price attesi in prima battuta a 1,1959 e successivamente a 1,193; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2052 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,193 per sfruttare possibili cali in area 1,1885 ed 1,1857; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2005 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1857 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1829 ed 1,1784, estesi a 1,1742; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,193 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,237 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2297 ed 1,2247, estesa a 1,2218; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2446 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,16 – 1,155, fissando il Target Price in area 1,18 -1,155. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,15 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD ,continua a consolidare il recente recupero oltre area 1,20, in chiusura settimanale, facendo diminuire, per adesso, le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sui massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15.

La fuoriuscita dal range sembrava aver gettato le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti. Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superato area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24.

Tesi che potrebbe essere stata avvalorata dal pull-back, con tenuta, in area 1,165-1,16, effettuato per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato. Una chiusura settimanale sotto il forte supporto appena evidenziato potrebbe comunque aprire le porte ad ulteriori discese con target finale in area 1,14-1,13.

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