I certificati twin win sono prodotti finanziari derivati molto simili ai butterfly certificates e ai certificati double win, ma con alcune differenze che andremo a spiegare in questo articolo.

Innanzitutto i certificati twin win sono certificates a capitale condizionatamente protetto, ciò significa che non vi è rimborso della somma investita in caso di eccessiva prestazione negativa del certificato. La possibilità di guadagno vi è però sia in caso di rialzo che di ribasso del sottostante, anche se in quest’ultima situazione c’è un limite di barriera, entro il quale il certificato è da considerarsi positivo, oltre il quale invece negativo e il capitale investito non gode più della protezione.

In caso di prestazione positiva dei certificati twin win invece il guadagno può essere tecnicamente illimitato, infatti non c’è nessun limite di barriera, esso è presente solo in caso di ribasso del sottostante.

Twin in italiano significa “gemello“, in questo caso sta ad indicare la possibilità di profitto sia nel momento in cui il valore del sottostante dovesse aumentare, sia nel caso in cui questo dovesse diminuire (entro un certo limite, specifichiamo).

Certificati twin win
Certificati twin win: cosa sono?

Non temete se al momento siete ancora confusi, l’obiettivo di questo articolo è schiarirvi le idee e lo faremo grazie a un esempio sul funzionamento dei certificati twin win. Specifichiamo che l’esempio che riporteremo non segue le quotazioni reali di mercato ed è utile solo a fini didascalici. Prima dell’esempio parleremo dei termini tecnici riguardanti i certificati twin win, così da aiutarvi nella comprensione del prodotto finanziario derivato.

Se avete dubbi sui certificates, ovvero cosa sono, come funzionano e quali tipologie esistono, potete approfondire l’argomento grazie al nostro seguente articolo >>> Cosa sono i certificates e come funzionano? [Guida alle tipologie]

Certificati twin win: termini tecnici

Come anticipato parleremo ora della terminologia riguardante i certificati twin win. Cercheremo di spiegarla il più dettagliatamente possibile. Se avete già letto altri articoli sui certificates noterete che molti termini sono comuni a tutte le tipologie, ma crediamo che sia utile ripetere soprattutto per chi non è esperto del mondo della finanza.

  • Strike: prezzo del sottostante nel momento di sottoscrizione del certificato.
  • Sottostante: asset finanziario a cui è legato il certificato, esso può essere un tasso di cambio, un indice di borsa, un titolo azionario, una materia prima e così via.
  • Partecipazione al rialzo: se il valore del sottostante dovesse essere superiore allo strike, l’investitore otterrebbe un guadagno extra su base percentuale. Tale percentuale viene stabilita in fase di sottoscrizione del certificato
  • Partecipazione al ribasso: il guadagno ulteriore vi sarebbe anche nel caso di performance negativa del sottostante, ma solo sopra il limite di barriera (termine che vedremo in seguito) o sul limite stesso. Anche questo guadagno addizionale viene calcolato con una percentuale.
  • Limite di barriera: il limite di barriera indica la soglia minima per considerare il certificato positivo. Se il valore del sottostante dovesse scendere sotto questo livello non solo non ci sarebbe più alcun guadagno, ma si perderebbe anche la protezione del capitale investito e si registrerebbe una perdita in base all’entità del ribasso.

I guadagni sono sempre da aggiungere all’entità della variazione del valore a partire dallo strike. Qualora la partecipazione sia però inferiore al 100% è chiaro che i guadagni sarebbero inferiori alla variazione effettiva (come avviene nei certificates benchmark). Solitamente la partecipazione al rialzo è superiore al 100%, mentre quella al ribasso è inferiore. Con l’esempio che seguirà certamente avrete le idee più chiare.

Certificati twin win: esempio

Eccoci arrivati all’esempio inventato che ci serve per spiegare al meglio i certificati twin win. L’esempio parlerà dell’indice di borsa di Francoforte DAX, ossia il maggiore indice della borsa tedesca. I valori sono inventati da noi, così come le ipotesi. Questi sono necessari per aiutarvi nella comprensione dei certificati twin win.

Un investitore sottoscrive un certificato twin win in banca investendo 1.000€. Il sottostante al quale è collegato il certificato è l’indice DAX di Francoforte, che al momento dell’emissione è quotato a 12.000 punti. La barriera è fissata a 9.600 punti (-20%) , mentre la partecipazione al rialzo gioverebbe del 120% e quella al ribasso del 70%. La durata del certificato è di 4 anni.

Alla scadenza del certificato twin win potremmo avere tre ipotesi

  1. L’indice DAX si trova a 13.000 punti ottenendo una crescita dell‘8,33% portando nelle tasche dell’investitore un profitto di 83,3€, ma con la partecipazione al rialzo (+120%) la cifra sale a 99,96€.
  2. Il maggiore indice della borsa tedesca è quotato a 10.000 punti subendo una calo del 16,66%, pari a 166,6€, ma a causa della partecipazione al ribasso precedentemente stabilita al 70% il profitto scende a 116,62€.
  3. Il valore dell’indice DAX scende fino a 9.000 punti, andando oltre il livello di barriera. Il capitale perde la protezione e il risparmiatore subirà una perdita di 250€, pari al 25% della somma inizialmente investita.

Vediamo come la partecipazione al rialzo ha aumentato il profitto rispetto all’effettiva variazione del valore del sottostante. Invece la partecipazione al ribasso ha limitato i guadagni, ma li ha consentiti, fatto non sempre ricorrente nelle altre tipologie di certificates.

In caso di superamento del limite di barriera la perdita viene calcolata proprio come nei certificates benchmark.

Precisiamo che per aprire una posizione finanziaria e per mantenerla aperta è spesso necessario versare dei premi alla banca che emette il certificato. Ciò viene già specificato in fase di sottoscrizione, vi invitiamo quindi a informarvi correttamente al momento della sottoscrizione del certificato.

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